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"Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la mia e la sua sono uguali."
Amo questa frase.
Mi chiamo Francesca, ho 14 anni e sono di Roma. Fra pochi giorni inizierò il liceo classico. In quanto ad aspetto fisico lascio molto a desiderare...anzi, faccio proprio schifo. Sono parecchio più bassa rispetto agli altri miei coetanei, peso 50 kg, ho i capelli castani e gli occhi verdi. Sono la classica quattordicenne autolesionista e incazzata col mondo.
La mia più grande passione è la ginnastica artistica, o meglio, lo era. Due settimane fa ho detto a mia madre che non volevo più andare in palestra perché non ce la facevo con lo studio...ma il vero motivo è un altro: i tagli iniziavano a essere sempre di più e non riuscivo più a nasconderli dato che l'allenatore mi obbligava ad indossare body e pantaloncini. Ora, passo le mie giornate a leggere libri. I miei preferiti sono i romanzi, soprattutto After e My Dilemma is You.
Negli ultimi mesi porto ai polsi una quantità assurda di braccialetti, e io li odio. Però nessuno ha notato questo mio cambiamento.

Quando guardo l'orologio mi accorgo di essere chiusa in bagno da più di un'ora. Se a breve non esco, mia madre mi ammazza.

Prendo un po' di carta e ripulisco il sangue sulle mie braccia e sul pavimento. Dopo essermi accertata di non aver lasciato tracce, esco dal bagno e corro in camera mia. Mi butto sul letto, prendo l'IPod e inizio ad ascoltare canzoni a caso. Il mio telefono vibra: è un messaggio di Ilary, la mia migliore amica. Lei è l'unica che mi capisce, ed è anche l'unica che conosce il mio segreto. Il messaggio dice:
*Fede sta sera tu vieni a dormire da me, e la lametta la lasci a casa, okay? Se no te la butto nel cesso!😒*
Sempre molto delicata lei...

Va beh dai proverò a farne a meno per una notte, ma lo faccio solo per non sentire le sue lagne sul fatto che se mi taglio mi faccio male ecc... Prendo una borsa, ci metto dentro il mio pigiama con i coniglietti, lo spazzolino da denti e i vestiti per domani. Sono felice di dormire fuori, almeno non dovrò sorbirmi mia madre per un po'...non mi lascia un attimo di pace, vuole che io sia sempre perfetta, vuole che io abbia i vestiti giusti per ogni occasione, i capelli perfettamente pettinati e pretende ottimi voti a scuola. Fortunatamente per qualche ora non dovrò sopportarla...

Vado a piedi dato che Ila abita nella villetta di fronte alla mia. Quando busso alla porta viene ad aprirmi e mi abbraccia. Poi mi perquisisce borsa e vestiti per accertarsi che io non abbia portato oggetti taglienti e mi porta in camera sua. Ci sediamo sul letto e iniziamo a chiacchierare, e ovviamente il discorso verte su di lui: Alessandro. È il mio migliore amico e gli voglio bene come se fosse mio fratello. Alle elementari avevo una cotta per lui, e ora quel sentimento è tornato. Pochi giorni fa mi ha detto che gli piace Camilla, la più antipatica della scuola, che non è più vergine dall'anno scorso. Ho scoperto da poco che saremo in classe insieme; se lo avessi saputo prima non avrei di certo scelto questa scuola. Non so il motivo, ma quando me lo ha detto ho sentito come un vuoto dentro, e a quel punto ho capito che se non gli avessi confessato a breve i miei sentimenti, non avrei più avuto l'occasione di farlo.
Senza accorgermene mi ritrovai a piangere tra le braccia di Ila. Le chiesi di poter andare in bagno, ma lei me lo proibì, intuendo ciò che volevo fare. Per distrarmi dai pensieri infilai le cuffiette e iniziai ad ascoltare la musica. Senza accorgermene mi addormentai. La mattina dopo, quando mi svegliai, mi ritrovai sotto le spesse coperte del letto di Ilary.
Quando misi un piede giù dal letto, pestai qualcosa di morbido, che mi resi conto essere lo stomaco della mia amica che, schiacciata sotto il mio peso, emise un gemito di dolore. Mi guardò storta e mi disse «Buongiorno» con una voce ancora impastata dal sonno. Si alzò anche lei e andammo in bagno insieme (ovviamente non mi ci lasciava andare da sola). Io mi faccio una doccia e indosso dei vestiti puliti. Prendo l'eyeliner e traccio una linea sottile sulla palpebra, poi metto il mascara e copro le occhiaie con il correttore. Scendiamo in cucina, e dopo aver fatto colazione ci rechiamo alla fermata dell'autobus per andare a scuola. Una volta a bordo, timbriamo il biglietto e cerchiamo due posti vicini; ci sediamo e io indosso le mie onnipresenti cuffie.

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