I migliori inizi capitano dopo i peggior finali.

Ricominciare

Dopo la separazione dei miei,mia madre,donna in carriera,decise di trasferirsi in una nuova città per ricominciare,un po' per noi,un po' perché i ricordi le facevano male come lame. Ma non era l'unica a soffrire. eravamo anche noi. Ero anche io. Sentivo che niente e nessuno avrebbe potuto colmare la mancanza di mio padre,niente avrebbe sostituito il 'buongiorno piccolina.' Che papà mi dava ogni mattina. Mi sarei svegliata da sola senza di lui,ma è proprio crescendo che ho imparato che nella vita nulla rimane così come è. Tutto cambia continuamente,e ahimè,io lo stavo imparando a mie spese.
Mia madre aveva aspettato che finissi le medie per trasferirci e iscrivermi alle scuole superiori. Erano passati tanti anni ma il dolore era sempre lì con me,come quando un bambino porta dietro il suo giocattolo preferito.
Grazie al lavoro di mia madre come agente immobiliare,ci trasferimmo nel giro di tre mesi,e a settembre eravamo a Firenze. Casa stupenda,ma troppi troppi scatoloni da sistemare,e per quanto ero pigra,ci avrei messo 10 anni per disfarli tutti. Arrivammo a Firenze il venerdì pomeriggio quindi avevo due giorni per sistemare la mia camera. Non era molto spaziosa ma a me andava bene così.. Un letto ad una piazza e mezza color lilla,un armadio bianco difronte con una specchiera nel centro,una scrivania con un computer che non avrei mai usato visto che il mio iPhone andava alla grande. Nulla di che,ma non pretendevo nulla,non volevo neanche trasferirmi quindi mi andava più che bene. L'unica cosa che non andava bene erano le pareti bianche,che decisi di decorare con le mie frasi preferite di tutti i colori. Sì,il giorno dopo sarei andata a comprare barattoli di vernice,e con questo pensiero mi addormentai chiedendomi se papà potesse ripensarci e tornare con noi.