Era stata una giornata tranquilla ma molto pesante. Mia madre era nervosa e stava sbraitando a destra e a manca per via dei preparativi del matrimonio. Ogni volta che sentivamo un urlo, io e Sascha ci guardavamo infastiditi e lui alzava gli occhi al cielo. Finalmente arrivammo alla sera. Dopo essere stata sui social un'oretta guardai l'orologio: 00:25. Sascha sembra addormentato e la casa è tranquilla. Mi cambiai e andai in piscina, quasi mi addormentai, ma la porta attirò la mia attenzione. Stava arrivando Sascha.
Cercai di trattenermi dallo spalancare la bocca, aveva un fisico perfetto. Aspettai che si sedette accanto a me.
S:"Ciao."
Io:"Ciao." risposi fredda, che ci faceva qua?
S:"Ti ho disturbato."
Io:"No, no..." Abbassai lo sguardo e lui senza dire niente si mise di fronte a me. Cominciò a cercare nei miei occhi qualche reazione, qualsiasi segno di emozione. Feci per parlare ma mi precedette.
S:"Vuoi che smetta di fissarti vero? Ti senti a disagio quando siamo soli perché hai paura che possa farti qualcosa."
Mi spostai, ero spaventata da quegli occhi marroni nella penombra, come poteva sapere così tante cose solo guardandomi negli occhi?
Sussurrai.
Io:"Come fai?"
S:"È un dono che ho fin da piccolo, nessuno mi può mentire."
Io:"Quindi se ti dico che ti voglio bene ma invece ti amo me lo sapresti dire?"
Dissi ridendo.
S:"Esatto - rispose con una risata - ma c'è caldo, apriamo la finestra."
Non feci in tempo a fermarlo che scattò l'allarme.
Io:"Scappiamo prima che mamma ci trovi. Sentivamo le sue urla da isterica nel salotto, mentre tornavamo in camera. Ci asciugammo, poi proposi a Sascha di uscire sul tetto. Eravamo entrambi tesi dalla giornata pesante, tutte le urla e i nervosismi della madre che ci davano fastidio.
Salii per prima, poi Sascha mi raggiunse con un accendino e un pacchetto di sigarette in mano. Si sedette accanto a me e tirò fuori la sigaretta. Lo guardai con un misto tra sorpresa e disgusto.
Io:"Fumi?"
S:"Seconda volta della mia vita. Ho sempre tenuto alla mia salute e non l'ho mai fatto. Me lo regalarono i miei amici a 15 anni, ma non mi piaceva. Dissero di tenerlo per le emergenze ed eccoci qui. Sono davvero sotto stress in questi giorni... Il trasferimento, vari problemi personali...
Io:"Capisco..."
Lo guardai mentre accendeva la sigaretta. Fece il primo tiro, poi mi disse:
S:"Avvicinati."
Mi girai verso di lui, porto la sigaretta alla bocca, inspirò e trattenne il fumo. Si avvicinò al mio viso guardandomi dritta negli occhi, lentamente. Questi gesti lenti mi mettevano ansia. Appoggiò la fronte contro la mia e il naso, per poco anche le labbra non si toccarono. Espirando, lasciò andare il fumo chiudendo gli occhi, così feci anche io. Respirai la sua aria. Si staccò sempre lentamente e riaprii gli occhi, lui fissava i tetti delle case mentre finiva la sigaretta.
Cavoli, pensavo che volesse baciarmi.
S:"Vuoi l'ultimo?"
Esitai un attimo.
Io:"Ok.."
Inspirò, si avvicinò di nuovo. La fronte, il naso. Stavolta era a due centimetri dalle mie labbra. Lo guardai e lui cercò di guardarmi negli occhi. Espirò, piano. Appena finì il fumo riaprì gli occhi e con una piccola spinta fece toccare le nostre labbra. Dentro di me il cuore sobbalzò al tocco, socchiusi gli occhi per quei 5 secondi. Si staccò e si mise a fissare il vuoto.
Io:"Sascha..."
Ero confusa, lui sembrava assente.
Mi alzai e tornai in camera, ora neanche mi guardava. Mi addormentai sul letto sfatto che aveva lasciato Sascha, col suo odore.
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Fuoco. || Sascha Burci
FanfictionSara, 18 anni, ricca, vive in una villa del Piemonte in un paesino piuttosto freddo. La vita è monotona, nonostante tutti i comfort, finchè un giorno arrivano dei nuovi coinquilini.. con un figlio. Il loro incontro stravolgerà completamente la vita...