Capitolo 1: Troppa confidenza

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Io:"Che c'è ma?"
Le dissi seria.
M:"Beh.. volevo dirti che... domani mattina... arriva il mio compagno con suo nipote.. mi faresti un piacere se preparassi adeguatamente la camera per il ragazzo."
Io:"Mi rifiuto di dormire con lui."
M:"Ti toccherà, diventerete come fratelli anche se non lo siete."
Mi rassegno, mia madre è la donna più testarda del mondo.
Senza risponderle tornai in camera, la misi in ordine in qualche modo e poi mi buttai sul letto.
Decisi di andare giù in piscina per rilassarmi. Mi spogliai e misi un costume rosso corallo, presi un asciugamano e mi legai i capelli, presi le scale di destra, scesi e aprii la porta, una folata di aria calda mi travolse. Appoggiai l'asciugamano sullo sdraio e mi immersi lentamente nell'idromassaggio. Mi adagiai sul fondo e chiusi gli occhi.
Ero nervosa per l'arrivo dei due, non potevo negarlo. Per un pò nuotai a mollo, poi misi le pinne e mi spinsi sul fondo dei 4 metri di vasca. Feci qualche tuffo, poi tornai nell'idromassaggio per una buona mezz'oretta a riflettere.
Mi asciugai e andai immediatamente a letto, ero sfinita.
[...]
Sono le 8:30, oggi è una giornata calda. Metto degli shorts a vita alta
E una canotta bianca, sembra quasi trasparente. Se vi chiedete se mi vesto da "troia", no, semplicemente sono stata "abiutata" da mia madre a vestirmi così, nel mio paese ci si veste tutti così.
Vado in bagno e passo dieci minuti a truccarmi e lavarmi la faccia, poi scendo in cucina a fare colazione.
Faccio per aprire la porta della cucina e rimango immobile.
M:"Ah, eccoti qui, Sara! Loro sono Roberto e... Sascha."
Il mio "nuovo padre" si alzò e mi strinse la mano.
R:"Piacere, Roberto."
Mi disse sorridente.
Io:"Sara..."
Accennai ad un sorriso falso.
Il ragazzo si limitò a fissarmi da capo a piedi.
Mamma, per rompere il velo d'imbarazzo che si era creato, intervenne.
M:"Beh, perché non fai vedere a Sascha dov'è la stanza, così si può sistemare? E ah, stasera si esce a cena."
La fulminai con lo sguardo, poi mi voltai verso il ragazzo mentre si alzava.
Mi diressi verso le scale, le valigie erano già sopra in corridoio.
Salimmo le scale.
Io:"Dimmelo pure che ho un bel culo, non serve che me lo fissi."
Dissi impuntandomi sull'ultima parola, senza girarmi.
S:"Perspicace la signorina."
Non risposi alla provocazione. Aprii la porta della camera e gli indicai il letto.
Io:"Quella sarà roba tua, sistemati. Ah, la c'è l'armadio per te."
Ero fredda e allo stesso tempo agitata.
Mentre portava dentro le valigie io andai alla scrivania a prendere un paio di fogli stampati, commissioni per la mamma.
Nemmeno il tempo di girarmi che sento due mani accollate ai miei fianchi.
Mi giro di scatto.
Io:"Sascha."
S:"Sei bellissima."
Misi le mani sul suo petto e lo allontanai.
Io:"Ehi ehi ehi, cos'è tutta sta confidenza?"
Mi fece un sorrisetto malizioso.
S:"Te l'ho detto. Sei bellissima."
Io:"Scordatelo."
Con aria decisa uscii dalla stanza e urlai a mamma che andavo a casa di Irene per fare una cosa.
Uscii dalla porta. Mi sedetti sui gradini della porta d'ingresso.
Pensavo a lui. I suoi occhi marroni mi hanno colpita. Ha dentro qualcosa che gli altri ragazzi non hanno. Me ne sono accorta subito. È un ragazzo misterioso. E io sono attratta da quel mistero.
Faccio un giro per la piazza, poi opto per bussare a casa di Irene.
Viene ad aprirmi.
I:"Hei Saretta"
Io:"Hei Ire"
Ci abbracciammo.
Io:"Ti va un giretto al boschetto? Ho novità."
I:"Subito. Mammaa vado fuori con Sara, a dopo!"
Chiuse la porta e ci avviammo nel bosco, non era lontano da qui.

Fuoco. || Sascha BurciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora