Chapter twelve: I've been looking for you.

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Quel mercoledì pomeriggio Grace Collins aveva deciso di andare al bowling con la sua migliore amica, con la scusa di voler accompagnare suo fratello.
Inizialmente Lolo Adams non ci aveva riflettuto, soprattutto dopo che lei aveva parlato di andare al bowling: non l'avrebbe mai ammesso ma quella volta non era per la sua amica che ci stava andando. C'era andata anche il giorno prima, e lui non c'era.
Aveva appena finito di prepararsi e si stava guardando allo specchio; guardò se stessa negli occhi.
«Sei sicura di volerti fidare di nuovo?» si chiese. «Non fare cazzate, Lolo, ti prego»
Per Lolo il problema era che per essere amica di qualcuno non aveva bisogno di raccontare ogni minima cosa di sé, ciò che bisognava sapere veniva a galla col tempo; ma Zayn, lui voleva che lei si aprisse. Chiedeva troppo forse?
Grace Collins arrivò sotto casa dell'amica con l'auto del fratello gemello e Lolo scese di corsa per entrare in macchina, accorgendosi che i due fratelli stavano discutendo della sera prima.
«Hai invitato i tuoi avversari!» disse Grace. «È più che ovvio che tu l'abbia fatto per Iris!»
«Sta' zitta, Grace» rispose lui scontroso.
«Andiamo! Perché altrimenti avresti dovuto farlo?» insistette lei ridendo.
Matt alzò gli occhi al cielo, stanco di quei discorsi.
Quando arrivarono al bowling, la prima cosa che fece il ragazzo fu cercare Iris.
«Hey, Matt, la tua morosa è lì, vedi» disse sua sorella indicando il bancone a destra; di risposta, ricevette uno spintone dal fratello.
«Stronzo» sussurrò lei e Lolo le accarezzò la zona colpita.
«Lascialo stare, diventa nervoso quando si parla di lei, lo sai» le ricordò.
Mentre Matt guardava incantato Iris, quest'ultima andò verso di lui... O almeno così gli era sembrato: in realtà stava andando verso le due ragazze.
«Grace, Lolo!» le salutò e le abbracciò. «come state?»
«Bene, tu?» disse Grace.
«Bene, grazie» rispose. «Sono solo un po' annoiata, non esco da un bel po'»
«C'eri alla festa domenica?» chiese Grace e la ragazza corrugò la fronte.
«Alla festa dei Lions? Sì, ci sono andata con Cara, ha insistito lei» spiegò e in quel momento la chiamarono. «Un momento, torno subito» disse e si allontanò.
Matt Collins andò subito dalla sorella. «Vi conoscete?»
«Sì, siamo uscite insieme sabato sera»
Lui sgranò gli occhi. «Cosa?!»
«Sì. Oh, sta tornando» disse lei e lui si allontanò.
«Eccomi qui. Dicevamo? Ah, la festa! C'eravate anche voi?» chiese la ragazza.
«Sì, in realtà era casa mia» disse Grace.
Iris sgranò gli occhi. «Oddio, non lo sapevo!»
«Sì, beh, l'ha organizzata mio fratello Matt. È lui» lo indicò e il ragazzo arrossì violentemente.
Iris lo guardò e gli porse la mano. «Oh, ciao. Mi chiamo Iris, ero alla tua festa. Complimenti, è stata davvero una bella serata»
Matt riuscì a malapena a sorridere a causa dell'imbarazzo.
Lolo pensava solo ad una cosa. «Sei da sola?» chiese ad Iris.
Lei la guardò. «Oh, sono con la squadra. Cara non c'è, andava in giro con Zayn oggi.»
«Oh» annuì lei. «capisco»
E la loro conversazione finì lì.

Il giorno seguente, a scuola, al suono dell'ultima Campanella tutti gli studenti lasciarono le classi e si diressero verso il cortile.
Toby Hall prese per il braccio Zayn Malik rimproverandolo. «Che c'è? Salti di nuovo gli allenamenti?»
Lui evitava il suo sguardo. «Avevo bisogno di fare una cosa, tutto qui»
«Ah, sì? E questa "cosa" doveva impegnarti per forza tre giorni?» insistette Toby.
Zayn era infastidito e si tolse la mano dell'amico di dosso. «Sì, okay? Non sono cose che ti riguardano»
«Riguardano anche Cara?» chiese lui. «Perché ieri mancava anche lei»
«Lei era con me, non c'entra niente, voleva solo aiutarmi.» la difese. «Oggi ci sarò, okay?»
«Oggi non ci sono allenamenti» gli ricordò il capitano.
Lui sospirò. «Ci andrò da solo, okay? Mi allenerò da solo»
«Forse è meglio, così non ti distrai» rispose Toby.
Zayn corrugò la fronte. «Di che stai parlando?»
«Perché non me lo dici tu?» chiese lui. «Avevi detto che fare una bella figura davanti ad una ragazza era una motivazione per giocare meglio, ma l'ultima volta non è stata così»
«Non stavo cercando di fare bella figura con nessuno»
«Questo l'ho notato anch'io, dato che eri distratto a guardare una ragazza»
«Ma quale ragazza?»
«Non ho idea di chi stessi guardando ma la tua faccia diceva tutto.» rispose arrabbiato lui. «La squadra ha fatto grandi sacrifici e tu non hai il diritto di mandare tutto a puttane per una stupida cotta. Se sabato non vinciamo, me la prenderò con te»
Zayn lo guardò negli occhi, come se volesse fulminarlo. «E va bene. Vinceremo» disse, superò l'amico e se ne andò.
Zayn era furioso, Toby non lo conosceva, non abbastanza da poter immaginare come si sentisse né di cosa avesse bisogno. Gli capitavano i periodi no e aveva bisogno di Cara per farseli passare, d'altronde era la sua migliore amica. Forse però quella volta non era passato del tutto.
Voleva andare a casa. Sì, voleva andarci: voleva chiudersi in camera e prendere a pugni qualsiasi cuscino e lanciare le scarpe sul tetto.
Ma che cazzo voleva Toby? Cosa pretendeva? Era solo un ragazzo di diciassette anni! E non era un professionista, non ricordava nemmeno più perché avesse iniziato a giocare a bowling! Sapeva solo che gli piaceva, ma adesso stava diventando un peso.
Quanto avrebbe voluto mollare tutto e sparire, abbandonare tutti e non lasciare alcuna traccia di sé...
«Hey!» Forse quella voce poteva fermarlo. «Zayn, aspetta!»
Lui si fermò ma non si voltò, non era dell'umore adatto.
«Hey!» La ragazza insistette nel farsi sentire e gli prese il braccio; a quel punto lui non poté fare a meno di guardarla negli occhi. Lei percepì che qualcosa con andava, allora cercò di fare un sorriso consolatorio. «Ciao» gli disse.
Lui si sentì costretto a sorridere. «Ciao»
«Oh» lei lasciò il suo braccio e distolse lo sguardo da lui. «forse non è un buon momento» osservò e lui non rispose. «Va bene, ci vediamo allora» disse e si voltò per andarsene.
Zayn la guardò andarsene, poi però le corse dietro e le prese un braccio. «Aspetta»
Lei lo guardò confusa.
«Scusami, non è giornata.» spiegò lui.
«Questo l'avevo capito. Mi stavo solo chiedendo il motivo»
«Sono stato rimproverato» disse. «sì, dal capitano della squadra»
«Perché non sei andato agli allenamenti?» lei non poté far a meno di chiederglielo.
Lui si accigliò. «E tu come lo sai?»
«Sono stata da Finnegans nell'ultimo paio di giorni» spiegò e si ritrovò a stringersi nelle spalle. «e tu non c'eri»
Zayn non se ne rese conto ma sorrise. «Mi hai cercato?»
Lolo alzò gli occhi al cielo. «Non dire sciocchezze. Solo non c'era nessuno a rompermi le scatole»
Lui si mise a ridere. «Stai dicendo che ti sono mancato?»
«Ti ho cercato, okay?» ammise infine la ragazza. «Non so perché ma l'ho fatto. Ho... Ho ripensato a quello di cui abbiamo parlato alla festa di Matt e... Credo che potremmo essere amici»
Lui incrociò le braccia al petto, divertito. «Tu "credi"?»
«Sì, Zayn. Se una persona mi sta sul cazzo a primo impatto la scarto subito e non ci ho niente a che fare, e questa è una cosa che succede molto spesso.» mise in chiaro. «Ma ho deciso che ti meriti una possibilità»
Lui sorrideva, trovava la situazione divertente. «E come mai ho avuto questa fortuna?»
Lei stava per perdere la pazienza. «Senti, Zayn, questo non è un gioco. La mia vita non è una gioco. Ti sto parlando seriamente e anche di cose personali, quindi se vuoi scherzare dimmelo subito e io me ne vado.»
«Andiamo, Lola...» disse lui ma lei si voltò per andarsene.
«Lascia stare» rispose lei prima di essere troppo lontana perché lui riuscisse a sentirla.

Lollipops. | z.m.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora