2- È un nome strano, POLLO.

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Mi buttai sul letto e un circolo di polvere si alzò da sotto di esso.
"Ma avevo appena pulito! Sta polvere si trovava nei meandri più oscuri di questa orribile dimora?" Urlai guardando gli ultimi granelli di polvere adagiarsi lentamente al pavimento illuminato dal tramonto.
Mi ero giá stancata di stare qui, mi manca la civiltà e i miei stupidi amici che amavo tanto.
Sono sempre stata una tipa molto timida, fino a quest'anno quando finalmente decisi di uscire dal mio scudo, che mi ero creata, e di interagire con il mondo. Non lo avessi mai fatto oh!
No vabbè in realtà ero così per colpa di quei bulletti di merda che cercavano di mandarmi la vita a quel paese, vorrei tanto incontrarli adesso e vedere chi lo prende nel cuuu..ore :)..sisi cuore :).
Alzai un braccio in segno di resa verso me stessa, dovrò abituarmi a questo "stiledivitasenzaanimavivaneiparaggi". Mi alzai dal letto intenta a fare un lavoro duro, un lavoro arduo e difficile. "Papààà hai collegato il modem per internet?" Urlai da camera mia con più voce che potetti, così da farmi sentire anche dal giardino, se il padrone fosse lì.
Sentìì dei passi sù per le scale, Hitler stava arrivando, lo sentivo e puff, spuntò davanti la mia porta con una valigia blue in mano. "No Eleh, non ho voglia di mettermi a cercare i fili" disse ovvio.
Ma ovvio lo dico io, "Anche io non avevo voglia di venire qui, ma ops, ci sono lo stesso" dissi ruotando gli occhi in cielo.
Perfetto nemmeno più i social potevo usare.
"Elenah fallo tu, trova i dannati fili e quel modem e collega tutto, poi chiama il 155 e parli con loro, ti va?" Rispose in modo serio.
"Paparino non so come si faccia e altamente mi frega saperlo, quindi collega, ho bisogno di chattare almeno i miei amici, non ti basta avermi allontanato già da loro?" Sbraitai io contro di lui, mi ero sfracassata le palle di questo dannato posto.
Papà mi guardò un'attimo per poi girare i tacchi e scendere al piano di sotto. "Non lo capirò mai" sussurai a me stessa.

****

Camera mia non fù più pulita di così, avevo fatto un bel lavoro qui, scesi di sotto dove mia sorella preparava la cena.
Pollo, ancora pollo?, diventerò un pollo umano (?), ma i polli non sono già umani?! Con questo dubbio esistenziale mi andai a sedere al tavolo della cucina aspettando la mia reazione di cibo....pollo, perchè vengono chiamati proprio polli? È un nome strano, POLLO.
La smetto.
Due minuti dopo eravamo già tutti e tre a tavola a mangiare quel povero animaletto, non ero vegetariana ma mi dispiaceva lo stesso mangiare un animale.
Finito di mangiare sparecchiammo la tavola e lavammo i piatti, subito dopo dritti a letto, il momento migliore della giornata.
Arrivata in camera misi un pò di musica sul cellulare e aprì la finestra per prendere un pò d'aria pulita. Il bosco...e chi dorme più.
Era inquietante tipo troppo.
Lo fissai per un pò quando mi soffermai in un angolo di esso c'erano due pagliuzze rosse, sembravano occhi che mi fissavano...ma gli occhi fino a prova contraria non sono rossi.
Per concentrarmi meglio mi girai un secondo per spegnere la musica ma quando mi girai non c'era più nulla, tutto normale.. okay il pollo mi ha fatto male.

Occhi rossi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora