~venti~

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Il giorno seguente arrivò prima di quanto pensassi, stavo scendendo di sotto per fare colazione, quando una mano mi afferrò per il braccio e mi trascinò dietro l'angolo del corridoio.

Due occhi verdi mi sovrastavano con aria spavalda e pieni d'ira.
Quello sguardo mi costrinse ad indietreggiare, così inevitabilmente, finii con l'arretrare indietro e senza fermarmi, o almeno finché le mie scapole toccarono la parete. Mi ero imprigionata da sola e contro la mia stessa volontà.

La voce del mio fratellastro mi soffio rabbiosa:

"Quell'uomo è una seccatura, è peggio di te! Hanno deciso di ospitarlo qui da noi, perciò dovrà dormire in camera con me e la cosa non mi piace per niente..."

Oh andiamo, tante storie per questo? Ero io quella che più di tutti avrebbe dovuto lamentarsi, non lui e anche se fosse, non era a me che doveva rivolgersi per protestare, ma soprattutto non così.

Un momento... Mi ero persa qualcosa, nessuno mi aveva detto nulla a riguardo e la cosa non mi andava bene, non volevo avere niente a che fare con quell'uomo e ora che facevano? L'ospitavano in casa nostra come se nulla fosse. Si erano bevuti il cervello!

"COSA?! MA CHE DICI?!" Gli afferrai il colletto della maglia, così da spronarlo a parlare e soprattutto a non distogliere lo sguardo dal mio.

Le sue pupille si dilatarono per lo stupore, come quelle di un gatto indifeso, ma Luca era ben altro che questo; forse si aspettava una reazione meno sorpresa da parte mia..
Poi, dopo aver indugiato qualche secondo, riprese a parlare:

"Cazzo Ariel, non sai mai niente tu! Beh vedi di fare pace col tuo paparino e fatemelo sparire di torno" si scrollò e le mie mani ricaddero inerti al loro posto.

Era davvero insensibile, come aveva potuto dire una cosa simile.

"Va al diavolo Luca!" Mi liberai dal suo campo minato, lo oltrepassai e nel farlo lo strattonai per una spalla.

"No aspetta, io non volevo, scusa.."
La sua mano mi afferrò nuovamente il braccio e mi costrinse a voltarmi e guardarlo negli occhi. Non riuscii a reggere il suo sguardo, non volevo la sua pietà, così abbassai gli occhi e cercai di divincolarmi dalla sua presa. La sua presa però era più decisa, per una frazione di secondo ci guardammo, il verde dei sui occhi nell'ambra dei miei. Era come se ci stessimo guardando per la prima volta dopo tanto tempo. Effettivamente così era, non ci eravamo mai soffermati a "conoscerci".

"È facile offendere qualcuno è poi chiedergli scusa eh, ma sai una cosa? Non funziona così!"

La mia voce andava via via ad infrangersi, avevo provvisto di pronunciare le parole con tono più marcato è deciso, ma ahimè fallii e per un secondo temetti che le parole mi si rompessero in lacrime.

"Senti, so che sono uno stronzo a volte, ma non volevo ferirti, non tirando in mezzo tuo padre per lo meno"
Sdrammatizzò e concluse la frase con un mezzo sorrisetto.

Non lo stetti nemmeno ad ascoltare, i miei pensieri erano su un altro mondo. Non avrei sopportato di dover convivere con quell'uomo, non avrei tollerato la sua presenza e soprattutto avevo la sensazione che sarei finita col prenderlo per i capelli, o a calci.

"Si beh non importa, non sarà né la prima nè l'ultima volta che ci lanciamo cattiverie" risposi senza il minimo di esitazione, se c'era qualcosa di cui ero quasi certa, era questo.

"Beh Ariel, magari se la smettessi di essere così insopportabile"

"Beh Luca, magari se tu la smettessi di essere così idiota.."

"Lo vedi? Non si può parlare con te, vuoi sempre avere l'ultima parola!"

"Ah ma smettila, è la classica frase che uno dice, quando non ha altro da dire!"

Non so come, ma mi ritrovai avvinghiata tra le sue braccia, in un primo momento mi irrigidii, ma poi mi lasciai andare. Il profumo di dopobarba mi invase le narici e non potei fare a meno di trovare quello stesso odore estremamente attraente. I miei capelli si intrecciavano ai suoi ricci scuri come in un'opera d'arte, le sue braccia mi circondarono come in una morsa, così in un momento strano come quello, appoggiai la fronte fra il suo petto e la sua spalla destra. Era una strana sensazione e saremmo certamente apparsi più uniti di quel che fossimo realmente, anche agli occhi di qualcun altro. Per quanto strano fosse, era allo stesso tempo piacevole, forse era il calore di cui avevo bisogno da un po di tempo.

"Lo sai che sei insopportabile scricciolo? Però va beh... Sei mia sorella in fin dei conti"

Gli tirai una colpetto sul braccio e per tutta risposta si mise a ridere, non so se quella fosse una dichiarazione di "tregua", ma di sicuro sarei rimasta allerta.

Ciao ragazzii! Fatemi sapere che ne pensate e buone vacanze e soprattutto abbronzatevi tanto anche per me ahah 💙🌸 Carmen98i  Aileen_Murray
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