~sedici~

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Ero a corto di fiato, le mie gambe avevano iniziato a rallentare, senza che lo volessi, ero al limite della mia resistenza. Appena ebbi svoltato l'angolo, mi fermai.
Finalmente ero in "salvo", mamma avrebbe già dovuto accorgersi della mia assenza, ma in ogni caso ero lontana da casa, al sicuro dai loro piani. Varcai l'ingresso del parco e mi incamminai lungo il vialetto, le foglie gialle e rossastre si sbriciolavano sotto i miei passi, mi concedetti qualche secondo per riprendere fiato e riabituare le gambe a una camminata meno esaustiva.
A parte il rumore di qualche macchina di passaggio, ero immersa nel silenzio più toltale.

I miei occhi si posarono subito all'altalene e prima che me ne rendessi conto, le mie gambe mi avevano ci avevano già condotta, così mi sedetti sopra. Iniziai a dondolarmi lentamente, con ritmo ripetitivo. Nonostante amassi la compagnia, mi sentivo quasi libera, sentivo una sensazione di sollievo. Non c'era nessuno a infastidirmi, nessuno con cui discutere e soprattutto nessuno che mi dicesse cosa dovevo o non dovevo fare. Si ero decisamente libera.

"Come mai qui tutta sola?!"
Conoscevo quella voce, udendola pensai quasi di essere in un sogno, non poteva essere reale.

"Come mai adesso hai deciso di parlarmi?"

"Ecco, sei certamente tu, non si risponde ad una domanda con un'altra domanda sirenetta!"

Mi sorrise debolmente, ma molto presto il suoi occhi si spensero e assunsero un'aria più triste, nel farlo, distolse lo sguardo dal mio. Chiunque sarebbe stato in grado di percepire l'imbarazzo tra noi, non era una bella situazione. Era accaduto tutto così in fretta, il nostro rapporto era precipitato di punto in bianco, si era sgretolato senza un motivo ben preciso, o perlomeno, senza che ne capissi il perché.

"Perché non mi hai detto subito la verità?"

Ma di che diamine stava parlando?! Improvvisamente iniziarono a balenarmi per la testa mille pensieri diversi, non riuscivo proprio a capire cosa stesse accadendo, o meglio di cosa stesse parlando.

"Alex, sei tu quello che è sparito di punto in bianco, non io!"
La parte più coraggiosa di me scalpitò fuori, non potevo più rimanere all'oscuro, dovevo sapere la verità.

"Beh che ti aspettavi? Potevi dirmelo tu anziché mandare Luca a fare da tramite. E poi era questo che volevi no?!"

Un momento, che centrava ora Luca? Perché lo stava tirando in ballo e soprattutto a cosa si stava riferendo? Non avevo idea di che cosa stesse parlando, ma una cosa era certa: se aveva nominato Luca e soprattutto se Luca centrava qualcosa, non prometteva nulla di buono!
Lo guardai perplessa, le mie labbra si schiusero, ma tuttavia le parole non uscirono.
Al contempo vidi i suoi occhi passare dallo smarrimento ad una sorta di rabbia, credo.

"Io... Cazzo che idiota! Lo ammazzo!"

Le parole gli uscirono dopo quello che mi sembrò un'eternità di tempo e subito dopo, Alex si alzò con tanta furia dall'altalena, la quale sobbalzò e scatto all'indietro in con una velocità incredibile.

"ALEX? ALEX ASPETTA! DOVE VAI?!"

La mia voce riecheggiò nel vuoto, balzai giù dall'altalena e cercai di raggiungerlo. Le sue gambe si muovevano troppo velocemente e a giudicare dalla sue espressione e dal suo tono, se era da Luca che stava andando, sicuramente non si sarebbero limitati ad una pacifica chiacchierata, soprattutto conoscendo il mio fratellastro.

Accelerai il passo, anzi mi misi a correre, avevo perso le tracce di Alex e tutto ciò che potevo fare era supporre dove stesse andando!

...

In preda all'agitazione quasi non mi resi conto del rumore di un'auto, il suono del motore era sempre più vicino e lento. Con la coda dell'occhio vidi una golf grigia appostarmisi a fianco, il finestrino si abbassò e una chioma bionda ne fece capolino fuori:

"Ariel? Che succede? Ti serve un passaggio?"

Accettai senza il minimo di esitazione, quella ragazza era capitata al momento e nel posto giusto.
Ultimamente io e Clara passavamo gli intervalli assieme, passeggiavamo per il cortile della scuola, sorseggiando la cioccolata calda o sgranocchiando patatine. Ci avrebbero potuto benissimo scambiare per due affilatissime amiche e malgrado tutto, la sua compagnia non mi dispiaceva. Finora era stata l'unica persona sincera nei miei confronti, o perlomeno da quando ci eravamo trasferiti.

"Allora Ari, destinazione casa tua?!"

"Ehm si... E di fretta"

Non c'era tempo da perdere, dovevo e volevo capire cosa fosse successo e soprattutto perché Alex era corso via così, cosa nascondeva, cosa mi nascondevano?

Con la mente altrove, osservavo gli alberi e gli edifici sfrecciarmi sotto gli occhi, finché la macchina rallentò e riconobbi il vialetto di casa.

Senza la minima esitazione e prima ancora che l'auto si fermò del tutto, saltai giù dal sedile e lasciai sbattere la portiera della golf.
Sentii dei passi seguirmi, Clara, ma non mi fermai, nè tantomeno mi voltai. Ci misi un po a trovare le chiavi, r nel frattempo mi maledissi per la mia solita imprudenza. (Chi potrebbe uscire di casa senza portarsi dietro le chiavi? Io ovviamente!)

"Hai dimenticato le chiavi? Magari sono in tasca, guarda bene.. Uh opporre sotto lo zerbino... Anzi no, prova nel vaso dei gerani a fianco, noi a casa mettiamo lì la chiave di scorta! Hai già suonato? Ma non c'è nessuno a casa?!"

Mamma mia, quella ragazza non stava un minuto zitta. Aveva continuato a parlare incessantemente per tutto il viaggio, nonostante non avessi mostrato un minimo interesse verso i suoi discorsi.

Mi attaccai al campanello, finché, spingendo il pomello della porta, mi accorsi che non era chiuso. Mi precipitai dentro casa e poi su per le scale, mentre Clara continuò a trotterellarmi dietro.

"Ariel, Ariella aspetta!!"

Clara mi tirò il lembo della felpa, così fui costretta a fermarmi.

"Ariella?! Che c'è Clara? Non è il momento..."

"Si lo so, ma devi calmarti, sei troppo nervosa e non porterà a nulla di buono tutto ciò "

Se ci fosse stato uno specchio, avrei visto apparire il mio volto sorpreso, aveva ragione e nonostante mi costasse ammetterlo, dovevo calmarmi, il problema è che non c'era tempo da perdere. Mi sentivo come Cenerentola a allo scoccare della mezzanotte: ogni minuto che passava, mi allontanava dalla verità.

Perdonatemi se sono sparita per un po! Spero vi piaccia l'andamento che sta prendendo la storia, in caso contrario, non abbiamo peli sulla lingua ahah
Grazie a tutti di cuore 💙🌸 Carmen98i Aileen_Murray
Chloette_ Daianne_ EricaChianese ossitona _LucaPizzolato beatriss98 annabethforever ippogrifo

Love & War for breakfastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora