Ma proprio nel momento in cui sto per sollevarla..
Incontro i quegli occhi, i suoi occhi. Subito mi sento a casa.
Spaventata, lo abbraccio prima che possa dire qualcosa."Sei bellissima" esclama con voce dolce. È il ragazzo migliore del mondo. Totalmente diverso dagli altri.
"Grazie"dico imbarazzata.
Mi prende per mano e, mi conduce sotto un chiosco.
Dopo esserci seduti, parliamo un po' di tutto escludendo il motivo per la quale si trovasse nella mia scuola. Evito di chiederglielo perché essendo un tipo molto riservato, ho paura che si possa arrabbiare. Poco dopo, nel bel mezzo del discorso, ricevo una telefonata da Lana. Le spiego dove siamo e le dico di raggiungerci.
Dopo aver riagganciato, vedo Caleb che tira fuori dalla tasca un pacco di sigarette, una cartina ed una bustina con del contenuto verdastro. Evito di fare domande.
Rimango in silenzio a guardare con quanta maestria rolla la canna. Il risultato è magnifico. Perfetto.
Lui accende lo spinello ed un odore d'erba mi pervade.
Prendo la pochette e prendo il mio pacco di sigarette. Ne sfilo una e, mentre sto per accenderla Caleb parla."Non fumare le sigarette. Tieni, fuma questa, ti farà sicuramente meno male." Dice porgendomi lo spinello.
Lo prendo incerta. Guardo lui. Mi rassicura con un solo sguardo. Faccio un primo tiro, butto giù il fumo e subito avverto una sensazione di rilassamento. Continuo fino a che finisce. Mi sento benissimo! È una sensazione nuova, mai provata. Butto il mozzicone e guardo Caleb.
Mi prende per mano e, notando non molto distanti i miei amici, decidiamo di andargli incontro.
Ho la sensazione che a momenti cadrò. Lana ha ancora i miei tacchi. Vedo un ragazzo che le cinge le spalle con un braccio. Io conosco quel ragazzo. Lui c'era "Quella sera".
Lana ci presenta.
"Ragazzi lui è Roberto, Roberto loro sono Ilya e Caleb"
Caleb lo guarda con disprezzo come se già lo conoscesse e gli avesse fatto il peggior torto del mondo. Ci scambiamo una stretta di mano e non appena ho un contatto con lui, mi tornano alla mente i ricordi. Ricordi di quella sera. La sera in cui la mia vita cambiò.Flashback
"Non so dove sono. Ho paura. Molta paura. Davanti a me non c'è niente, il vuoto totale. Così come dalle altre parti. Sono immersa nel buio, immobile. Ho un fortissimo dolore alla testa. Non un dolore normale. È come se qualcuno mi avesse colpito la testa tante e tante volte. Da lontano scorgo una figura. Non può essere lui. Non può essere mio padre. Le lacrime iniziano a rigarmi il volto, ma resto immobile. Ho paura. Paura che l'uomo che picchiava mia madre prima della loro separazione, potesse picchiare anche me. Ma non è solo. Accanto a lui ci sono due ragazzi. Uno ha il volto totalmente sconosciuto e l'altro indossa una maschera. Si avvicinano molto lentamente a me. Il ragazzo con la maschera sembra non importarsene di me e delle mie lacrime. Sul volto dell'altro giovane noto del dispiacere. Ma la cosa che più mi fa star male è il disprezzo con cui mi guarda l'uomo che dovrei chiamare papà. Più che disprezzo, è odio. Come se non mi avesse mai voluto avere come figlia, come se per lui fossi una delusione, uno sbaglio. Il ragazzo con la maschera, mi fa aprire la bocca stringendo la mia mascella, mentre, l'altro, infila nella mia bocca qualcosa. È una pasticca. Inizio a perdere i sensi e cado sul pavimento inerme"
Fine flashbackDelle lacrime minacciano di uscire. Caleb se ne accorge.
Era lui. Era Roberto. Il tipo che mi aveva fatto prendere quella pillola. L'avevo visto e rivisto mille volte nei miei incubi. Ed ora era lì davanti ai miei occhi. Inizio a correre e noto che Caleb mi insegue. Non m'importa. Continuo a correre quando sento delle possenti braccia confermi da dietro. So di chi si tratta e so che non potrebbe mai farmi del male. Inizio a dimenarmi. Lui mi prende in spalle e, non curante del fatto che mi stessi dimenando tirandoli pugni sulla spalla, mi porta ad una panchina. Mi fa sedere sulle sue gambe. Gli metto le braccia attorno al collo e inizio a piangere. Lui mi abbraccia stringendomi forte. È questo il Caleb che amo io. Quello dolce. Quello che mi consola, a cui vengono gli occhi rossi vedendomi piangere, quello che per me c'è sempre e che mai smetterò di amare. Purtroppo da parte sua non c'è niente di più di una semplice amicizia.
Lui stacca l'abbraccio e mi guarda negli occhi con intensità.
Mi guarda le labbra. Poi mi guarda ancora negli occhi.
Asciuga le ultime lacrime rimaste sul mio viso e torna a guardare le mia labbra. Lentamente si avvicina e..
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The Gang
RomanceMi prende per il polso mi fa girare e stampa un bacio sulle mie labbra. Mi prende per i fianchi, fa combaciare il mio bacino col suo e a qualche millimetro dalle mie labbra dice: "Complicheresti la tua vita per stare con me?" "Certamente" dico "non...