•Capitolo 2•

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Non posso crederci. Erano mesi che non lo vedevo. Ed ora eccolo lì. Caleb Williams. Dio quant'è bello. È rimasto il Caleb di sempre. Cazzo vorrei abbracciarlo e dirgli che mi è mancato, ma non posso. Non posso perché lo conosco bene e so quanto a lui diano fastidio queste cose. Fosse per me lo farei ma, dato che abbiamo perso i contatti ed anche la confidenza che avevamo un tempo, farei una figuraccia. Può anche essersi dimenticato di me.
Per la testa mi passano milioni di ipotesi che vengono interrotti da una voce. E delle mani. Quelle mani, le sue mani sui miei fianchi. La sua voce. Il suono più bello mai udito. Distolgo lo sguardo dal punto in cui, precedentemente, stavo guardando per incrociare il suo. Quegli occhi. Profondi, verdi con sfumature azzurre e marroni.
Dio quanto mi è mancato solo guardarlo.

"Hey principessa" dice avvicinando i miei fianchi ai suoi. Calma Ilya, finirà sicuramente nel tuo letto se non ti dai una calmata. Gli rivolgo un sorriso.

"Mi sei mancata" dice guardandomi le labbra. Qui finisce male.

"Anche tu Caleb, non sai quanto. Che ci fai qui? Frequenterai la mia scuola? St.."

"Hey, hey principessa, una domanda alla volta. Ti spiegherò tutto. E no, non frequento questa scuola" disse "Ecco il motivo per cui sono qui." Guarda un tizio in lontananza. Seguo il suo sguardo che finisce diritto su..O cazzo finisce su Nate. Il ragazzo conosciuto in pullman. Sapevo che Caleb non era un tipo tanto ragionevole e dalla rabbia che aveva nello sguardo, capivo che si trattava di una cosa seria.

"Ilya devo andare. Ci vediamo in giro." mi stampa un bacio sulla guancia e si allontana con aria infuriata. Notai che Jan, che stava fumando con me, è entrato nel bar e, che tutti gli altri si stanno godendo me alle prese con un ragazzo. Anzi, IL ragazzo.
Ho sempre avuto una cotta per lui sin dalla prima media e contando il fatto che sono al terzo anno di scuola superiore direi che è tanto. È l'unico che mi ha fatta innamorare pur non avendoci mai avuto una relazione. Avevo avuto tanti ragazzi in passato ma nessuno che mi facesse innamorare. Sempre storie da una notte. Ma con lui era diverso. Sentivo di appartenergli. Entro nel bar, guardo l'orario e insieme a quei ebeti dei miei compagni, che non la finivano di fare battutine su me e Caleb, m'incammino verso l'aula. Brand e Jen ci salutano ed entrano nella loro classe ed io, assieme a Cloe e a Lana, entro nella nostra.
Le ore di lezione passano in fretta e al suono dell'ultima campanella c'è un macello assurdo. Ragazzi che corrono per i corridoi, altri che urlano e chi, già nel corridoio, accede sigarette. Che scuola di matti. Io, Lana, Cloe e Kate usciamo dalla classe e ci dirigiamo verso  l'uscita. Kate, Lana e Cloe, sono le mie migliori amiche. Siamo tutte legate fra noi chi più e chi meno. Io e Lana, ad esempio, abbiamo un amicizia più forte rispetto a quella che abbiamo con Kate e Cloe. Anche per loro è lo stesso. Però stiamo sempre insieme. Non c'è un attimo in cui non lo siamo. La mia vita sono loro. Un tempo eravamo in cinque ma dopo un forte litigio, Jenny ha deciso di distaccarsi. Prendiamo il pullman e, arrivati a destinazione, ci salutiamo ed io e Cloe, ci in camminiamo verso casa. Abitiamo a qualche isolato di distanza. Apro la porta e trovo solo mio fratello. Salgo in camera mia, butto lo zaino per terra e mi tolgo le scarpe.

"Scendi, è pronto"

"Arrivo" Urlo. Prendo il cellulare e scendo.
Trovo mio fratello ad apparecchiare e mi affretto per dargli una mano. Sistemata la tovaglia, iniziamo a mangiare. Mio fratello è molto bravo a cucinare avendo frequentato per 5 anni la mia stessa scuola. A giusto, quasi dimenticavo, frequento il 3 anno della scuola alberghiera. Finito di pranzare, lavo i piatti e sistemo un po' la cucina. Mia mamma sta lavorando, perciò tornerà stasera. Prendo il cellulare e controllo facebook. Niente di nuovo. Lo chiudo. C'è qualche messaggio. Apro il primo. È Lana.

‹Passerò da te per le 8. Piccola sorpresa. E cerca di essere puntuale per una volta!›

Non rispondo ed apro gli altri messaggi. Tutte sciocchezze.
Vado in camera mia e, dato che è ancora presto, decido di chiamare Lana per chiederle di venire da me. Eppoi, quel messaggio. "Piccola sorpresa". Cosa cazzo vuol dire?
Avvolte mi chiedo dove ho trovato ste psicopatiche croniche.
Digito il numero e faccio partire la chiamata.

«Perchè non rispondi ai messaggi?.» Tuona come una pazza appena parte la telefonata.

«Non mi andava di scrivere» e rido per il suo tono di voce esagerato. «E comunque non ti ho chiamata per sentirti urlare. Che ne diresti di venire da me?»

«Dammi 10 minuti e sono da te» e riattacca.

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