1. -Ti sei persa?-

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Dopo il funerale, Matthew e Jessica non smisero più di piangere.
Come biasimarli, feci la stessa cosa anche io.
Loro nonno era l'amore della mia vita, la persona che mi rendeva felice ogni singolo giorno e che mi faceva ridere.

La nostra è stata una storia complicata, piena di problemi, ma ne siamo sempre usciti mano nella mano.
Prima di morire, mi chiese di raccontare la nostra storia ai nostri nipoti.
Così alla fine decisi di dirigermi verso Matthew e Jessica, che dopo il funerale erano venuti a casa mia per osservare le foto di loro nonno, per continuare a ricordare.

-Jessica, Matthew, venite un secondo con me- dissi guardandoli negli occhi rossi per il pianto.

Arrivati in salotto li feci accomodare su una poltrona e io mi sedetti di fronte a loro con la mia amata sedia.
-Voglio raccontarvi la storia di me e di vostro nonno, ci teneva che ve la raccontassi.- dissi con un accenno di sorriso sulle labbra, quando i miei occhi lucidi facevano il contrario.
I due si guardarono negli occhi e Jessica poi disse con voce tremolante
-questo ci aiuterà a farci stare meglio?-
-Credo di sì.- dissi guardando in basso, poi proseguii -però le domande le fate alla fine.-
I due annuirono e io tirai un sospiro prima di cominciare.

-Ero una ragazza molto timida prima delle superiori, alle medie ero presa in giro da tutti e tutta la scuola mi parlava alle spalle, anche le persone da cui non mi sarei mai aspettato nulla mi pugnalarono al cuore.
Non ho mai avuto tantissimi amici, ogni giorno era un pianto e mi isolavo dal resto del mondo perché odiavo la società.

Per me erano tutte fotocopie, tutti con gli stessi vestiti.
L'unica cosa in cui trovavo conforto era la musica.
Ero considerata la "strana", la "stupida" e molti altri aggettivi poco carini.-

Una lacrima uscii lungo il mio volto e mi parve di sentire un 'ti capisco' dalla voce di Jessica.
Poi proseguii.
-Arrivata alle superiori decisi di fare un cambiamento drastico nella mia vita, diventare una della massa.
Cominciai a comprarmi abiti firmati, a truccarmi e a stirarmi i capelli.

Tolsi persino gli occhiali e misi le lenti a contatto, ma quando mi guardavo allo specchio mi chiedevo 'devo veramente cambiare e diventare una della massa?' E poi mi rispondevo 'si'.
Sapete, ne avevo abbastanza di soffrire per persone che non meritavano neanche una mia lacrima, cosa potevo fare? Questa era l'ultima scelta che avevo.
Dovevo sfruttarla anche bene.
Così cominciò la scuola superiore.
Mi ricordo ancora il primo giorno: le corse avanti e indietro per la casa, le ore passate a scegliere i vestiti perfetti e la colazione saltata perché non avevo più tempo.
Appena arrivata davanti alla nuova scuola rimasi sbalordita: la scuola era enorme e i ragazzi beh, erano semplicemente perfetti.

Solo un gruppetto attirò la mia attenzione.
Credo fossero i ragazzi più belli e popolari per la scuola, e io provavo una forte invidia per una ragazza di quel gruppo: bionda, alta e con uno stile fantastico.
Non sapevo quale fosse la mia classe e quindi mi persi, finché un ragazzo non interruppe i miei pensieri -ti sei persa?-.

Appena mi voltai rimasi a bocca aperta per la sua incredibile bellezza e con la voce tremolante dissi -ehm.. s-sì, s-sai percaso dove si trova la classe 1^E?-
Lui mi fissò per un momento, si mise la mano dietro la nuca e poi disse -Credo sia da quella parte.-
Lo ringraziai e prima di girare le spalle per avviarmi verso la mia classe mi fermò -Comunque io mi chiamo Dylan, tu?-
-Chloe- risposi
-se vuoi dopo scuola possiamo incontrarci fuori, così ti faccio conoscere i miei amici.- mi disse sorridendo.

Io all'idea di farmi nuovi amici sorrisi e lo salutai.
Le lezioni furono abbastanza pesanti e i ragazzi non attirarono la mia attenzione.
Mentre di ragazze una in particolare mi fece venire voglia di conoscerla.
Così a fine lezione mi avviai verso il suo banco e mi presentai.

-ciao io sono Chloe, tu come ti chiami?-
-Io sono Violet Harmon, piacere tutto mio.-
Cominciammo a parlare del più e del meno, poi arrivò il momento di salutarla perché dovevo andare da Dylan.

Appena lo intravidi da lontano mi avvicinai.
Riuscii a scorgere solo lui in mezzo a tutta quella gente, ma appena mi avvicinai non credetti ai miei occhi.
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Spazio autrice

Shiau
Ho deciso di scrivere questa storia perché l'avevo in mente da tanto e sarei felicissima se riuscisse ad arrivare ad un traguardo molto alto.

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