12.la tua vita è stata solo una bugia.

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Mi faceva sentire protetta in quel suo abbraccio, come se intorno a noi non esistesse più nulla.

-Non so più cosa devo fare.-sussurrai con la testa appoggiata sulla sua spalla e con le braccia che gli circondavano la vita.
-Torna la persona che eri prima. Io, Ansel e Dylan stiamo facendo questa vendetta soprattutto per vendicarci di come ti hanno cambiata.-disse lui con la sua testa appoggiata alla mia e con le braccia che mi circondavano i fianchi.

La realtà è che non solo loro mi avevano cambiata così, era stata Effy, ma a me andava bene anche la nuova me.
Quella indistruttibile, di cui tutti hanno paura, senza sentimenti, potente.
Ma la realtà è che quello era solo uno scudo che mi ero creata.
Ero consapevole che ero totalmente il contrario di quello che ero diventata.

-Lasciatene fuori Aria.- dissi con tono implorante.
-Okay.- disse per poi staccarsi da me.
-Però rivoglio la ragazza bella, dolce e gentile che c'era prima.- continuò lui prima di girarsi e di andarsene.
Io invece, trovai un punto per sedermi e pensare.

Vidi un parco in lontananza e andai a sedermi sull'altalena.
Vidi un ragazzo col cappuccio che gli ricopriva metà faccia avvicinarsi.
Mi fece paura il suo aspetto ed ero pronta ad alzarmi per scappare.
-Aspetta- disse quando vide che mi stavo alzando.
Si sedette nell'altalena accanto alla mia.
-Chloe, giusto?- disse lui con lo sguardo rivolto verso di me, ma non riuscivo a vedere i suoi occhi a causa del cappuccio.
-Come fai a saperlo?- chiesi spaventata.
-Io so molte cose. Sai perché tu padre non è mai presente a casa?-
Scossi la testa e lui continuò
-Non è il tuo vero padre.- disse e, a quelle parole, sentì il mio cuore stringersi nel petto.
-Non è possibile.- dissi prima di alzarmi per correre verso casa mia.

Cercai le chiavi dentro il mio zaino e aprì la porta.
Mi diressi a corsa verso la mia camera per raggomitolarmi nel mio letto, prendere i miei auricolari e piangermi addosso.
Ormai c'ero abituata, ogni giorno un pianto diverso.
Le mie lacrime non finivano mai a quanto pare.

Misi la canzone "light a fire" di Rachel Taylor.
Scese una lacrima, poi due, fino a farmi diventare una fontana.

Qualcuno adesso ti ha detto perché tuo padre non era mai presente. Disse la mia coscienza.

Lui non è mio padre. Risposi io.

Chissà se aveva una famiglia, se lavorava per davvero o era disoccupato...
Il mio telefono cominciò a vibrare e lo presi.
Era un messaggio da un numero privato.

*tutta la tua vita è stata solo una bugia. Sia con le amicizie, sia con la famiglia.*

Aveva perfettamente ragione, la mia vita era una merda.
Sentii il campanello suonare e mi precipitai ad aprire la porta.
Quando vidi chi si trovava fuori la porta sentii un' altra lacrima rigarmi il volto.

-Ei- disse Violet con un mezzo sorriso sulle labbra.
Esitai a farla entrare per un secondo, ma poi alla fine mi spostai e la feci accomodare sul divano e io mi misi all'estremità, per non stare vicino a quella persona di cui mi ero fidata.

-Parla-dissi.
-Ho sbagliato.- disse lei guardandosi le mani.
-E dimmi, su cosa hai sbagliato? Percaso il tuo Nash ti ha lasciato ed è ricomparsa Chloe?- dissi ridendo nell'ultima domanda.
-Ho sbagliato in amicizie, in amore e in tutto.
Io e Nash ci siamo lasciati e ho capito che mi manchi.
Mi manca tutto di noi Chloe, ma soprattutto, mi manca la vecchia Chloe.
Mi manchi.- terminò il suo discorso è io mi morsi il labbro per trattenere una risata.
-A me no. Sai, tutto il tuo gruppo sta per essere distrutto. State attenti.- dissi per poi andare alla porta per aprirla.

Lei si alzò per andarsene e prima di uscire dissi -Divertiti, Violet.-.
Chiusi la porta e notai che erano le 20:30.
Mi cucinai qualcosa e mentre mangiavo sentii nella tasca il telefono vibrare.
Lo accesi e notai che c'era un messaggio di Ansel:

*Come stai?*
*Bene, apparte per il fatto che è entrata Violet in casa dicendomi che le manco. Io, ovviamente, le ho fatto una risata in faccia.*
*Non credi che dovresti darle un'altra possibilità?*
*No. Quando non c'è Nash ci sono io?non voglio sempre essere la seconda scelta.*
Detto quello finii di mangiare, spensi il mio cellulare e andai in camera mia per mettermi il pigiama e per poi andare a dormire.

Entrata nel letto cominciai a pensare che forse avrei dovuto darle un'altra possibilità e che sarei dovuta tornare la vecchia me.

How I met your Grandfather Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora