Chapter 6

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LYDIA POV


Deaton lo disse come se fosse la cosa più spaventosa al mondo.

Aibhill era una banshee, era La Banshee.

Il druido aveva lo sguardo perso e totalmente spaventato, Scott fissava il ritratto della ragazza e Stiles lo seguiva.

"Doc, perchè è famosa fra le creature sovrannaturali?" chiese Scott alzando lo sguardo.

Deaton, però, non rispose. Era perso nei suoi pensieri e sussurrava cose senza senso o filo logico.

"Doc?" lo chiamò Stiles, ma lui non disse niente.

"Deaton, tutto ben...?" provai, ma lui mi bloccò.

"Ti ha detto qualcosa riguardo un'protetto'?" Alla parola 'protetto' la mia schiena fu pervasa da brividi.

"Ti ha detto qualcosa di un 'legame'? Lydia, dimmelo. Dimmi se ti ha parlato del 'protetto'?" continuò con fare frettoloso e impacciato.

"No...no...cos'è un 'protetto'?"chiesi curiosa ma altrettanto spaventata data la sua ansia nel saperlo.

"Ti ha parlato di un certo Brian? Ti ha detto qualcosa riguardo a lui?" chiese non rispondendo alla mia domanda.

"No, nono! Ma mi vuoi spiegare che sta succedendo? Doc, mi stai spaventando" dissi.

"Chi è Brian?" chiese Stiles

Deaton non osava rispondere, mi fissava con lo sguardo di uno che sa che stai mentendo, il punto è che io stavo dicendo la verità.

"Lydia, dimmi se ti ha parlato di Brian....per favore" mi chiese.

"Okay, Deaton. Basta." intervenne Scott.

"Lydia devi dirmelo!" Deaton mi supplicava, ma io continuavo a non aver risposta da dargli.

"Deaton!" a quel punto gli occhi di Scott diventarono rosso fuoco e con un rauco ringhio lo fece indietreggiare.

"Scusate..." disse senza togliermi gli occhi di dosso.

"Chi è Brian? Cos'è un protetto?"richiesi con la paura che mi potesse urlare contro.

"Niente, dimentica ciò che ho detto." chiuse il libro con troppa forza.

"Niente? Le hai quasi urlato contro per questo tipo qui, Brian e ora non vuoi risponderle?" questa volta fu Stiles a parlare. Amavo quando prendeva le mie parti, mi sentivo protetta, in un certo senso.

"Era un uomo con cui Aibhill parlava ogni tanto, niente di che." farfugliò.

Stava chiaramente mentendo, ma il punto non era la bugia era il perchè della menzogna.

Perchè ci mentiva?

"Aibhill non era quella che fu costretta a diventare, era una brava ragazza." sviò il discorso, e sebbene mi diede fastidio, desideravo ascoltare qualche informazione in più sulla donna che da tempo mi perseguitava.

"Lei, a dire il vero, era amata da chiunque. La sua famiglia erano i Norseman, potente famiglia irlandese che controllava molti dei territori vicini. Erano una bella famiglia, il padre era un ricco protestante da sempre contrario all'indipendenza dell'Irlanda e molto leale verso la Corona Inglese,la madre era una donna dalla mente romantica e dalla bocca gentilmente ironica e poi c'era Aibhill, figlia unica, amata dai genitori e dal popolo. Lasciava dietro di sè una scia di spasimanti data la bellezza, come avrete visto dal ritratto non era per nulla brutta: occhi scuri come la pece, carnagione pallida e capelli neri che risaltavano sulla sua figura esile. Il padre le aveva trovato marito svariate volte, ma lei rinnegava e rinnegava.

MIND CONTROLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora