Passarono due giorni intensi. La ricerca mi pareva infinita, ma mai avrei perso la speranza: lei mi stava aspettando, forse con apprensione, forse con il timore che io non mi fossi mai interessato a lei e, di conseguenza, che non l'avrei mai raggiunta...
Una sera giunsi davanti ad una casa modesta, fuori dalla città, nella campagna.
Era una casetta piccola ma illuminata. Sembrava molto accogliente. Sulle finestre vi erano dei vasi di tulipani.Siamo dal fioraio del paese. Dobbiamo comprare dei fiori per mia madre.
Lei li guarda tutti e si sofferma sui tulipani.
<<Sai, Enrico...i miei fiori preferiti sono i tulipani sai? Mi danno un senso di quiete, di pace assoluta...>>Bussai alla porta e mi aprì una ragazza con i capelli neri, ricci, lo sguardo stanco, l'abito ordinato. Mi fissava con due occhi scuri, curiosi. Notai un certo ribrezzo nel suo sguardo: erano giorni che non mi lavavo "civilmente" ma solo bagnandomi con un secchio d'acqua gelida.
<<Mi scuso, signorina...>> dissi.
<<Sono sposata ed ho trent'anni...>> rispose prontamente quella, con una voce dolce ma un poco stizzita.
<<Mi scusi per l'intrusione, signora...volevo sapere se lei conosce una certa Chiara Alesi...>>
<<Certo che la conosco!>> disse lei.
<<Davvero?>>
<<È mia sorella...>> continuò ella.Per una manciata di secondi restai immobile, con gli occhi spalancati dalla sorpresa...
<<Sua...sorella?>>
Lei mi fissò.
<<Non ti ha mai parlato di me, di mio marito, di mio figlio?>> chiese. Si stava arrabbiando e lo leggevo dagli occhi fiammeggianti.
<<A dire il vero...no...>> sussurrai, quasi impaurito.
La donna si spostò dall'uscio.
<<Avrai freddo...entra pure...>>
<<Enrico...il mio nome è Enrico...>>
<<Ora ti chiamo l'americana di famiglia... Eja Slacker! Ka dikush për ju! (*)>> iniziò ad urlare come una pazza forsennata.
Non conoscevo molto bene la lingua locale, quindi non seppi mai quello che la donna urlò verso le scale.
<<Io sono Sarah...sono felice di conoscerti, Enrico...è la prima volta che un mangia-spaghetti ci onora con la sua visita....>> disse, quasi con tono canzonatorio.
Ero abituato ad essere deriso in quel modo, oramai, quindi non ci diedi molto peso.Sentii dei passi sulle scale.
Poi la vidi.
La creatura umana più bella del mondo.
Capelli biondi, occhi colore del mare, braccia magre, gambe flessuose: sembrava una piccola cerva.<<Enrico! Enrico!>> corre verso di me, con le trecce bionde ed il vestito azzurro mossi al vento.
<<Vado in America....parto domattina...non tornerò più in Italia. Mai più.>> gli occhi chiari si illuminano di lacrime. Piange.
<<Mi mancherai molto, Enrico. Ti scriverò lettere ogni giorno. Non ti dimenticherò mai.>>
<<Mai?>> le chiedo.
<<Mai. Sei il mio migliore, ed unico, amico...come potrei dimenticarmi di te?>>
La abbraccio. Lei piange. Sento la maglia bagnata.
<<Nemmeno io ti scorderò mai.>>
"Perché io ti amo, Chiara Alesi. Ti amo. E tu sarai sempre nel mio cuore".<<Chiara...>> sussurrai.
Lei mi guardò a lungo.
Gli occhi le si riempirono di lacrime.
<<Enrico....sei tu?>>
Annuii.
Le si spalancarono gli occhi. Il respiro si fece quasi irregolare.
Protese le braccia magre verso di me.
<<Enrico...oh mio Dio...sei proprio tu?>>
Mi avvicinai. Era più bassa di me di qualche centimetro. Era sempre stata più bassa di me. Sorrisi e pure i miei occhi brillarono di lacrime.
<<Chiara...>>
Lei iniziò a piangere. Forti erano i suoi singhiozzi.
La strinsi forte a me.
Mi era mancato il suo profumo di nuovo, di fiori, di libertà.
<<Sei venuto...sei venuto...>> continuava a ripetere, tra un singulto e l'altro.
<<Sì...sono venuto...io ti amo, Chiara...vorrei che tu tornassi a casa con me....vuoi diventare mia moglie?>>
Sapevo di essere stato troppo affrettato, eppure era quello che avevo desiderato fin da bambino: avere Chiara per sempre accanto a me.<<Enrico?>> disse una voce che mai avevo dimenticato.
<<Che ci fai qui, in casa mia?>>
Era Amira, la madre di Chiara....la donna che aveva cercato di allontanarmi dalla mia unica ragione di vita in questo mondo fin dalla nostra tenera età...(*) Eja Slacker! Ka dikush për ju = vieni scansafatiche! c'è qualcuno per te
P.s: spero che la traduzione sia corretta...ho dovuto utilizzare dei mezzi rudimentali e non sono sicura che la traduzione sia corretta al 100%...
Se vedete che c'è qualche errore segnalatemelo per favore🙏🏻❤️Spazio autrice:
Buongiorno ragazzi/e! Come va??😜❤️ spero che stiate bene....❤️
Comunque vi ringrazio per tutte le stelline...grazie molte❤️😘
Per favore scrivetemi dei commenti tutto quello che volete: cosa volete cambiare, se vi è piaciuto o meno il capitolo, se la storia è di vostro gradimento e, magari, cosa vorreste che io che io scriva nei prossimi capitoli....
Grazie per l'appoggio....❤️😍
A presto❤️❤️❤️
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Chiara
RandomEnrico è un lavoratore povero. Non ha nulla da offrire. Chiara vive con la madre in Albania. È una ragazza forte ed intraprendente. Si sono conosciuti da bambini, quando Chiara viveva in Italia. Si sono innamorati. Enrico non si è arreso. Vuole spos...