«Max mi ha detto che è una persona molto esigente, quindi abbiamo pensatodi mostrarle direttamente il meglio.» l'assistente immobiliare sposta le tende che danno sulla terrazza. Rimango per un attimo incantata; le vetrate di questo loft sono alte e luminose ed entratanta luce. Non sembra nemmeno di essere al quinto piano di unpalazzo Milanese, perché la vista sugli altri edifici è offuscata dalla piante installate sul terrazzo. Sembra un giardino enorme piùche una zona artificiale. Quanto doveva contare su di me la casadiscografica, per offrirmi un appartamento simile? Sorrido, pensando che questo è uno dei quartieri più chic e belli della città. Isola è una zona signorile e dall'aria Newyorkese.
«Assomigliaal posto dove viveva prima? Le piace?» Mi chiede.
Rifletto un attimo sulla prima domanda. No, il loft che condividevo a Londra era di tutt'altro genere, molto più spartano, ampio, ma menomoderno. Nonostante questo mi piaceva e mi faceva sentire a casa. Sospiro per un momento. Ero stata in troppi posti, senza maiaffezionarmi a nessuno di essi. Londra, stranamente, mi era entratanel cuore, lasciando un grande senso di smarrimento e vuoto ora cheero lontana.
«La piscina è interna, temo che non fosse possibile installarla sul terrazzo. » Continua.
E solamente allora la noto, oltre la vetrata interna, vuota e contornata da finto parquet: la piscina. È davvero incredibile come la gente ti tenga su un piedistallo, quando è convinta che tu possa essere la sua fonte di fortuna.
«Siete già arrivati, vedo.» Ma la risposta rimane sospesa a metà, inquanto proprio Max, il CEO della casa discografica, fa il suoingresso, seguito da Benjiamin e Federico. Entrambi rimangonodapprima sorpresi dalla mia presenza, ma poi fanno in modo di nondarlo a vedere.
«Signorina Duchannes, questo appartamento è di mia proprietà, lo usavo dascapolo, ma ora è vuoto da diverso tempo. » Prende la parola.
«Un vero peccato.» dico, mentre vedo anche i ragazzi guardarsi intorno.
«Ha già mostrato alla signorina Lena la zona notte?» l'agente immobiliare scuote il capo.
«No stavo per farlo...» Risponde attenta.
Ma lui ci ferma prima che possiamo seguire la donna al piano di sopra.
«Ho una riunione importante tra mezz'ora, non posso trattenermi oltre. Sediamoci per qualche minuto, ok?»
Ci indica il tavolo e ci sediamo tutti e tre, mentre lui rimane inpiedi.
«Vi ho portato qui, perché vorrei collaboraste.» dice, guardandoci. E,per un istante, vedo gli occhi di Ben sgranarsi.
«Il vostro progetto sta diventando impegnativo, non potete più gestirloda soli.» dice, osservandoli attentamente. «Lena è un'agente pubblicitario; si è occupata di diversi artisti negli ultimi anni e ho potuto constatare personalmente quanto il suo lavoro sia stato accurato e dettagliato. Non lascia mai niente al caso.»
Fede è scioccato, mentre Ben ghigna: un ghigno che a me sa di beffa.
«Prima di firmare il contratto avevamo specificato che nessuno, tranne noi,avrebbe gestito il nostro management.» Dice Ben fermo e irremovibile.
«Questo,prima che la vostra audience diventasse così... Vasta. Avevate un buon seguito, ora avete un OTTIMO seguito. Non possiamo sparare cartucce a caso e sperare nella fortuna, solo perché nessuno di voi due ha studiato Marketing.» Espone risoluto.
«Lena gestirà la vostra immagine in accordo con voi, ma preferisco che sia soltanto lei a seguire i rapporti con l'estero. Inoltre, voglio che vi assista nella progettazione del nuovo album. »
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Noi Due // Benji&Fede
Fiksi Penggemar"Niente amore" è quello che ha continuato a ripetersi Lena l'ultima volta che ha visto Ben. Se lo era ripetuto come una cantilena, mentre chiudendosi la porta lo aveva lasciato dietro di sè. L'amore ha un prezzo e quel prezzo è restare. Una dote che...