Diana
"Red?" mi chiama una voce dolce. Porto una mano a premere sull'auricolare, fingendo di giocare con il mio orecchino.
"Cosa?" le chiedo sottovoce, sorridendo alla guardia. Ricambia, facendomi l'occhiolino. Testa di cazzo.
Una sola persona per un manufatto così prezioso? Alzo le sopracciglia, sorpresa.
Nascondo la meraviglia con un mordicchio alle labbra. Il coso che ha in mezzo le gambe, per i cui esseri maschili è usato come cervello, lo fa avvicinare di un passo.
Colgo l'occasione al volo così lo sbatto con la testa contro al muro, facendolo svenire.
Gli uomini sono sempre così stupidi, vedono un bel faccino e un corpo tonico fasciato in un vestito aderente che non capiscono più niente. Sempre ammesso che gli uomini capiscano qualcosa normalmente.
"Scusa, ripeti." Poggio una mano sulla superficie liscia del pannello, provando ad entrare. Non ci riesco ovviamente. Che palle, per una volta che volevo fare in fretta. Mi viene voglia di dargli un calcio, ma l'ultima volta che l'ho fatto è scattato l'allarme mandando il piano a monte. Ed io non progetto i piani per niente, specialmente se devo passare la notte in bianco per farlo.
"Ho detto che devi stare attenta. La prossima stanza è piena di allarmi." Mi abbasso, toccando l'uomo e cercando eventuali chiavi. Alzo la maschera per poter vedere meglio mentre la grossa collana di perle mi si appende al collo, infastidendomi.
Cristo, ho troppi gingilli addosso. Non vedo l'ora di togliermi tutto 'sto bordello. Mi piace, amo stare nel lusso, però quando sono in azione non devono essermi d'intralcio. Questa volta ci siamo dovute trattenere dalle solite tute aderenti.
"Come mai c'era solo lui?" Continuo a tastare il corpo che, in effetti, ha un fisico per niente male. Ha certi pettorali che quasi...
Scuoto la testa, scacciando quei pensieri inopportuni. A mia discolpa, posso dire che è un bel pezzo d'uomo anche in viso. Sono quasi contenta di non averlo ammazzato.
Non diventare una stupratrice, Diana.
Provo con le tasche, dove ne escono solo il cellulare e il portafoglio.
Il telefono è di ultima generazione, quasi mi rattristo al pensiero di non poterlo infilare nella pochette. Però sarei rintracciabile ed il mio è di gran lunga migliore, avrei solo potuto farci qualche soldo. Non che a noi manchino, comunque.
Ah, aveva ragione quel cazzone di Ryan, forse soffro di cleptomania...
Dove cazzo ha la fottuta chiave? Nelle mutande come il coglione dell'altra volta?
"Beh, se ne sono occupate Blue e White." Non riesco a trattenere un ghigno soddisfatto al suono di quelle parole. Nel frattempo apro il portafoglio, trovandoci banconote (che finiscono casualmente nella borsetta), documenti, tessere, perfino un preservativo.
Sospiro, rassegnata a tanta stupidità. Cerco tra le varie carte e schede, fino a quando una dorata non attira la mia attenzione.
La sfilo dal posto, rimetto la roba nelle tasche infine mi rialzo, intralciata dallo stupido vestito. Ovviamente è rosso.
"Ci sei ancora?" le chiedo, passando l'oggetto nella serratura elettronica.
La lucina diventa verde mentre la porta scorre. La guardia geme quindi io scatto, gli afferro i capelli per poi farlo urtare contro il pavimento. Si zittisce.
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D.A.M.A.
Fanfiction[i crediti di questa storia vanno a LostInMichaelLand] "DAMA: No, non è il gioco con le pedine, è qualcosa di più allettante. Diana, Aira, Madison e Alicia sono conosciute in tutto il continente Australiano come il gruppo D.A.M.A. I 5SOS, invece, so...