6. ~Uno spiacevole incontro~

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Dopo essermi seduta mi girai e vidi l'ultima persona che volevo vedere a fianco a me.....

Jessica.Non ci posso credere!
L'ultima volta che l'ho vista, dopo aver lasciato mio fratello, era con un ragazzo. Vabbè.
Io la chiamo, infatti, "Jessica la sgualdrina".

Comunque, sono stati insieme per tre anni, tre anni di rompimento di palle perché Ash passava più tempo con Jessica che con me. Io l'ho sempre odiata, ma non potevo dirlo ad Ash perché, purtroppo, lo vedevo felice.
Soprattutto, non potevo dirgli che era una poco di buono.

Il bello delle storie di Ash è che tutte le ragazze che ha frequentato erano delle oche. Una peggio dell'altra. Me ne ricordo solo una oltre a Jessica. Una certa Noemi. Nomi peggio di questi non ne potevano avere.

A distogliermi dai miei pensieri è la voce di Jessica.
«Bene bene, guarda un po chi si rivede, la piccola Preston» disse lei con un tono acido.
«Bene bene, guarda un po chi si rivede, la sgualdrina che ha tradito e consecutivamente lasciato mio fratello» dissi io ed alzando gli occhi al cielo.

«Prego?!» urla lei con la sua voce da oca in calore.
«Hai sentito bene. O ti serve amplifon?» dissi io fingendo una faccia stupita.

«Brutta...» e dopo questa parola mi infuriai.
«Non mi definisco una modella, ma comunque, ti sei vista bene?! L'unica cosa non rifatta del tuo corpo sono gli occhi! O ti metti le lenti? Comunque è meglio per te se non ti farai sentire più.Soprattutto da mio fratello! Meglio se sparisci anche dalla faccia della terra!» dissi tutto d'un fiato.

«Stai calma. Comunque, mi manca tanto Ash, quasi quasi ci ritornerei insieme» appena finì le diedi uno schiaffo e alcune persone si girarono a guardare nella nostra direzione.

«Non ti avvicinare più a mio fratello, o giuro che ti strappo tutti i capelli finti che ti ritrovi e libero i cani del vicinato» le dissi infine a denti stretti.

Non la lasciai parlare nemmeno adesso e mi misi le cuffie per non dover sottopormi più alle prediche di quella vacca.
Sarà un viaggio lungo.

Dopo che le hostess diedero le solite istruzioni noiose, partimmo.
Il viaggio in fin dei conti non è stato tanto brutto. Apparte le solite imprecazioni da gallina sfacciata di Jessica.

~~~~~
2 ORE DOPO

Passate due ore,  atterrammo verso le 18:30 e dopo aver recuperato la mia valigia,  subito mi catapultai dentro l'aereoporto.
Wow, è stupendo.
È tutto moderno, e qui almeno hanno avuto la brillante idea di mettere un negozio che sembra la fabbrica di cioccolata di Williwonka.

Che bella infanzia, no?!
Vabbè, ritornando a noi, dopo aver fatto una visitina affrettata in bagno, uscii in fretta e furia dall'aereoporto ed andai fuori per vedere dove si trovava l'autista che la mia famiglia ha ingaggiato per portarmi di fronte all'università. Mi pare si chiami Taylor.

Sono passati diversi minuti ed ancora non lo vedo, quando una mano mi toccò la spalla e mi fece girare. Davanti mi ritrovai un signore, più o meno sulla quarantina che ha attaccato al giubbotto un cartello con su scritto "Taylor Wild" .

«Buonasera signorina Preston» mi salutò Taylor.

«Salve, lei deve essere Taylor» lo salutai io a mia volta.
«Si, sono io, ma non mi dia del lei, mi fa sembrare più vecchio di quanto non sia già» mi disse con aria allegra.
Io in risposta risi. Sembrava divertente. Beh, almeno qualcosa di positivo dopo quel viaggio.
«Lei... Volevo dire, tu non sei vecchio» dissi continuando a ridere.
«Ah, se lo dice lei. Con permesso le prendo la valigia» mi disse.

«Si, grazie» gli risposi con un sorriso.
Salimmo dopo in macchina e Taylor mise un po di musica mentre io controllavo gli ultimi messaggi sul telefono.

~~~~~~
20 MINUTI DOPO

Durante il viaggio Taylor mi fece ascoltare alcuni brani dei Rolling Stones e devo dire che sono forti!

Comunque, dopo una ventina di minuti, Taylor mi aprì lo sportello, scendemmo e mi accompagnò fino in segreteria. Da lì in poi me la sarei dovuta cavare io.
Ho tanta paura.

Salutai Taylor appena mi ritrovai di fronte alla segreteria.
«Salve» mi rivolsi alla segretaria «mi chiamo Charlotte Preston, ho ricevuto la lettera di ammissione all'università di Harvard con il dormitorio incluso e le volevo chiedere l'orario delle lezioni ed il numero della stanza» conclusi.

«Ah, buongiorno, adesso mi è arrivato l'avviso che sarebbe arrivata. Comunque piacere mi chiamo Stephanie, puoi rivolgerti tranquillamente a me per qualunque cosa. La stanza è la numero 202 B, e lì troverai altri due coinquilini, ecco gli orari delle lezioni» disse porgendomi alcuni fogli  «spero avrai un buon proseguimento in questa università» concluse infine con un sorriso.

«Grazie» le dissi .
«Grazie a te» mi rispose educatamente.
E detto questo mi incamminai con la valigia in una mano e gli orari dall'altra. Sembro una pazza!

Dopo aver camminato per almeno 1 km, mi ritrovo davanti la stanza 202 B.
Dopo essere stata un paio di minuti fuori a pensare a chi potrebbero essere le mie future coinquiline, decido di entrare.

Entro dentro e....




Spero vi piaccia😘

Spazio autrice
Ed eccoci al finale del 6 capitolo.
Chi saranno secondo voi i nuovi coinquilini di Charlotte? Saranno simpatici?

Buona lettura

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