13. ~Analisi del sangue~

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Dopo la discussione accesa avvenuta tra me e Brian me ne andai dalla biblioteca di malo umore.
Non riuscivo ancora a credere che mi aveva baciato. Ma non era solo colpa sua, era anche colpa mia. Se non mi fossi fatta ammaliare e se non avessi accettato di andare in biblioteca con lui, tutto questo non sarebbe successo.

Ero caduta nella sua trappola da latin lover incallito e adesso sicuramente avrei fatto parte della sua lista ideata per le ragazze cadute ai suoi piedi.

La cosa brutta non era solo il fatto che mi aveva rubato un bacio e che io all'inizio mi sia lasciata andare alle sue magiche labbra, ma era anche il mio primo bacio!

Per una ragazza il primo bacio è tutto. E io l'avevo regalato a un don Giovanni di cui conoscevo solo il nome. Ma, come ho detto prima, non era stata solo colpa sua. Avrei dovuto capire sin dal primo momento che queste erano le sue intenzioni. È vero che non ci si deve fidare solo dell' apparenza, però stavolta avevo ragione su di lui.

Dalla prima volta che l'ho visto ho capito che non era una persona adatta a me e che non mi sarei dovuta far trasportare da persone come lui. Ma ho sbagliato, e ne ho pagato le conseguenze.

D'altronde dovevo anche riflettere prima di agire. Invece durante il bacio, nei primi secondi, mi ero abbandonata completamente a lui e mi era anche piaciuto!

E per questo, pur essendo adirata con lui fino al midollo, non potevo negare che il bacio fosse stato meraviglioso. Per me era stato molto, per lui sicuramente sarà stato un'azione già programmata, una routine. Ed io, ingenua come sono, mi sono fatta trasportare.
Ma non capiterà più.
Non cadrò più ai suoi piedi.

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Era passata ormai una settimana dall'accaduto ed io ancora non riuscivo a non pensarci.

Brian non l'avevo più visto, ne nei corridoi, ne alle lezioni. E questo era un bene. Però era anche vero che mi sono ripromessa di non pensarlo più, ma in questi giorni è stato costantemente nella mia testa. Soprattutto durante le lezioni.
A chimica mi è capitato di unirlo ad una formula e disegnarci accanto un cuore. Ma non doveva succedere più.

Dovevo eliminare Brian dai miei pensieri. E soprattutto i miei amici non dovevano scoprire niente di quello che era successo.

Comunque, ritornando alle lezioni, oggi il programma sarebbe stato abbastanza diverso. Agli studenti del primo anno avrebbero fatto un prelievo del sangue per alcuni accertamenti.

Io ero agitatissima. Sia chiaro, io non vomito alla vista del sangue. Mi dà solo fastidio pensare che qualcuno infili un ago nel mio braccio.

E a peggiorare la situazione c'era il direttore che aveva deciso che sarebbero stati gli studenti dal secondo anno in poi a fare i prelievi. La situazione era catastrofica.

Mi ero immaginata già di svenire mentre un incapace mi stava prelevando del sangue.

Avevano diviso tutto ciò in due parti diverse del giorno. E io ero il pomeriggio. Ovviamente ci sarebbero state altre sessioni nei giorni a seguire, ma io, fortunatamente, ero capitata nella prima sessione.

Anche Kate lo faceva oggi nel pomeriggio ed era per questo che era da stamattina che sincronizzava sveglie su sveglie per non arrivare in ritardo.

La sua scusa era che lì avrebbe incontrato l'amore della sua vita, cosa altamente insensata, tralasciando la parte in cui avrebbe dovuto raccontarmi che ha già incontrato l'amore della sua vita, mio fratello.

Stavo ancora aspettando a non urlarle addosso di dirmi cosa era successo perché d'altronde anche io le stavo nascondendo il mio bacio con Brian. Perciò pensai che magari quando sarei stata pronta io, lo sarebbe stata anche lei.

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