Capitolo quattro: di nuovo unite

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Ore tre del pomeriggio.
Capanno di Spencer.

Emily's POV.

Sento il campanile di Rosewood scoccare tre colpi. Come accordato con Spence, eccomi qui al capanno, alle tre del pomeriggio. Sono l'unica.
Ma sono io sempre in anticipo o le altre sempre in ritardo?
Mentre aspetto, mi chiedo il vero motivo per cui sono qua. Domani parleremo alla polizia tutte e quattro, quindi perché incontrarci un giorno prima? Non ha senso per me.
Ma in fondo in fondo, so che ha senso.
Ultimamente sento che qualcosa è cambiato nella mia vita. Sembra di tornare a due anni fa, poco prima della scomparsa di Alison.
Cose strane sono ricominciate ad accadere di nuovo. Ho ricevuto un altro biglietto da un anonimo, che si firma A.
I suoi biglietti pieni di odio mi mettono i brividi.
Ne avevo ricevuti già in passato. Conosceva tutti i miei segreti, anche quelli più intimi e nascosti. E minacciava di raccontarli a tutti.
Ora che ci penso, in realtà lo ha fatto.
Ha detto all'intera scuola che sono lesbica.
Persino mia madre l'ha scoperto a causa di A.
Non ho nemmeno avuto il tempo di spiegarglielo, perché tanto ci aveva già pensato A. Solo il ricordo di quei momenti mi fa venire le lacrime agli occhi.
Fortunatamente, a distrarmi è l'arrivo di Hanna.
"Ehi Em" fa Hanna.
Mi ha appena chiamata Em. Come ai vecchi tempi. È un po' strano, dato che abbiamo passato gli ultimi due anni ad ignorarci a vicenda nei corridoi della scuola. Ma qualcosa mi dice che dovrò rifarci l'abitudine.
"Ciao Han! Da quanto tempo..." Dico. Ho scelto anche io di chiamarla Han. Sembra di ritornare in terza liceo. Ma in realtà sono cambiate tante cose... Anche Hanna è cambiata: da amichetta brutta e grassa di Alison è diventata la "nuova" Alison. Adesso è magra, alta, bionda, occhi azzurri e sempre vestita alla moda. Ha formato persino un suo esercito personale. E questo è il motivo principale per cui ho smesso di parlarle. È diventata snob e antipatica.
Ma oggi sembra diversa. Del resto la scuola è finita e ormai Hanna non è più la reginetta di niente. Forse è tornata la vecchia Han, quella che scherzava con me e le altre. Lo spero davvero. Okay magari non fisicamente perché devo ammettere che ora è proprio bella.
"Hai idea del motivo per cui siamo qui?" Chiede Hanna interrompendo i miei pensieri.
"In realtà, sì. Stanno succedendo cose strane a me. Non so se anche a te e alle altre è capitato di ricevere qualche biglietto. Sai, come due anni fa."
Hanna impallidisce.
E ciò mi basta come risposta. Anche lei ha ricevuto biglietti da A.
Hanna non ha nemmeno risposto alla mia domanda, quando Spencer e Aria appaiono dal nulla.
Okay, non proprio dal nulla. Spencer esce semplicemente da casa sua e Aria arriva dall'entrata principale.
Ed eccoci qui, tutte di nuovo insieme. Davanti al capanno di Spencer. Dove abbiamo dato la festa. Dove abbiamo visto Ali per l'ultima volta.
A volte mi manca Ali.
Finalmente Spence rompe l'imbarazzante silenzio.
"Allora ragazze, ne è passato di tempo... Credo sappiate tutte perché siamo qui." Dice con tono solenne. Spence è sempre la stessa. Al contrario di Hanna, lei non è cambiata affatto.
"Veramente no." Dice Aria.
So che mente. Del resto è sempre stata la più brava a farlo. Dopo Ali ovviamente.
"Ehi Aria, forse hai ancora la testa in Islanda? Sappiamo tutte perché siamo qui." Dice Hanna.
"Durante la mia assenza hai pensato di rimpiazzare Alison? Sappiamo benissimo tutte  che non sarai mai come lei, Han." Risponde Aria a tono.
La cosa non promette bene.
"Ragazze! Non siamo qui per litigare. Domani dovremo parlare alla polizia, per cui credo sia opportuno discutere su cosa dire." Dice Spence.
"Concordo pienamente con te." Faccio io.
"Uff, okay." Brontola Hanna.
"Tregua Han?" Fa Aria.
"Certo Aria. Mi spiace per prima."
"Figurati. Dispiace anche a me."
"Bene." Inizia Spencer.
"Se non vi dispiace adesso sarebbe meglio entrare nel capanno, per evitare che qualcuno ci veda." Dice infine.
"Hai ragione Spece." Faccio.
So benissimo che si riferisce ad A.
Osservo Spencer mentre tira fuori una chiave argentata dalla sua borsa e apre delicatamente la porta del capanno.
È quasi identico a come lo ricordavo.
Anzi, è proprio identico alla sera della festa. Non è cambiato nulla. Probabilmente lo hanno tenuto così per ordine della polizia.
Fisso ogni singolo dettaglio sforzandomi di ricordare qualcosa in più, ma non riesco.
Di quella sera ho solo qualche confuso ricordo.
C'era tanta gente, e non mi ero accorta dell'assenza di Ali fino a quando non mi sono messa a cercarla. Ma era troppo tardi.
Ancora una volta trattengo le lacrime e mi fingo impassibile. È più forte di me. I ricordi mi fanno questo effetto.
"Quindi, anche voi avete ricevuto dei messaggi da A?" Dice Spencer. La sua voce è calma, ma avverto anche un pizzico di preoccupazione.
"Sì." Diciamo io, Hanna e Aria nello stesso istante.
Poi Aria tira fuori qualcosa dalla sua tasca.
"Ne ho uno proprio qua. L'ho trovato nella mia stanza d'albergo appena arrivata a Rosewood.
Poi tu, Spence mi hai chiamata." Dice Aria. Anche la sua voce è decisamente preoccupata.
Aria passa il biglietto a Spencer che lo legge ad alta voce.
"Anche io ne ho ricevuto uno ieri." Confesso.
Era davvero tremendo quel biglietto.
"Credete che A abbia ucciso Ali?" Dice Hanna.
Spencer la guarda incredula.
"Ma no, Han. Scommetto che Ali è A." Dice Spence.
"Cosa??!" Esclamo.
"È assurdo." Dice Aria.
"Ma no che non è assurdo. Ragazze, andiamo. Alison inizia per A. Lei amava scherzare con noi, e probabilmente si sta prendendo gioco di tutte. Sarebbe proprio una cosa da Alison." Afferma Spencer.
"Non credo proprio. Alison è scomparsa da due anni. Avrebbe sicuramente iniziato lo scherzo dopo la sua scomparsa e poi sarebbe ricomparsa dopo qualche giorno. Invece non lo ha fatto. Perché dovrebbe fingere la sua morte? Era diabolica, ma fino ad un certo punto."  Controbatte Hanna.
"Han ha ragione." Dice Aria.
Io non so cosa dire.
"Quindi secondo voi Ali è... Morta?" Sono le uniche parole che riesco a pronunciare. Al pensiero di Ali morta mi vengono i brividi.
"A afferma di sì." Risponde Hanna.
"Okay, sentite. Propongo di cercare qualche indizio qui. Nel capanno. Nessuno ci era mai più entrato, polizia esclusa. Ma tanto sono sicura che non hanno spostato nulla." Dice Spence.
"Bhe questo spiega tutta la polvere racchiusa in questo postaccio." Fa schizzinosamente Hanna.
Il capanno in effetti è pieno di polvere e sporcizia. Il minimo, dopo due anni che nessuno ci entrava più.
"Forza allora. Iniziamo a cercare." Dice Aria.
Sinceramente non so da dove iniziare.
Odio lo sporco. E poi questo capanno è in condizioni indecenti.
Osservo il pavimento di legno, coperto da bicchieri di carta rossi e lattine di birra vuote.
In un angolo noto subito un cestino, coperto di cartacce.
"Ehi ragazze. Venite qui a guardare." Dico alle altre.
Sollevo il cestino da terra
"Svuotiamolo." Suggerisce Hanna.
"Già, buona idea. Ci sarà sicuramente qualcosa di interessante in un cestino pieno di spazzatura." Dice seccamente Aria.
"Perché Aria, hai un'idea migliore? Diccela allora. Qui non c'è proprio niente che ci possa aiutare a scoprire qualcosa. Magari questo cestino nasconde qualcosa." Ribatte Hanna.
Aria sbuffa e alza gli occhi al cielo, ma fortunatamente sta zitta.
A volte è proprio insopportabile. Hanna ha ragione, probabilmente questo capanno non contiene nessuna prova. Ma tentar non nuoce.
Così io e Spencer iniziamo a rimuovere le cartacce superficiali, passandole ad Aria e Hanna che le controllano. Sono praticamente tuti tovaglioli sporchi, fazzoletti e confezioni di plastica che contenevano cibo e bevande.
Ormai ho perso le speranze.
Poi però, proprio in fondo al cestino scorgo dell'inchiostro rosso.
Anche Spencer lo vede.
Ci scambiamo uno sguardo preoccupato e prendiamo cautamente il frammento di carta.
"Oh mio Dio." Esclama Aria.
In quel minuscolo pezzo di carta si riesce a leggere solo una cosa.
La firma di A.
Ad uno ad uno, io e Spencer ritroviamo tutti i pezzettini di carta che componevano il biglietto.
Tutte e quattro ci mettiamo all'opera per metterlo in ordine.
Poi Spencer chiede una cosa.
"Ma voi avevate ricevuto un biglietto quella sera?"
"No." Rispondo.
Anche Hanna e Aria negano.
"Nemmeno io." Fa Spencer.
Venti minuti dopo, finalmente il biglietto è ricostruito. Ecco cosa c'era scritto:

Ali, Ali... Credo proprio che tu ti sia dimenticata di invitare qualcuno. Non preoccuparti, ci sarò ugualmente. Stanotte è la notte in cui ti uccido.
Baci, - A

Leggendolo rimango scioccata.
A ha ucciso Ali?
Guardo le altre. I loro sguardi terrorizzati sono ancora sul biglietto.
"Pensate che ss-sia vero?" Dico interrompendo il silenzio. Inizio a singhiozzare e qualche lacrima mi riga il viso.
Hanna mi abbraccia e appoggia la sua testa sulla mia spalla. Ricambio l'abbraccio, stringendola più forte possibile.
Persino Spence è rimasta senza parole. Aria continua a scrutare il biglietto con sguardo pensieroso.
"Questo biglietto ha una calligrafia diversa da quello che ho ricevuto stamattina." Afferma Aria.
Poi ritira fuori il biglietto dalla tasca e lo mette a confronto.
I miei occhi si illuminano all'improvviso. Forse Ali non è stata uccisa da A. Le calligrafie sono proprio diverse. Ma la penna è la stessa. Il mio sguardo si incupisce di nuovo.
"La calligrafia cambia. Questi biglietti sono stato scritti a due anni di distanza. O magari ci sono due A. O magari tutto questo è solo un teatrino messo su da Alison per farci cagare sotto." Dice Spencer.
Non le credo sull'ultima parte.
Ali non mi farebbe mai una cosa del genere.
Nessuna di noi sa cosa rispondere.
Poi Spencer parla di nuovo.
"Sentite, io non dirò nulla di tutto ciò alla polizia domani. Sarebbe meglio che anche voi lo facciate. Siamo tutte coinvolte in questa faccenda di A. Magari Ali è ancora viva e si sta nascondendo da lui. In ogni caso, mi ero dimenticata di dirvi che ho il diario di Ali."
Dice con tono calmo.
"Davvero?" Esclamo.
Spence tira fuori un diario rosa dalla sua borsa. È proprio quello di Ali.
"Ci ho dato una letta, e non dice nulla di troppo esclatante. Rivela soltanto tutti i nostri segreti più intimi e ci sfotte. E racconta anche dei suoi problemi. A la minacciava da un po'." Dice Spencer rigirandosi nervosamente il diario tra le mani. Era chiaramente ironica.
Il diario di Ali è una delle cose che desidero leggere dai tempi delle medie.
"Ragazze, si è fatto tardi adesso. Sono quasi le cinque e devo tornare in albergo." Dice Aria.
Sgrano gli occhi.
"Davvero sono le cinque?? Io avevo allenamento alle quattro..." dico tristemente.
"Meglio che vada anche io." Fa Hanna.
"Ok ragazze. Ci vediamo domani alla polizia. Credo sia al mattino. Alle undici e mezza, forse." Dice Spence.
Usciamo tutte e quattro dal capanno.
Mentre ci salutiamo, i nostri telefoni squillano all'uniscono. Mi precipito a leggere il messaggio, e così fanno le altre.

Ehi stronzette,
credo proprio che abbiate qualcosa che mi appartiene.
Non c'è problema, potrete restituirmelo al mio funerale. Siete invitate. Niente pianti però!
Baci,
-A

Per un momento il terrore invade il mio corpo.
Tutte e quattro ci guardiamo.
Spencer tiene stretta a sè il diario rosa. Richiude il capanno e infila chiavi e diario in borsa.
"Siete ancora sicure di non voler dire nulla alla polizia?" Chiede Han.
"Io lo direi." Rispondo.
Neanche il tempo di dirlo, ecco che i quattro telefoni squillano nuovamente.

Ah e dimenticavo.
Se dite qualcosa alla polizia, il mio non sarà l'unico funerale che si celebrerà questa settimana.
Pensateci bene!
-A

Rabbrividisco ancora.
"Ripensadoci credo che non dovremo dire nulla." Dico tremando.
"Già." Risponde Spencer.
"Ok. È deciso. Si mantiene il segreto. Proprio come ai vecchi tempi." Dice Aria.
Eh già.
Proprio come ai vecchi tempi.
"Siamo di nuovo una squadra allora?" Fa Hanna.
"Certo. Non ci siamo mai divise. I segreti ci uniranno per sempre. A domani. " Dice Spencer.
Mentre mi incammino verso casa, ripenso alle parole di Spencer. Non era la prima volta che le sentivo.
Anche Ali diceva cose simili.
È proprio questo il problema: anche se scomparsa da due anni, è come se Alison sia ancora qui tra noi.
Magari dopotutto lo è.
Magari Spencer ha ragione.
Forse Alison è A.

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