Capitolo cinque: le bugie hanno le gambe corte

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Hanna's POV.

Sento la sveglia suonare. Sono le sette del mattino. Per un momento mi chiedo come mai mi sono svegliata così presto.
Apro gli occhi e il nervosismo si impossessa di me. È il giorno dell'incontro con la polizia.
Dopo aver parlato con le mie vecchie amiche ieri, sono ancora più confusa di prima.
A ieri ci ha minacciate. Non vuole che diciamo nulla alla polizia. Io avrei raccontato tutto, ma adesso non posso più farlo. Mentirò, come ho sempre fatto.
Anche ultimamente ho mentito parecchio. Io e Mona -la mia nuova migliore amica- ci siamo legate parecchio. È grazie a lei che sono diventata popolare. Con Mona ho imparato a vestirimi, e soprattutto come procurarmi i vestiti. Rubandoli.
Una volta ci avevano beccate, ma io sono riuscita a salvarci il culo con una convincente bugia.
E i poliziotti se la sono bevuta.
Due anni fa Mona era una sfigata. Era uno dei bersagli preferiti di Ali. La sfotteva davanti a tutta la scuola. Io provavo pena per Mona, perché sapevo benissimo cosa significava venire presi in giro da Ali.
Lei lo faceva con me. Forse scherzava, ma faceva comunque male.
Dopo la sua scomparsa ho deciso di cambiare.
Alison era sempre stata il mio modello da seguire.
Così sono diventata come lei.
E Mona mi ha aiutata. E insieme siamo diventate le reginette della Rosewood High School.
Ma adesso il liceo è finito. È estate. La gente della nostra età inizia a girare per college ed università cercando il miglior campus.
Ma io no. Io oggi mi sono svegliata alle sette del mattino, per un imminente incontro con la polizia sulla mia amica scomparsa da due anni.
Ormai non credo più che Ali sia viva. E ovviamente non penso che sia A. È inconcepibile! Era stronza sì - ma ad ogni cosa c'è un limite.
Mi fiondo sotto la doccia, e i ricordi iniziano ad affiorare. Mi ricordo di come Ali umiliava Mona. Non l'aveva invitata alla festa. Nè Mona, nè Jenna Cavanaugh.
Rabbrividisco al solo pensiero di Jenna.
Era ancora peggio di Mona, all'epoca.
Jenna è cieca.
Ma non dalla nascita.
È stata colpa di un incendio. Che è stato causato da Ali e le altre mie vecchie amiche. E anche da me. Ali era rimasta seriamente turbata da ciò che avevamo causato. Doveva essere uno scherzo, per spaventare la sciocca ed insignificante Jenna, che ultimamente dava fastidio ad Ali. Ma lo scherzo andò male e la casa di Jenna andò a fuoco. Quel giorno me lo ricordo benissimo. I pompieri, la polizia, l'ambulanza. Osservammo tutto quello che avevamo causato nascoste in un cespuglio poco lontano dal giardino dei Cavanaugh, mentre cercavo di trattenere i singhiozzi e le lacrime mi rigavano lentamene il viso.
Alison mi aveva definita una debole. Ma in fondo so che anche lei era rimasta scioccata da ciò che avevamo combinato.
Jenna venne portata via in ambulanza, e qualche giorno dopo corsero delle voci in giro per il quartiere sul suo conto. Dicevano che aveva perso la vista, e che aveva metà del corpo totalmente bruciato. Ovviamente solo noi cinque eravano a conoscenza dell'accaduto.
L'acqua mi scende per il corpo e cerco di scacciare il brutto ricordo dell'Affare Jenna. Così l'aveva chiamato Alison.
La polizia non sapeva nulla. Adesso che ci penso, ho mentito alla polizia già parecchie volte. E ho solo 18 anni. E mentre la gente della mia età va al college, io non so nemmeno cosa voglio fare della mia vita.
Il ricordo dell'Affare Jenna mi ha fatto pensare. In realtà Alison era una cattiva persona. Era stata sua l'idea di spaventare Jenna. Ma non è andata a finire come credevamo. Un mese dopo  l'incendio di casa Cavanaugh -secondo la polizia causato da un mozzico di sigaretta- Jenna tornò a casa. Ne avevano costruito un nuova, sulle ceneri di quella vecchia. Casa di Jenna era nell'isolato di Spencer ed Ali. Le tre case erano tutte abbastanza vicine. Inutile dire che penso che quel quartiere sua stregato.
L'incendio, la festa, la scomparsa di Ali...
Tutto molto strano.
Dietro alle tre case c'è il bosco.
Io ne ho sempre avuto paura, e le altre anche. Ali invece amava quel posto e voleva sempre portarci lì. Ormai conoscevo il bosco a memoria. C'era un sentiero che portava ad una cerchia di tronchi d'albero tagliati, che usavamo come sedie. Ci andavamo ogni domenica. Era un rito. Ci mettevamo su quei piccoli tronchi e raccontavamo i nostri segreti.
Ali diceva sempre che erano i segreti a tenerci unite. E che saremo rimaste amiche per sempre. Invece è successo l'opposto.
Dopo la scomparsa di Ali, abbiamo smesso di essere amiche. Abbiamo passato due anni ad ignorarci e Aria si è pure trasferita in Islanda.
Io ho passato il tempo facendomi amica Mona e diventando sempre più popolare. E adesso eccomi qua.
Esco dalla doccia e il gelo invade la mia pelle. Un attimo dopo sono già in camera mia, per scegliere che vestito indossare.
"Buogiorno Han" dice mia madre entrando in camera mia. Senza bussare ovviamente.
Odio quando fa così.
"Ehi" rispondo con tono nervoso.
Sono troppo in ansia, e un litigio con mia madre è l'ultima cosa che voglio.
"Sei pronta per andare a parlare con la polizia? Potrebbero dire qualcosa di importante. Magari hanno novità."
"Lo spero... Eppure sono nervosa. Ci saranno anche le mie vecchie amiche! Non le vedo da anni...." Mento. Le ho viste ieri.
"Coraggio Han, erano le tue migliori amiche. Non sarà poi così male."
"No figurati, devo solo andare alla polizia per parlare della mia amica scomparsa da anni." Rispondo ironicamente.
"Non essere drammatica. Andrà tutto bene."
"Lo spero anche io, Mamma." Dico.
Poi lei si avvicina a me e ci abbraciamo.
Due ore dopo, ho già scelto come vestirmi e fatto colazione. Alle dieci dovrò essere già alla polizia. Manca solo un'ora.
Non sapendo cosa fare, apro il mio MacBook e cerco qualche college.
Chissà se riuscirò mai ad andarci.
Chissà se avrò mai una vita normale.
Vorrei avere una vita normale, ma la verità è che la mia vita è un casino per colpa di A. Per colpa dell'Affare Jenna, per colpa di Ali, per colpa di ogni singola cosa legata a questa dannata città.
Da quando Ali è scomparsa la mia vita è cambiata. Ero quasi riuscita a lasciarmi tutto alle spalle. Poi A è tornato.
Mi sembra di tornare a due anni fa.
L'incubo rinizia.
E questa volta la cosa è seria.
Non basteranno le bugie a difendermi.
Perché si sa, le bugie hanno le gambe corte.
La verità prima o poi verrà a galla.
E quel momento mi fa paura più di ogni cosa al mondo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 04, 2016 ⏰

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