A breve mio cugino si sarebbe sposato.
Mi aveva chiesto di fargli da Damigello insieme alla cugina della Sposa.
Il nome della damigella è Nancy e ha 16 anni.
Prima del grande giorno avevamo scambiato qualche parola su Facebook, non era male come ragazza.
Jasmine era preoccupata, aveva paura che mi perdessi in questa nuova ragazza dimenticandomi di lei.
In oltre con mio cugino ebbi problemi a causa dei miei lunghi capelli biondi.
Voleva che li tagliassi tornando al mio colore naturale perché voleva che somigliassi a lui.
Così feci, e finalmente arrivò il grande giorno.
~ 01/Giugno/2016 ~
Mi svegliai prestissimo, tutto doveva essere perfetto, feci una doccia, indossai un pantalone elegante nero, camicia bianca sagomata, giacca scura papillon e delle scarpe nere elegantissime. Nonostante non avessi più i capelli biondi , misi lo stesso le lentine azzurre che avevo comprato il mese scorso.
Profumo della Kalvin Klein, orologio e collana a quadrifoglio della mia ex migliore amica.
La mattinata passò in fretta, tra saluti, auguri, e presentazioni. Il solito giro in macchina con gli sposi, la chiesa, le foto.. in fine la villa dove si sarebbe passata la maggior parte del tempo per festeggiare.
Tutto andava benone, tranne che qualche piccolo momento in cui mi assaliva la solita nostalgia..
Ero abbastanza felice, la mia personalità da stronzo puttaniere aveva conquistato anche la damigella portandola a farla impazzire baciandoci come due matti.
Ma l'avrei messa nella lista delle ragazze conquistate..
La festa cominciò col buffet a base di pesce, mangiai come un affamato, scambiando parole qua e là con gli ospiti, nonché i miei familiari.
Stavo sistemando il mio piatto, riempendolo di prelibatezze marine, quando d'un tratto scorsi mia zia, che sistemava il piatto a mio cugino, più piccolo di me, mentre suo padre nonché mio zio gli dava una mano..
Cercai istintivamente mio padre con lo sguardo, era lì a consumare il suo piatto, con lo sguardo assente.. mia sorella, la mia piccola Chiara undicenne, si stava sistemando, come me, il piatto da sola.
Mamma dove sei...
La nostalgia mi assalì.. tutti che ridevano e scherzavo felici. E noi? Delle anime perse. Una famiglia distrutta.
Cercai di sopprimere i cattivi pensieri e andai a riavvivare la mia famiglia.
《Vieni qui, te lo sistemo io il piatto..》
Dissi a mia sorella avvicinandomi a lei.
Mi guardò stupita.
《Grazie fratellone!》
Almeno sono riuscito a farla sorridere.
Andai a prendere due bicchieri di champagne e mi avvicinai a mio padre.
《Papà, tieni brindiamo》
《A cosa?》
Disse masticando.
《A noi due..》
Mi sorrise, sorseggiando poi lo champagne.
《Allora? Com'è andata con la damigella?》
Mi chiese con lo sguardo malizioso.
Lanciai un ghigno.
《Ma niente, l'ho semplicemente baciata》
《Tutto qua?》
《Non potevo mica sbattermela nella macchina d'epoca con la quale siamo andati a fare le foto!》
Risposi ridendo.
《Non hai preso niente da me!》
Disse ridendo.
Cominciammo a fare battute su ciò che era successo ridendo come due ragazzini spensierati.
Sono riuscito a far ridere anche lui..
Poco dopo andammo tutti nella sala dove avremmo pranzato.
Notavo le facce dei parenti, tutte felici e spensierate.
Solo io avevo qualcosa alla gola che non riusciva ad andare giù.
Come un rimorso, un rimpianto.
Come quando da bambini rompiamo per sbaglio il giocattolo che ci piace o non veniamo accontentati per qualcosa che desideriamo. Quello strano bruciore alla base della gola che arde e arde bruciando tutto.
Scendendo al cuore facendolo battere più velocemente, così tanto da far male.
Degludì invano cercando come per magia di spegnere quel dolore.
Ma niente..
Cercai il mio tavolo.
《Scusi cameriere, qual'è il tavolo 14?》
《In fondo vicino la finestra, signore.》
Lo ringraziai con un sorriso e andai al mio posto.
Vidi i genitori di mio padre già seduti, mio padre e altri familiari.
Mia sorella era in un altro tavolo assieme ai cugini più piccoli.
Per un attimo il dolore tacque.
Finché non vidi mia sorella con una luce enigmatica agli occhi, mentre il resto dei cugini ridevano e parlavano senza pensieri.
Felici.
Andai da lei.
《Piccola, tutto bene?》
Mi guardò e sforzò un sorriso per rassicurarmi.
《Sì..》
《Sicura? 》
Appoggiò la testa su di me e mi abbracciò.
Riecco il bruciore.
Questa volta si fece più forte e una rabbia assurda mi invase rischiando di farmi perdere il controllo.
Le baciai la testa e la strinsi forte a me.
Tornò a sorridere..
Fatto questo tornai al mio tavolo.
Mio padre rideva e scherzava con i suoi cugini, almeno lui si sta godendo la giornata.
Mi arrivò improvvisamente una telefonata.
Era mia madre.
《Mamma..》
《Edward, disturbo?》
《No no, dimmi pure.》
《Come va? Vi state divertendo?》
《Sì, tu?》
《Io a casa da sola sono..》
《Che bello eh?》
《Che vuoi dire?》
《Se avresti avuto un cervello funzionante due anni fa saresti qui con noi adesso. A prendertene cura, come fanno tutte le madri sane di mente.》
Dette quelle parole mi bloccai.
Sapevo che ci sarebbe stata male..
Mi maledissi.
《Non dirmi.. così..》
Notai che stava piangendo.
Così riattaccai il cellulare e andai in bagno.
《Edward, chi era al telefono?》
Mi chiese mio padre vedendomi allontanarmi dal tavolo.
《Nulla, avevano sbagliato numero.》
Arrivato al bagno c'era uno specchio.
Mi guardai. Avevo ferito mia madre.
Di nuovo.
Avevo una voglia matta di distruggere tutto, ma mantenni il controllo.
Pensai a Jasmine.. avevo bisogno di lei.
Improvvisamente nel bagno entrò Nancy.
《Nancy! Che ci fai qui?》
《Ehm.. sto andando in bagno, perché? 》
《Ma questo è il bagno degli uomini..》
《E va bene, sono venuta per te.》
La guardai con sospetto.
Tentò di baciarmi ma mi scostai.
《Scusami, ma non è il momento.》
La lasciai li e tornai al tavolo.
I baci di una sconosciuta non mi avrebbero di certo aiutato.
Quelli di Jasmine si che mi avrebbero aiutato.
《Ma dove sei stato?》
《Ero in bagno》
《Hanno portato il riso ai frutti di mare, mangia altrimenti si raffredda》
In effetti stavo crepando di fame, nonostante il ricco buffet.
Guardai i miei nonni.
Nonostante tutto erano ancora assieme.
Si amavano e non si sarebbero mai lasciati.
Sono del parere che un tempo i matrimoni avevano più valore.
Una cosa rotta si sistema non si butta via.
Quando tempo fa si rompeva una scarpa, si andava a sistemare.
Adesso invece viene sostituita.
Come un rapporto, se non va bene si rompe e si sostituisce, non si cerca di riparare.
I tempi cambiano, lo stesso fanno le persone.
Viviamo in un mondo di delusioni e di falsità.
Cacciai via i pensieri cattivi.
Mangiamo sto riso va.
Finito il riso d'un tratto partì della musica da discoteca.
La maggior parte degli invitati si alzarono per ballare.
È il momento di divertirsi.
Mi alzai, sbottonai la camicia, mostrando il mio petto scolpito, indossai il mio sorriso da bastardo e raggiunsi la pista da ballo.
Che la festa abbia inizio.
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Il Ragazzo Senza Cuore
RomanceUn amore vero. Un amore durato un anno, quei due avevano ottenuto infinite vittorie. Avevano sconfitto tutto e tutti. Ma solo una cosa li separava. La distanza. Sebbene erano solo 32 km, Edward non riusciva più a resistere. Così un giorno decide di...