9 - Falso e Stronzo.

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Conoscevo sempre più ragazze, ma una tra quelle che mi fece più rincoglionire fu una.
Il suo nome è Alessia, una ragazza molto bassa, lunghi capelli ondulati sul rossiccio, tatuaggio al braccio, occhi intriganti, e una voce particolare.
Anche se aveva 13 anni non era male come ragazza, aveva un cervello abbastanza maturo per essere una tredicenne.
Parlavamo già da un po su WhatsApp, la conobbi tramite la mia amica Mariangela.
Le avevo quasi subito chiesto di uscire, le sue amiche mi avevano detto che gli piacevo un casino.
Lei aveva accettato, ma a costo di essere baciata.
Ovviamente non rifiutai la sua proposta.
Il nostro era come un gioco, lei essendo inesperta su tutto voleva scoprire nuove cose.
Io ero il suo professore e lei la mia allieva.
Subito dal primo appuntamento ci siamo baciati come due matti, nei parcheggi del centro commerciale.
Nonostante fosse la sua prima volta baciava parecchio bene.
I primi giorni cercavamo solo semplice affetto, tra baci e toccatine.
Finché entrambi non ci affezionaromo.
Quei baci diventavano sempre più intensi, anche i nostri sguardi e il modo di parlare.
Ci stavamo incasinando..
Ma nonostante tutto mi continuavo a vedere con altre ragazze, andavo a letto con Jasmine e mi divertivo qua e là fottendomene se le faceva male o meno questa situazione.
Ma dopo un po di certe ragazze ci si stanca.
Con Santo avevamo rimorchiato due cugine, inizialmente mi ero fatto la prima cugina, poi passai all'altra.
Giusy.
Il nostro intento ovviamente era quello di portarle a letto, il problema è che entrambe si affezionarono, quindi era arrivato il momento di abbandonarle, almeno io ero pronto a farlo, lui ancora no.. anche lui si era affezionato a lei.
Così un pomeriggio organizzammo un uscita in coppia con queste ragazze e io avrei dovuto mollare Giusy.

~ 18/Giugno/2016 ~

Era una calda giornata estiva, avevamo l'appuntamento a Ognina, il lungo mare di Catania.
Io e Santo eravamo già arrivati, così gli chiesi:
《Fratello, a che ora ti hanno detto che arrivano?》
《Verso le 18:00》
《Ancora sono le 17:00》
《Mmh, che ne dici se andassimo a fare una passeggiata? Nel fra tempo andiamo a vedere se ci sono posti dove imboscarci》
Detto fatto, andammo a cercare qua e là posti appartati dove avremo potuto portare le ragazze.
Durante la ricerca, si accorse del succhiotto che avevo al collo.
《Ma quel succhiotto?》
《Mel'ha fatto Jasmine..》
《Non credi che Giusy potrebbe incazzarsi?》
《Che si incazzi pure, tanto devo mollarla》
《Che sei stronzo》
Rispose ridendo.
Beh in effetti era un atteggiamento da vero bastardo.. ma non me ne fregava più di tanto, era solo una ragazza di passaggio.
《Sono quasi le 18:00 , andiamo al punto d'incontro.》

~ Qualche minuto dopo.. ~

Il suo telefono squillò.
Era margherita, la sua "ragazza".
《Hey..》
Il suo sorriso si trasformò improvvisamente in un espressione scandalizzata.
《Ma come i genitori di Giusy vogliono vederci??》
Esclamò improvvisamente.
Lo guardai scandalizzato anch'io.
Dovevo conoscere il padre della mia "frequentante"?
《D'accordo.. sbrigatevi.》
Chiuse il cellulare e lo mise in tasca.
《Ma sono impazzite?》
Urlò.
《Tranquillo, ci presenteremo con calma, passeremo per dei bravi ragazzi, niente panico..》
Dissi io cercando di autoconvincere più me che lui.
Poco dopo arrivarono, un uomo dall'aria grezza e imponente, la madre lo seguiva insieme alle ragazze.
Mi avvicinai all'uomo.
《Salve, piacere Edward》
Dissi progendogli la mano.
《Piacere mio》
Mi strinse la mano, mentre io lanciai un occhiata a Giusy che era vergognata al massimo.
Si presentò anche santo.
Improvvisamente dopo la breve chiacchierata l'uomo disse.
《Cercate di non allontanarvi troppo e di tenere i telefoni a portata di mano.》
《Non si preoccupi, alle 21:00 le riportiamo qui.》
Risposi con sicurezza.
Mi fece un cenno col capo e si allontanarono.
Subito dopo ci saltarono addosso.
Improvvisamente però si staccò da me e cominciò a guardarmi male.
《Ma che cazzo ti prende?》
《Noi due dobbiamo parlare.》
《Prima mi salti addosso e poi fai così? 》
《Sì, ti sono saltata addosso perché mi sei mancato, ma sono incazzata con te.》
《Motivo?》
《Ne parliamo dopo..》
Raggiunse la cugina e le disse qualcosa che feci fatica a sentire.
《Ma che ha Giusy? 》
Mi chiese Santo.
《Cazzo ne so, sicuramente gli sarà venuto il ciclo, per essere così aggressiva.》
Scoppiammo a ridere attirando l'attenzione delle ragazze.
《Sì sì, ridete pure.》
Disse margherita con aria di sfida.
Io e santo ci guardammo in faccia trattenendoci dal ridere.
Col passare delle ore cercai di capire che aveva, beh come immaginavo, era incazzata con me perché credeva non fossi un ragazzo serio e che la stavo prendendo per il culo.
Beh non aveva tutti i torti, anzi aveva proprio ragione, ma ovviamente cercavo di cambiare discorso a ogni suo tentativo di prendere il discorso.
Passammo la serata tra baci, preliminari e Paroli dolci finché non arrivò il momento di andare.
《Sono le 21:00 mio padre è per strada, sta arrivando..》
Disse Giusy.
《Tranquilla, aspettiamo finché non arriva.》
Risposi io.
《Ma quindi sta sera che fate?》
Mi chiese margherita.
Improvvisamente mi squillò il cellulare, era Carmen, la mia amica.
《Hey, Edward, dove sei?》
《Hey tesoro, siamo ancora qui, a ognina. Tu?》
《Resta li, stiamo venendo.》
Chiusi il cellulare e notai subito gli occhi agghiaccianti di Giusy addosso.
《Chi era quella? 》
《Una mia amica, è insieme a una delle mie comitive, tranquilla..》
Improvvisamente un altra telefonata.
Mi lanciò uno sguardo fulminante, ma la ignorai.
《Pronto?》
《Edward!》
《Ah, si.. Giulia!》
《Dove sei?》
《A ognina, perché? 》
《Passi al centro?》
Pensai a Carmen che un minuto fa mi aveva chiesto di aspettarla..
《Ehm.. si però dopo, adesso ho da fare, va bene?》
《Va bene, appena arrivi chiamami》
Tornai dalle ragazze ma non c'erano più.
《Santo! Le ragazze? 》
《Sono appena andate via.. tu eri al telefono..》
《Meglio così. Andiamo immediatamente al centro c'è un amica mia.》
In meno di un quarto d'ora eravamo già in centro.
Avevo lasciato in tredici la mia comitiva per vedermi con Giulia.
Non la vedevo da un casino di tempo.
Mi mancava.

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