CHAPTER ONE

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SPENCER P.O.V (point of view)

Il mio cellulare inizia a squillare così lo prendo e scorro un dito per rispondere: zia Julianne.

"Pronto zia Julianne?"

"Spencer, che sollievo sentirti. L'ospedale mi ha chiamata per dirmi dell'accaduto a tua madre e tuo padre, mio fratello... Mi dispiace tantissimo Penny, non so davvero cosa dire in questo momento se non che mi dispiace." Dice la zia tra le lacrime e neanche io posso trattenermi dal piangere

"Zia dispiace tantissimo anche a me, ora sto con Josh temporaneamente in ospedale ma non so per quanto ancora..." La zia mi interruppe

"Venite a vivere da me! A Beverly Hills. Ho due stanze per voi non ci sono problemi, manderò un jet privato a prendervi e manderò Martin il mio maggiordomo per accompagnarvi."

"Zia ma stai dicendo sul serio?" Dico stupita, ho un rapporto buonissimo con mia zia, sono spesso andato in vacanza da lei e frequentato casa sua, ma non mi sarei mai aspettata di andare a vivere da lei.

"Sì tesoro. Manderò il jet tra due giorni a Denver tanto avete le valigie e potete comprarvi qui le cose che mancano e che vi serviranno, non baderò a spese."

"Zia grazie, grazie mille. Avverto immediatamente Josh, ora vado grazie infinite ancora una volta." Dico piangendo ancora

"Non devi ringraziarmi a me fa più che piacere." E attacca.

Non posso credere che io, Spencer Moore, andrò a vivere a Beverly Hills. Mi dispiace tantissimo lasciare Austin, lì ho tutti i miei amici e non vorrei proprio lasciarli là, più di tutti mi mancheranno le mie migliori amiche, Stacie e Dolly. Decido così di scrivergli un messaggio a Stacie così almeno avvertirà ancje Dolly.

"Stacie è successa una cosa.. mentre andavo a Chicago a causa di un incidente automobilistico miei genitori sono morti e siamo sopravvissuti solo io e Josh, ti prego ho bisogno di te e Dolly, del vostro aiuto. Mi ha chiamato mia zia Julianne e ha detto che ci trasferiremo da lei a Beverly Hills.. Non manca molto all'inizio della scuola ma cercherò di tornare da te e Dolly per un paio di giorni, avvisa pure lei. Vi chiamerò appena atterrerò a Los Angeles, tra due giorni e fino ad allora non potrò parlare perché ho il telefono quasi del tutto scarico.

-Spencer"

********

Siamo all'aeroporto di Denver e vedo un uomo con un cartello con scritto Spencer e Josh Moore e immagino che sia Martin, il maggiordomo di Zia Julianne.

"Mi scusi lei è Martin?" Chiedo all'uomo alto e muscoloso

"Voi dovreste essere Spencer e Josh Moore giusto?" chiede il signor Martin

"Allora buonasera! Io sono Martin Carry, sono il maggiordomo di vostra zia la signora Moore. Vi prego di seguirmi al vostro jet privato."

Io e Josh lo seguiamo e passiamo i controlli di sicurezza e va tutto liscio e poi arriviamo alla pista dove vediamo un jet con sopra scritto il cognome nostro e della zia "Moore". Martin ci accompagna dentro e l'aereo si muove lentamente per raggiungere la pista per poi decollare.

"Spencer ho paura." Dice Josh e mi stringe la mano, non l'avevo mai visto così.

"Josh andrà tutto bene, fai un respiro profondo e cerca di dormire. Se dopo ti fanno male le orecchie per la pressione dell'aria mangia un chewing gum okay? Dai ora dormi."

"Grazie Penny, sei la miglior sorella del mondo ti chiedo scusa per tutti questi anni di torture e scherzi da parte mia." Mi dice quasi piangendo, è incredibile che mi abbia chiesto scusa. Ovviamente so' che è un bambino e lo fa solo per divertimento ma aver capito che ha sbagliato è già un passo in avanti e sono proprio fiera di lui in questo preciso istante.

"Non fa niente. Ora ricominceremo da capo e andrà tutto liscio questa volta, te lo prometto." Dico, quasi mi commuovo anche io.

******

Il volo non è andato male alla fine, Josh ha dormito tutto il temo, Martin è stato tutto il tempo a ricercare qualcosa sul suo iMac e io ho messo le cuffiette e mi sono immersa in un mondo tutto mio.

"Siamo arrivati signorini Moore, vi prego di seguirmi fuori dall'aereo ed andare dentro la limousine. Vi aspetterà l'autista della signora Moore, il signor George Kenton, e vi accompagnerà alla villa. Io controllo che i vostri bagagli vengano messi correttamente nel bagagliaio e a quel punto vi raggiungerò in limousine e partiremo." Ci dice gentilmente il maggiordomo della zia, o meglio il nostro maggiordomo adesso.

"Grazie Martin." Dico rivolgendogli un leggero sorriso.

"Josh svegliati siamo arrivati, dobbiamo andare in limousine." Dico voltandomi verso di Josh e lui un po' assonnato annuisce e scendiamo dal jet e raggiungiamo la limousine nera della zia Julianne.

"Buonasera signorini Moore, prego salite pure. Io sono il vostro autista, George Kenton, e sarò a vostra disposizione 24h al giorno sette giorni su sette. Prego accomodatevi pure." Dice George aprendoci la portiera della limousine, dentro è semplicemente bellissima! Tutti i sedili rivestiti di pelle e l'impianto audio fantastico.

"Grazie George." Dico rivolgendogli un sorriso ed io e Josh saliamo in macchina. Intanto che aspettiamo Martin non penso sia una cattiva idea conoscere George, mi sembra molto giovane per essere un autista.

"George? Da quanto sei un autista?" Chiedo sporgendomi verso il posto del guidatore.

"Da solamente due anni signorina Moore, perché non si fida a farmi fare il mio lavoro?" Chiede e ridacchia un po' e rido anche io per la risposta

"No era semplice curiosità e ti prego chiamami Spencer, non penso che abbiamo tanti anni di differenza." Gli dico, effettivamente è un ragazzo carino

"In effetti, Spencer, ho 23 anni. Sono giovane per questo lavoro ma la paga è buona e sono a Beverly Hills! Non è cosa da poco..."

"In effetti..." Il rumore della portiera ci interrompe ed entra Martin nell'auto e fa cenno a George di partire.

"Martin quanto ci vorrà per arrivare a casa della zia?" Chiede curioso mio fratello

"Non più di 20 minuti signorino Moore." Gli risponde Martin.

****

Siamo arrivati davanti alla villa di zia Julianne ed è bellissima e almeno 10 o 20 volte più grande della mia vecchia casa ad Austin. C'è la piscina, un giardino enorme e una magnifica vasca da bagno. Vedo la zia sulla porta e in faccia mi compare un grandissimo sorriso;

"Zia Julianne!" Grido andandole incontro ed abbracciandola.

"Spencer! Come sei cresciuta. Sono passati solo pochi mesi da quando ci siamo viste l'ultima volta ma sei uno splendore, e tu Josh! Sei un piccolo ometto, come stai campione?" Chiede la zia rivolgendosi a Josh

"Bene, credo. Sono felice che ora vivremo da te! Sei la migliore zia del mondo." Dice Josh abbracciando la zia, devo ammettere che quando ha detto queste parole mi sono scese un po' di lacrime.

"Oh tesoro mio, non sai quanto lo sono io! Prego entrate pure." La zia ci fa strada e ci fa entrare nella sua grandiosa villa, ha numerosissime stanze e c'è anche una piscina interna oltre che a una esterna. Già adoro questa casa, in più è di zia Julianne, la migliore zia del mondo!

SPAZIO AUTRICE

Ciaooooooo‼️ Spero che questa storia vi piaccia, è tutto frutto di fantasia naturalmente e il carattere dei personaggi è assolutamente inventato. Martedì mattina ci sarà il prossimo aggiornamento 😘

FAMOUS || I. H. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora