Mortally Close ♔ Loki Laufeyson

3. Dinnanzi al Re degli Dei.

Chapter Three.

❝I'm stuck between trying to live my life and trying to run from it.❞

Gli occhi della ragazza si sgranarono in contemporanea alla bocca, che si dischiuse dall'incredulità, mentre Groa la fissò con nervosa comprensione, mordendosi un labbro.
Maëlys impiegò qualche attimo ad assimilare le parole della maga, mentre nella sua mente continuava a ripetersi il nome che la donna aveva appena detto.
Loki..
Deglutí, mentre prendeva un grosso respiro per calmarsi e riprendersi dallo shock, poi fissò la maga che le sedeva di fronte, con un chiaro sguardo di chi esige una spiegazione.
Groa sospirò, prima di decidere di svuotare il sacco di fronte alla sua vecchia allieva, ma venne interrotta dalla ragazza, che aveva aggrottato le sopracciglia ed era all'erta.
«non siamo più le sole ad ascoltare questa conversazione.»
Groa corruciò le sopracciglia, prima di concentrarsi sull'ambiente circostante.
Maëlys aveva ragione, nell'aria si sentiva, flebile e quasi impercettibile, il ronzio di un incantesimo di ascolto a distanza malamente coperto. Le due Seiðkone [praticanti del Seiðr] si immobilizzarono, mentre cercavano di localizzare la fonte del Seiðr, alquanto vicina.
Fu la mezzelfa a trovarla per prima. Toccò con il piede la gamba della maga per attirare la sua attenzione e con un impercettibile gesto del viso indicò un punto dietro di lei.
La maga annuí prima di lasciar cadere un tovagliolo sul pavimento e con un sorriso sbadato piegarsi e prenderlo, riuscendo a girarsi verso il punto indicato dalla più giovane.
A quattro tavoli di distanza dal loro, tra la folla di gente che sostava il locale, una giovane ragazza, intorno ai ventidue anni midgardiani, fingeva di guardare il menù.
Era alta, più della normale media terrestre, ma giusta per la media asgardiana. I capelli, ramati, ma con l'ombra del biondo impresso in essi, erano raccolti in una treccia a spina di pesce, mentre la pelle chiara e liscia era punteggiata da leggere lentiggini che davano un tocco di infantilità e dolcezza alla giovane.
Quando Groa si piegò per recuperare il fazzoletto a terra, la ragazza alzò lo sguardo dal menù e la fissò intensamente, prima di alzarsi e uscire dal locale.
Groa la seguì con lo sguardo, prima di ritornare a guardare la protetta.
«vuole che la seguiamo.» disse.
Maëlys inarcò un sopracciglio.
«sei sicura? Non credi che sia una trappola? Non sappiamo nemmeno chi è.»
Groa negò con la testa seria.
«ho una vaga idea di chi sia, e se non mi sto sbagliando ci sarà di grande aiuto.»
Maëlys sospirò, prima di alzarsi e prendere il portafoglio dalla borsa.
«mi fido di te, ma fa che non ti sbagli Groa.» disse.
La maga sorrise.
«sono una maga potente e ho una certa età, in ogni caso so difenderci. E non credo che tu abbia davvero bisogno di difenderti.»
La mora annuí e andò a pagare il conto, prima di seguire la più vecchia fuori dal locale, uscendo nell'affollata metropoli americana.
Le due si fermarono un attimo, per tastare terreno e percepire la scia che la Seiðkona doveva aver lasciato dietro di sé.
«a destra, è entrata a Central Park.» disse Camila, indicando l'ingresso del famoso parco.
Groa osservò il verde dietro a quella palizzata metallica, prima di annuire e seguire la ragazza verso il parco.
«dobbiamo finire quel discorso su Loki.» ammise.
Maëlys espirò un po' più forte a quel nome che negli ultimi tempi aveva così assiduamente udito, annuendo poi.
«piú tardi. Prima vediamo cosa vuole la nostra ospite.»
Disse imboccando l'entrata.
La individuarono subito.
Era seduta su una panchina poco lontana dall'ingresso e le stava fissando con un sorriso serio.
Le due si avvicinarono alla figura.
Maëlys notò come fosse vestita, in maniera del tutto midgardiana, come lei.
Jeans bianchi, maglione verde scuro abbastanza largo e delle All star dello stesso colore ai piedi. Sembrava quasi uno di quegli elfi di Natale che aveva spesso visto in giro per Midgard durante il periodo invernale.
La ragazza guardò le due arrivate con tranquillità, aspettando che fossero loro a parlare, anche se doveva succedere il contrario.
«tu sei Hlin, una delle ancelle di Frigga, non è vero?» chiese Groa.
L'interpellata annuí con un sorriso stanco, prima di incupirsi al nome della sua signora.
«sí, sono l'emissaria divina su Midgard della Signora del Cielo.» spiegò, con una vocina musicale e melodiosa, quasi infantile per certi versi.
«perchè spiavi la nostra conversazione allora, Hlin?» chiese guardinga Maëlys, intrecciando le braccia sotto al seno.
Non avrebbe avuto senso, loro non erano nemiche della potente Regina, anzi, non erano mai state sue nemiche. Perché allora l'ancella le stava spiando?
Mica cospiravano contro la corona!
Hlin fece spallucce, mantenendo sempre il solito sorriso.
«non era mia intenzione recarvi offesa, ma volevo attirare la vostra attenzione nella maniera meno appariscente possibile e attirarvi qui, dove potevo parlarvi con tranquillità.»
Groa la fissò stranita.
«beh, potevi usare anche altri metodi, giovane ancella. Sei stata irrispettosa.»
La ragazza la fissò con serietà.
«non è ancora arrivato il momento di divulgare quel genere di informazioni Groa. I tempi non sono maturi per la conoscenza di ciò che avverrà. Ma non è per questo che vi voglio parlare.»
Maëlys e Groa si immobilizzarono, fissando spiazzate la ragazza.
La prima vide la strega deglutire, mentre scoccava una rapida occhiata a lei.
Hlin le ignorò, prima di alzarsi dalla panchina elegantemente e fissare il cielo con un flebile sorriso nostalgico.
«io, anche se la mia potente signora è defunta, rimango colei che difende i protetti della Regina. E tu, Maëlys, sei una di questi.»
Ah, ora si scopriva pure che lei non era una nemica, bensì una sua protetta?
Maëlys aggrottò le sopracciglia, fissando Gora confusa. L'altra scosse il capo.
Hlin si girò per guardarle, senza sorriso questa volta.
«tuo padre ti sta cercando Svartálfar. Ha messo in ogni mondo sentinelle sulle tue tracce. Quelle presenti su Midgard sono sempre più vicine, e non puoi nasconderti a lungo dai loro occhi sempre vigili.»
Maëlys sobbalzò alla parola "padre", sentendo antichi sentimenti rigirarsi nel suo petto, soppressi all'istante da lei.
Deglutí, fissando seria l'ancella di Frigga.
«perchè me lo stai dicendo?»
Hlin la guardò con genuinità.
«te l'ho già detto, io difendo i protetti della mia signora. Per questo ti sto dando l'opportunità di salvarti.»
«posso salvarmi da sola. Non sono il genere di figlia che si lascia mettere i piedi in testa dal padre.»
Hlin la fissò con un ombra di divertimento.
«nemmeno tu riusciresti a batterli, credimi. In questo caso è meglio per tutti se accetti la mia proprosta.»
«che genere di proposta?»
«ti accompagnerò ad Asgard.»
Sia Groa che Maëlys sgranarono gli occhi dell'incredulità.
Asgard?
La seconda si mise a ridere.
«ti stai burlando di noi, ancella? Io sono un elfo oscuro e Groa è stata esiliata dallo stesso Odino secoli orsono, credi davvero che ci accetterà mai sul suolo della cittadella sacra?»
«è stato il Re degli Dei in persona a volerti accogliere negli Asi per proteggerti dalla furia di tuo padre. Il nostro Re, per quando severo e rigido, ha buon occhio per i figli che cambiano e crede nella tua diversità nei confronti del tuo sangue. In quanto a te, Groa, Thor non si è mai dimenticato del prezioso aiuto che gli hai concesso in quello scontro contro il gigante e ha messo una buona parola con il padre, per annullare il tuo esilio da tempo troppo lungo.»
Maëlys pensò che era tutto troppo per una mattinata.
Fece qualche passo in avanti, dando le spalle alle due donne, mentre si lasciava andare in un sospiro di stanchezza.
La sua giornata non era nemmeno iniziata che aveva rivisto la sua vecchia nutrice dopo anni e ora una ancella della regina le dava un invito per Asgard. Voleva già dormire, francamente parlando.
«va bene, accetto la proposta Hlin. Portaci ad Asgard.» sbuffò infine.
La ragazza dai capelli ramati sorrise, prima di alzare lo sguardo sul cielo e chiamare quello che né Maëlys, né Groa, udivano da anni.
«Heimdall, apri il Bifrost.»