-Già, ti avrei chiamato qui anche se fossi stato uno spocchioso figlio di puttana come quel Fabian, perché vedi ciò che mi interessa di te è il colore dei tuoi capelli. Tra le razze conosciute tu sei unico, hai il tuo crine è color blu... Ah credo che voi li chiamiate capelli e non crine-
Thunder era perplesso, ma i dubbi non trovarono spazio nella sua testa se non per qualche secondo, prima che Grimm li dissipasse parlando.
-E per questo dovrei finire in una sorta di spettacoli o ambulante?mi vuoi far intendere questo?-
Horace squadrò Thunder
-Ragazzo non ti sembra di esagerare rivolgendoti così a un re?!-
-Oh lascialo fare mio buon mastro fabbro, tra i nani è quasi tradizione parlare in toni del genere, persino con un re, il tuo ragazzo ha le palle, mi piace-
Fece una breve pausa e poi continuò
-Ebbene no, non sto dicendo che tu debba entrare a far parte di uno spettacolo ambulante, ma piuttosto cerco di dirti che a questo mondo le persone con tratti distintivi come il tuo o il mio, di rado non posseggono qualcosa di altrettanto stupefacente.-
E di nuovo in Thunder la curiosità si fece più viva
-E quale sarebbe il tuo tratto distintivo, poiché se il mio è evidente il tuo mi è poco chiaro, la tua barba è fulva come quella di molti altri, sia fra i nani sia fra gli umani.Se invece a essere strani sono i tuoi tatuaggi, non credo che questi tu li abbia dalla nascita, ma che tu sia una sorta di esiliato, pur definendoti re.-
Grimm emise un grugnito, e stese le gambe sulla scrivania con fare rilassato, nonostante il verso che aveva fatto la sua espressione non sembrava mutata e adesso sembrava quasi divertito.
- Ed è qui che ti sbagli mio caro ragazzo, questi tatuaggi li ho dalla nascita... Ma che dico tatuaggi, queste macchie sulla pelle. Così come non sono un nano che si rade il capo, ma l'unico nano ad essere calvo, e l'unico saper generare fiamme dal palmo!-
A quest'ultima affermazione segui un luce intensa e sul palmo rivolto verso l'alto di Grimm comparve un globo infuocato, vibrante e scoppiettante come un vero fuoco che arde nelle fucine. Horace rimase talmente colpito da rimandare a bocca aperta. La tensione era palpabile tutti i muscoli del fabbro erano visibilmente tesi e le prime gocce di sudore freddo cominciarono a volare dalla fronte dell'uomo, come se fosse pronto a scattare e scappar via al mio segnale di pericolo, la sua testa in quel momento pensava solo "Devi rilassarti e porti bene nei confrontino questi nani, se sono tutti così, se tutti sanno fare queste cose, sfidarli potrebbe causare la distruzione del villaggio".
A rompere la tensione fu Thunder per l'ennesima volta, facendo raggelare il sangue di suo padre per qualche attimo.
-Fantastico! Chissà in quanto tempo riusciresti a produrre una spada in questo modo?! Le applicazioni sono tantissime, deve essere un potere molto utile no?-
Horace rimase impietrito per tutta la durata della frase, pensando che Thunder stesse per dire qualcosa di irreparabile. Invece quando suo figlio fini di parlare il nano rispose ancora più divertito.
-Il fatto che tu pensi questo alla vista del mio potere mi dimostra il tuo essere un ragazzo speciale, guarda tuo padre è come rimasto di sasso, mentre tu mi domando cosa me ne faccio di un potere simile! La risposta è niente, con questo potere non ci faccio nulla, a meno che la situazione non lo richieda.-
- E quale situazione richiederebbe l'utilizzo di tale potere?- chiese il ragazzo.
- Una guerra, per esempio- rispose il nano agitando la mano e spegnendo la fiamma.
-Non hai prove certe, che io abbia poteri simili e per di più come dovrei averli acquisiti? Mio padre è un semplice fabbro e mia madre una donna qualunque. Nessuno dei due ha capelli come i miei o poteri di questo genere. In me apparte il colore dei capelli non c'è nulla di speciale. Giusto vecchio?-
Horace abbassò lo sguardo in modo colpevole, fece un gran sospiro e poi rispose a suo figlio:
- In realtà Thunder qualcosa c'è apparte i capelli, sai che io e tua madre non riuscivamo ad avere figli, e che i tuoi fratelli prima di te morirono tutti di aborto spontaneo, ancor prima di nascere. Vedi figlio mio quando tua madre rimase incinta di te, eravamo disperati, non volevamo perdere un altro bambino è tua madre non avrebbe sopportato il peso di un altro aborto. Fu in quel momento che si presentò a noi un uomo, arrivava da lontano, aveva lunghi capelli argentei, era alto e i suoi lineamenti molto delicati quasi femminei...-
- Un elfo, un dannato elfo- Sbottò Grimm
-... Ci disse che avrebbe potuto farti nascere, ma avremmo dovuto votare la tua vita al dio del tuono, semplicemente avremmo dovuto chiamarti "Thunder". È così fu dopo una notte intera di doglie tua madre ti diede alla luce, il mio primo figlio, il ragazzo dai capelli blu, ma a quel tempo non sapevo che avresti avuto i capelli di questo colore, né mi interessava, finalmente avevo un primogenito.-
Per la prima volta il ragazzo vide suo padre sull'orlo del pianto, per la prima volta toccava a lui essere uomo davanti a quell'assurda situazione nonostante il suo pensiero, in quel momento, non fosse altro che un continuo e martellante "Blu... Capelli blu"
- Non c'è bisogno di rammaricarsi, non potrei esserti più grato per ciò che hai fatto per me, mi hai dato la vita due volte papà, la seconda nel momento in cui hai accettato di non far morire né me ne mamma. Sarò stato preso in giro per questi miei capelli, ma è poca cosa. Forse ho dei poteri, ma che cambia? Sono sempre io e tu sei mio padre!-
Grimm intanto si era alzato e poggiando la sua mano sulla palla di Thunder disse:
- Non cambierà nulla nei rapporti che hai con tuo padre o tua madre certo, ma questo cambia il tuo ruolo nel mondo a venire. A sud si stanno radunando truppe, il confine degli elfi è stato attaccato via mare. E il pericolo è grande ragazzo mio, si parla di una forza sconosciuta che ha spazzato via la metà della più importante città marittima degli elfi in una sola notte, mettendo a ferro e fuoco la restante parte. Capisco che sè questa minaccia avanza non è un bene per nessuno. Addirittura noi nani venuti a conoscenza del fatto abbiamo deciso di fornire supporto alla causa. La resistenza degli elfi non reggerà a lungo e la loro capitale Larios è sotto assedio da settimane.-
Horace si riscosse e si alzò in piedi mostrando l'enorme differenza di altezza fra lui e il nano.
- È quindi tuo intenzione parlare con Hatred il re barbaro?-
-Si mio buon fabbro! Devo convincere il vostro barbarico re a fornirci supporto a sud vista la situazione poco felice. Ma prima di questo ti devo chiedere...anzi vi devo chiedere se sareste disposti a viaggiare con noi nel sud.-
Horace e Thunder rimasero paralizzati, la richiesta era folle
-Per quale motivo?- ribatte Horace
- Perché due fabbri in più fanno comodo in primo luogo, e in secondo perché vorrei verificare se Thunder possiede dei poteri.Che lui li possegga o no non cambierà la vostra situazione, continuerete a fare i fabbri per l'esercito alleato a Sud, i poteri di tuo figlio seppur si manifestassero sarebbero oltremodo acerbi per usarli in battaglia, in più gli mancano le basi della scherma e dalla strategia militare , per cui in un esercito sarebbe solo carne da macello. Potreste imparare tecniche di forgia elfiche e quelle di noi nani, diverreste i migliori Fabbri delle terre degli uomini!-
Disse Grimm trasportato da una vena di entusiasmo che si era accesa da tempo, forse già alla mattina quando Horace lo stava per sfidare.
-Sempre se ritorneremo a casa- Mugugnó Horace cupo -Lasciami due giorni per discuterne con mia moglie Marie e mio figlio. Ti farò sapere entro lo scadere della seconda notte a partire da oggi- e senza dire Alfredo diresse verso l'uscita della tenda camminando lentamente, Thunder lo seguì dopo aver salutato Grimm con un cenno della mano, a cui il nano rispose con un grugnito di approvazione.Mentre camminavano al chiaro dei tre quarti di luna che splendevano nel cielo notturno che illuminavano la via del ritorno, Thunder si fece coraggio e parló a suo padre.
- Vecchio- fece una pausa, in attesa di un segno di risposta da parte del padre, che però non arrivò.
- Senti la proposta mi sembra ragionevole... Sarebbe una vita più facile, agiata e piena di nuove occasioni, potremmo anche fermarci alla capitale dopo la nostra vittoria e aprire una bottega rinomata in tutte le regioni di Lemmas.-
- Basta Thunder, non ho mai detto di no. Ci sto pensando, ma continuo a dirti che se elfi e nani stanno collaborando, per di più cercando anche l'appoggio del nostro Re. Se tu dovessi possedere dei poteri di certo non ti farebbero rimanere a forgiare spade. So bene quanto tu possa migliorare in fretta se fai una cosa, d'altronde sei mio figlio è prima di avere te anche io ho combattuto battaglie.-
Il vecchio assunse un tono cupo mentre parlava e la luce lunare che si rifrangeva sulla sua figura lo faceva apparire maestoso e fiero come Thunder non lo aveva mai visto.
- Allora rimandiamo tutto a dopo, ma non mettere la cosa su questo piano con mamma o sarebbe capace di chiuderci in casa anche se dicessimo che non ci interessa.-La loro casa era vicina ormai, senza che se ne fossero accorti era arrivata l'alba, la figura solitaria della loro casa in mezzo al verde del bosco, poco più in là era quasi poetica. "Chissà che dirà la mamma? Non l'abbiamo neanche avvisata"
Quasi leggendogli nel pensiero Horace disse -Tua madre mi scuoia oggi, non sarà neanche riuscita a dormire, per il pensiero della nostra assenza-
Con calma si avvicinarono all'entrata della casa, che trovarono socchiusa.
"Sarà andata a prendere l'acqua al pozzo, d'altronde è mattina." Pensarono all'unisono padre e figlio, che si diressero subito in camera da pranzo per fare colazione, pensarono di apparecchiare la tavola anche per lei e si diedero da fare per tirare fuori tutto il necessario e metterlo in tavola.
-Aspettiamo che tua madre rientri che ne dici?-
-Si, anche se ormai dovrebbe essere tornata il pozzo è qui dietro dopotutto-
E Thunder diresse lo sguardo fuori dalla finestra che si affacciava sul lato della casa verso la foresta, dove si trovava anche il pozzo, scorgendo una figura deforme che si aggirava sul suo limitare.
-Papà quella non è la mamma vero?!-
Horace si affacciò distogliendo lo sguardo dalla mela che stava sbucciando. E le sue pupille si dilatarono.
-Dannazione no! È una figura troppo alfa e deforme per esserlo... Cazzo, ma quelli sono i secchi dell'acqua!-
Disse ,puntando il coltello che teneva in mano per sbucciare la mela, contro la parte inferiore della finestra dove si trovavano due secchi per l' acqua vuoti.
Horace piango il coltello sul tavolo di legno e cominciò a urlare il nome di sua moglie Marie, dopo qualche urlo dalla camera da letto si udì un mugugnare. I due si precipitarono verso la camera e videro...
STAI LEGGENDO
Thunder
AdventureUna misteriosa forza minaccia le razze della Terra di Lemmas, dove si dice le antiche divinità scelgano fra i popoli degli eletti per farne protettori delle loro terre, la leggenda ora più che mai è vera, lo scontro sta per avere inizio. Che ruolo a...