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Layla's Pov
Mi svegliai sopra un divano, quello di Logan.
Lui era dietro di me che mi stringeva a sé.
«Buongiorno principessa» disse lui con voce roca mentre mi lasciava un bacio sulla guancia. Io risi dolcemente e poi gli risposi «Buongiorno mio eroe»
Lui mi sorrise e io feci lo stesso con lui.
«Dobbiamo andare a scuola» disse lui per rompere il silenzio che s'era creato tra noi.
«Oh mio Dio! La scuola! Ieri avevo il provino da fare» dissi io alzandomi.
In realtà non mi importava del provino, davo più peso alle parole della segretaria dal cuore nobile: "Se non fai i provini, sembrerai una fifona che ha paura di tener testa a quelle quattro oche ballerine".
Non avevo paura di nessuno, ma non volevo fare un qualcosa che proprio non mi piaceva. Io non volevo tifare per la squadra, io volevo giocare per la squadra.
«Me ne sono proprio dimenticata» continuai io.
Lui mi guardò e poi disse «Layla, non devi farlo per forza. So che tu ce la faresti, ma ti si legge in faccia che proprio non vuoi farlo» si alzò anche lui.
«Hai ragione» dissi sistemando i cuscini del divano.
Lui mi afferrò da dietro per i fianchi
«Lo so» disse lasciandomi un bacio sul collo.
Sentii un brivido percorrermi la schiena.
«Cosa vuoi per colazione?» mi chiese andando verso la cucina.
«Nulla. Faccio raramente colazione. Mi dai solo un bicchiere di acqua per favore?» dissi cercando la mia borsa.
«Tu ora ti siedi con me e fai colazione» tornò indietro e mi prese a mo' di sacco di patate e mi portò in cucina ridendo.
«Ma dai...abbiamo già fatto tardi» dissi io ridendo mentre lui mi metteva a sedere.
«Oggi non andiamo a scuola, voglio portarti in un posto» disse lui sedendosi di fronte a me.
«Dove?» gli chiesi.
«In un posto speciale» mi rispose lui.
Facemmo colazione, in realtà lui mi imboccava perché io non avevo fame, e io andai in bagno a prepararmi. Dopo un po' lui fece la stessa cosa.
Io misi una felpa di Logan, dato che la mia era sporca di sangue, e uscimmo di casa.
«Stai proprio bene con le mie cose addosso» disse Logan guardandomi e sorridendo.
«A te stanno meglio» gli risposi col sorriso.
«Neah» replicò lui.
Ci avvicinammo alla macchina, lui mi aprì lo sportello per poi permettermi di entrare, poi andò a sedersi al lato del guidatore.
«Layla Jefferson, sei pronta a viaggiare con Logan Henderson?» disse lui ridendo e mettendo in moto.
«Sì, sono pronta signor Henderson» gli risposi anch'io ridendo.
Partimmo.
«Layla, come siamo messi? Cioè in che situazione siamo?» mi chiese lui, quasi timidamente, rompendo il silenzio che s'era creato tra noi.
Inizialmente non sapevo come rispondere, poi liberai la mente, lasciai la parola al cuore, un po' ribelle e incosciente, e risposi.
-Io penso che sia strana come cosa: il giorno prima disposti a massacrarci a vicenda e quello dopo fidanzati. Ci sono persone che si fidanzano con difficoltà. Sai, ammettere di amare qualcuno è come ammettere che quel qualcuno è il tuo punto debole. Forse è ancora presto per dirci "Ti amo" o cose del genere, dobbiamo ancora capire cos'è che proviamo. Dovremmo andarci piano, fare le cose che inizialmente tutti fanno, iniziare da zero.

Non sapevo cosa provavo, o meglio, lo sapevo, sapevo di amarlo, ma quel sentimento era una cosa nuova per me, non sapevo come comportarmi.
«D'accordo, hai pienamente ragione. Ci andremo piano. Ci conosceremo, parleremo, rideremo insieme...» mi rispose sorridendo.
Fui felice di come la prese, reagì positivamente.
Ci fu silenzio per tutto il resto del tragitto, poi arrivammo a destinazione.
Appena lui parcheggiò e io scesi dalla macchina, mi accorsi di trovarci davanti, o forse dentro, ad un bosco.
«Piacere, io sono Logan Henderson» disse lui venendo vicino a me sorridendo. Mi porse la mano e io gliela strinsi sorridendo.
«Piacere mio, io sono Layla Jefferson»
«D'accordo Layla Jefferson, ora ti porto in un posto molto speciale per me. Sarai la terza persona, nonché sconosciuta, a conoscerne l'esistenza» disse lui facendomi strada.
«Dovrei reputarmi fortunata?» gli chiesi io seguendolo.
«Io direi di si» rispose.
Ci ritrovammo di fronte ad una casetta. Non so di che materiale era fatta, ma era adorabile.
«Prima le signore» disse lui aprendo la porta con fare da cavaliere.
«Ma che cavaliere» dissi io entrando.
«Conoscevo una ragazza che diceva spesso questa frase» entrò e mi sorrise.
Io risi leggermente e poi ci sedemmo su un divano a due posti.
-Parlami un po' di te e di questo posto, Logan Henderson.
-Va bene. Mi chiamo Logan, ho quasi 19 anni, sono capitano della squadra di basket del mio liceo (di cui frequento l'ultimo anno), ho tre migliori amici cazzoni ma che adoro... e non so, fammi qualche domanda.
-Dov'è che ci troviamo?
-Questo è il mio rifugio da quando avevo 9 anni. Io e mio nonno paterno costruimmo questa casa. Ci vengo ogni volta che sono in cerca di tranquillità, ogni volta che ho bisogno di ricordare mio nonno e le mie origini. Io, te e lui (ma ora lui non c'è più)  siamo gli unici a conoscere l'esistenza di questo posto.

Mi aveva aperto il suo cuore, mi aveva mostrato le sue emozioni. Forse fui l'unica persona con cui lo fece.

«Ti manca eh?» gli chiesi.
"Ovvio cazzona, ma che domande fai?" pensai.
«Da morire. Io sono cresciuto con lui. I miei nonni materni non li ho mai conosciuti e mia nonna paterna è morta quando io ero molto piccolo» mi rispose lui.
Gli passai una mano su e giù per la schiena.
«Non li ho mai conosciuti perché quando scoprirono che mia madre era rimasta incinta di mio padre, la cacciarono di casa, non volevano sapere più nulla di lei, di me e di mio padre. Mia madre era giovane e, secondo il parere dei suoi genitori, mio padre non era un buon partito» continuò.
«Logan, non devi dirmi per forza tutto. Cioè...a me fa piacere che tu ti apra con me, ma non so se ti è difficile...» dissi.
«No Layla, devi conoscere me e la mia storia. Non ho mai parlato con nessuno, ma con te tutto mi è più facile. Grazie perché mi ascolti» disse lui guardandomi negli occhi.
«Non devi ringraziarmi» gli sorrisi dolcemente mentre gli accarezzavo una guancia.
Lui mi sorrise con gli occhi lucidi poi mi chiese «Allora...mi parli un po' di te?»
Non avevo mai parlato di me prima di allora.
«Allora...le storie dei nostri genitori più o meno si assomigliano. I miei erano giovani quando aspettavano me: mia madre 15 anni e mio padre 17, ma si amavano. Il loro amore era più forte di qualsiasi cosa, così decisero di scappare. I loro genitori non volevano che stessero insieme perché erano "dannosi" l'uno per l'altra. Per un certo periodo vissero in un centro, non ricordo come si chiamasse, ma ci rimasero, anzi, rimanemmo per 3 o 4 anni. Avevano entrambi la passione per i motori (passione che poi hanno trasmesso a me), ma si sa: ciò che ami prima o poi ti ammazza. Sono morti in un incidente stradale, erano in moto, un camionista a bordo del suo mezzo non li vide così...» non riuscii a dire altro, avevo gli occhi lucidi. Avrei voluto piangere, urlare, strappare ogni piccola scheggia di tristezza che mi portavo dentro.

Logan non disse niente, mi abbracciò. Mi strinse forte a sé, mi dava sicurezza.
Quell'abbraccio valeva più di mille parole, fu come un "Io ci sono e non ti lascio sola".
Ricambiai la stretta stringendolo ancora di più.

Mi sentivo strana: quella fu la prima volta in cui parlai di me a qualcuno, la prima volta in cui mostrai le mie debolezze, i miei sentimenti, il mio lato umano che tanto mi ostinavo a nascondere.

Ci staccammo lentamente poi ci guardammo negli occhi.
«Grazie» dicemmo contemporaneamente. Ci guardammo e ridemmo di poco. Ci serviva seriamente ridere, avevamo bisogno di sentire il dolce e rassicurante suono delle nostre risate unite.

«Andiamo?» mi chiese lui.
«Sì» risposi alzandomi.
Si alzò anche lui.

Passamo il resto della giornata in giro, nel parco, a cazzeggiare.
Quando si fece sera, Logan mi accompagnò a casa "mia".
«Allora buonanotte principessa» mi disse lui sorridendo.
«Buonanotte mio eroe» gli risposi sorridendo, poi gli diedi un dolce bacio a stampo.
Successivamente, lui andò via e io entrai in casa, per poi andare in camera mia ed addormentarmi (ovviamente dopo aver passato un paio d'ore a pensare a Logan e a quello che era successo quella giornata).

Per ora posto solo il punto di vista di Layla(Pov's Layla) perché non sto avendo molto tempo di scrivere; sto lavorando molto.
Eeeeeeh spero che questa sorta di capitolo vi piaccia.
Followatemi su instagram, mi raccomando "woman_in_black_a_m"
CIAOOOOOH

My Bad Boy ||LH||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora