Si allontanarono il più possibile dalla città fino ad arrivare in un posto isolato. Dean prese i quattro anelli precedentemente rubati ai quattro cavalieri dell'Apocalisse e li lanciò. Subito si formò un enorme buco nel terreno che rivelava la gabbia del Diavolo. Entrarono tutti e cominciarono a cercare il Dottore. Appena mise un piede all'interno della gabbia, però, Sam sentì il forte legame che aveva con quel posto e con l'essere che ospitava. Doveva cercare di pensare il meno possibile alla sua permanenza nella gabbia con Lucifero l'anno prima. Non poteva rischiare di abbattere il muro nella sua testa che gli impediva di ricordare. "Sammy" disse Dean "tutto bene?". Sam si riprese subito "si..si Dean. È solo..difficile essere di nuovo q-" ma venne bloccato da un urlo "BUOOONGIORNO VIETNAAM"
tutti si girarono verso quella voce. Ed eccolo lì di fronte a loro, Lucifero. "Bene bene, chi non muore si rivede. Ciao Sammy, come va la testa?" disse per poi scoppiare a ridere. Sam cercò con tutte le sue forze di mantenere la calma, ma il suo tentativo fu vano e cominciò a sentire un dolore fortissimo alla testa che lo fece cadere a terra. Lucifero approfittò del momento per scappare. Prima ancora di provarci, però, qualcuno gli lanciò un incantesimo che lo bloccò sul posto. E quel qualcuno era, ovviamente, Regina. Tutti si girarono verso di lei con un espressione sconvolta sul viso. "Che c'è? Nemmeno il Diavolo può battermi" disse tranquillamente con un sorrisetto. "Devo ammetterlo, sei stata grande" disse Dean "ora io e Cas andiamo a cercare quel maledetto Dottore" per poi prenderlo per mano e trascinarlo con sè. Controllarono ogni angolo della gabbia finchè finalmente lo trovarono. Appena il Dottore li vide balzò in piedi implorandoli di non fargli del male. "Non vogliamo farti del male" disse Castiel "siamo qui per salvarti". A quelle parole il Dottore tirò un sospiro di sollievo "oh bene! Allora andiam-" "Aspetta" lo bloccò Dean "noi ti portiamo fuori da questo buco ma tu devi portare noi ed i nostri amici indietro nel tempo". Il dottore li guardò confusi "dobbiamo salvare milioni di persone. È importante". Il Dottore non era del tutto convinto che dicessero la verità "per favore" disse questa volta Castiel. "D'accordo vi porterò dove volete, ma adesso andiamocene". Appena usciti dalla gabbia il Dottore disse "forza! Tutto dentro il Tardis!" con un sorriso luminoso. Quando entrarono rimasero tutti sconvolti da quanto fosse grande l'interno rispetto all'esterno. "Si lo so" continuò il Dottore "potete dirlo". "Dire cosa?" chiese Sherlock, "la frase che dicono tutti quando entrano!"chiarì il Dottore. "È più piccolo all'esterno" disse Castiel meravigliato e lasciando il Dottore a bocca aperta "ok..questo non era mai successo". "Tardis? Che razza di nome è?" chiese Killian non capendone il significato. "Time and relative dimentions in space" sussurrò il Dottore con aria sprezzante per poi cambiarla con un enorme sorriso. "ALLORA" disse "dove vi porto?". A parlare fu Castiel "devi portarci nel far west, da Samuel Colt. Dobbiamo trovare le ceneri della fenice". Il Dottore guardò con aria interessata l'angelo e quando vide i suoi occhi blu come il mare gli si mozzò il fiato lasciandolo senza parole.
"E tu saresti..?" chiese con un sorrisetto il Dottore. "IL MIO FOTTUTO FIDANZATO"
a parlare fu un Dean abbastanza arrabbiato che si era messo precipitosamente davanti al suo angelo, pronto a pugnalare il Signore del tempo. Castiel, notando l'atto di gelosia, sorrise intenerito. "D'accordo come non detto" disse il Dottore ridacchiando prima di premere qualche pulsante, spingere una leva e urlare "GERONIMO!".