Capitolo I

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24/07    00:30

"Ciao pulcini, a domani. Vi amo tantissimo"
Chiusi la live su Periscope col sorriso sulle labbra, nonostante la stanchezza. Oggi eravamo arrivati a 7000 spettatori della live, un record! Presi il telefono e andai subito su Instagram, dove cominciai a mettere like ai post dei miei pulcini. Ne seguii altri sette, sorridendo al pensiero delle loro facce quando l'avrebbero scoperto. Amavo il fatto che potevo rendere felice qualcuno semplicemente premendo un bottone, pronunciando un saluto o mandando un bacio ad una telecamera. Amavo loro, li amavo tutti.

Il tempo passò in un lampo, quando guardai l'ora si erano già fatte de due e mezza, dovevo andare subito ad editare il video per domani, altrimenti non sarebbe uscito . Mi misi al computer, aprii la cartella con la registrazione e cominciai il lavoro.

25/07.   8:15

-che cazzo è questo rumore? Che ore sono? Oddio che mal di testa...-

La sveglia continuava a suonare. Cercai di allungare la mano per spegnerla, ma il telefono mi cadde sotto al letto. Sascha mugugnò qualcosa a mó di lamento e si mise il cuscino sulla faccia. Imprecando scesi dal letto e presi il telefono, spegnendo quella tortura. 

"Che... Che cazzo metti la sveglia alle otto Sabrina?" 
Biascicò Sascha.
Mi stropicciai gli occhi e lessi il promemoria sul telefono.
"Cazzo! Il raduno a Roma! Sascha perdiamo il treno, alzati!"
Urlai, mentre cercavo di prendere i vestiti/ svegliare Sascha/ spostare Artù da dentro il mio borsone da viaggio/ aprire la porta del bagno che era incastrata.
Sascha mi abbracciò da dietro e mi immobilizzò, baciandomi sul collo.
"Calmati, scema. Il treno parte fra due ore, abbiamo tempo."
Mi calmò in un attimo. Mi girai e lo baciai delicatamente.
"Vatti a lavare i denti vacca, ti puzza l'alito"
disse lui con la sua voce troll.
Indignata lo schiaffeggiai delicatamente, ma andai in bagno a lavarmi sorridendo.
12:00
Sul treno si stava bene, l'aria condizionata era al massimo e c'era poca gente. Nonostante le rassicurazioni di Sascha avevamo preso il treno per un soffio. Non c'è nulla da fare, siamo inguaribili ritardatari...
Presi la go pro e cominciai a vloggare, dopo poco un fan si avvicinò con gli occhi che gli brillavano e ci chiese una foto. Era piccolo, avrà avuto dodici anni. Gli sorrisi e lo abbracciai come facevo con tutti, poi, visto che i posti davanti a noi erano vuoti, lo invitai a sedersi per chiacchierare un po'...E non mi si venga a dire che non amo i miei pulcini e le mie patate!
Il tempo passò in fretta e arrivammo alla stazione Termini. Bene, si cominciava.

-Nota dell'autrice-
CIAO RAGAZZI, SPERO CHE IL PRIMO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, SE È COSÌ COMMENTATE E DATEMI CONSIGLI SU COME CONTINUARE.
-chiara

Una storia imperfetta//lasabrigamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora