Capitolo V

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Dopo aver pranzato (kebab ovviamente), Ginevra e Sascha cominciarono a lamentarsi e a pregarci come bambini di andare a Magicland, un parco divertimenti vicino Roma che faceva degli sconti proprio in quei giorni.
- Non si sa chi di voi è più piccolo.-
dissi ai due piagnucoloni fingendomi scocciata. In realtà avevo una voglia matta di andarci anch'io a quel parco, però non sapevo cosa ne pensasse Chiara, e volevo che decidesse lei senza essere pressata da nessuno.
Mi voltai verso di lei e le lanciai uno sguardo eloquente. Lei alzò agli occhi al cielo sorridendo e annuì.
-Va bene, torniamo all hotel e prendiamo le cose. Sascha tu cerca su internet se ci sono dei bus per arrivare a Magicland e prenota quattro biglietti per la prossima corsa.- dissi con voce autoritaria.
-si signor capitano!- replicò Sascha prendendomi in giro,e mi fece il saluto militare.
Io sbuffai e tentai di dargli un pugno, ma lui mi afferrò gli avambracci e mi bloccò spingendomi delicatamente verso un muro, poi mi baciò. Per la prima volta mi sentii a disagio nel baciare il mio ragazzo davanti a qualcuno, probabilmente perché si trattava di Chiara. Mi dissi che era perché lei aveva appena rotto con il fidanzato e stava passando un brutto periodo, ma comunque respinsi dolcemente Sascha.
-A te penso dopo, cucciolo- gli sussurrai all'orecchio.
Ci staccammo e notai l'espressione vagamente seccata di Chiara, ma tentai di non farci caso.
Ci avviammo verso l'albergo, e un'ora dopo eravamo sul pullman diretti verso il parco divertimenti. Io e Ginevra eravamo sedute vicine e chiacchierammo per tutto il tragitto, mentre Chiara e Sascha, che erano dietro di noi, si addormentarono subito e dormirono fino all'arrivo.

- Sveglia, pigroni!- disse Ginny, girandosi verso i due ragazzi mentre il pullman entrava nel parcheggio del parco. Li svegliammo velocemente e ci addentrammo tra le giostre e le attrazioni di Magicland.
Sascha e Ginevra volevano andare nella casa degli orrori.
-Col cavolo che ci entro in quel posto!- dissi io con voce lamentosa. Sono sempre stata una fifona, quindi quel posto non faceva proprio per me.
-Io vado verso un bar. Chiara, tu vuoi venire con me?- dissi senza pensare.
-Va bene, ci vediamo fra un'ora al centro del parco, ok?- rispose lei rivolgendosi a Sascha e a sua sorella.

Ci dirigemmo insieme verso il bar più vicino. Io ordinai una granita maxi, e ne presi una anche per Chiara, che sembrava molto assetata.
-Allora, cosa pensi di fare con il bambino?- le chiesi.
-Non saprei, fino a ieri pensavo di tenerlo, ma sinceramente non so da che parte cominciare! Ho solo vent'anni e non ho un lavoro, ne una casa. Io voglio solo il meglio per lui... o per lei insomma...- disse con voce triste.
-Non posso dirti io cosa fare, deve essere una tua decisione, ma pensa che sei molto giovane, e avresti tutto il tempo di avere un bambino fra qualche anno, quando sarai più pronta...- Le accarezzai una guancia e lei puntò gli occhi nei miei. Non so ben dire cosa sia successo in quei momenti, ma in un attimo mi ritrovai a baciarla con foga, senza sapere chi fosse stata delle due a cominciare.



^nota dell'autrice^
Ciao a tutti, finalmente sono tornata! Vi chiedo scusa, ma non trovavo più l'ispirazione o la voglia di scrivere. Spero di aggiornare spesso d'ora in poi. Grazie a tutti per il supporto❤
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Una storia imperfetta//lasabrigamerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora