Surprise

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Aveva ottenuto il lavoro.

Louis era al settimo cielo, sapeva che quella che aveva tra le mani era un enorme opportunità e non poteva sprecarla.

Dopo aver passato la serata a festeggiare con i suoi amici ci mise davvero poco a fare le valige e a liquidare Zayn, alla fine durante la sua assenza il moro avrebbe ospitato Liam a casa loro, un punto a favore per tutti.

La mattina seguente sarebbe partito per acchiappare finalmente il suo destino.




Il viaggio in macchina era già iniziato da un'ora e mezza e lui era così ansioso, si era messo d'accordo con la signora Styles che appena sarebbe arrivato l'avrebbe raggiunta nello studio, dove aveva tenuto il colloquio la volta precedente.

Quando finalmente vide gli imponenti cancelli, placcati d'oro, che circondavano la villa, sospirò e si sistemò i capelli, non ci fu nemmeno bisogno di scendere dall'auto, probabilmente qualche addetto alla sicurezza aveva riconosciuto l'auto.

Parcheggiò vicino ad una decappottabile nera, talmente lucida da sembrare appena uscita dal concessionario e che a confronto faceva apparire la sua automobile un vecchio catorcio, ma effettivamente lo era.

Ad accoglierlo alla porta c'erano un cameriere e un uomo dall'aria non troppo amichevole.

«Buongiorno signor Tomlinson, io sono Victor e lui é il capo delle guardie Mr. Jackson» si presentò il più minuto dei due, indicando poi l'altro «Dobbiamo effettuare un controllo per garantire sicurezza al signorino»

Il liscio non capì subito cosa stesse succedendo o almeno finché non sentì le mani di quell'omone in posti un po' privati.

Il cameriere guardava con aria interrogativa, quasi scocciata, l'uomo più alto che però dopo pochi istanti annuì e si spostò in modo da poter far passare Louis ancora un po' stordito.

Probabilmente cercavano anche microfoni o piccole telecamere, d'altronde Elizabeth da quando aveva scoperto che il ragazzo si era laureato in Giornalismo sospettava di lui, d'ora in poi Louis doveva stare attento a non farsi scoprire, non immaginava nemmeno le conseguenze.

Inutile dire che quella villa, o meglio reggia, gli faceva perdere il senso dell'orientamento ogni volta, ci mise più di cinque minuti a trovare lo studio.
Bussò due volte alla porta ed appena la voce calma della donna arrivò alle sue orecchie la aprì vedendo subito il giovane Harold.

«Salve, è un piacere rivederla»

«Buongiorno signor Tomlinson, com'è stato il viaggio? Spero gradevole, si accomodi per favore»

Elizabeth non parlò più semplicemente guardò il riccio negli occhi per qualche secondo e poi diede carta e penna a Louis.

«Deve firmare qua, qua e qua, poi se non sbaglio abbiamo già chiarito il prezzo del suo stipendio?»

Il liscio annuì e firmò il contratto a tempo determinato.

«Harry ti dispiace uscire fuori un attimo? Devo finire di parlare di cose di lavoro con il signore, così poi gli farai vedere dov'è la tua stanza ok?»

Harry. Questo ragazzino non smetteva di torturare la povera mente del più grande ormai da tempo

«Va bene zia» rispose sussurrando, quasi impercettibilmente, prima di sparire velocemente dietro alla porta scura

Il ragazzo non stava capendo cosa stesse succedendo, la signora difronte a lui non stava più sorridendo, anzi lo guardava più seria che mai..aveva per caso sbagliato qualcosa?

«Louis tu sai che mio nipote è malato vero?»

Il giovane boccheggiò cercando di mandare giù il groppo che si era appena formato nella sua gola «No signora, a dire ma verità nessuno me l'aveva mai detto, m-mi dispiace»

«Non credo proprio che io e te stiamo pensando alla stessa cosa, Harry non ha un tumore o qualcosa del genere, Harry soffre di infantilismo»

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Scusate l'immenso ritardo e lo schifo di questo capitolo, spero lascerete comunque qualche stellina e commentino..! Se ci dovessero essere errori non esitate a farmelo notare, grazie a tutti❤️

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