GHOSTS PT.1

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CONSIGLIO LA LETTURA DI QUESTO CAPITOLO CON DI SOTTOFONDO "GHOST" DI HALSEY. (MEDIA)

21 Novembre 2016
14:30
FBI

-Omicidi- disse il tenente abbassando lo sguardo -devono esserlo di sicuro, solo omicidi- Quella mattina il criminologo John Harvey era particolarmente su di giri, indossava il suo paio di occhiali buoni, giacca e cravatta, rigorosamente nere. Sembrava che stesse per andare a un matrimonio o ad un funerale. Entrò all'interno dell'imponente struttura che ospitava l' FBI, l' acronimo del Federal Bureau of Investigation, seguito dai suoi fidati collaboratori, Antonella, un italiana alquanto eccentrica, che adorava mettere in mostra le sue curve sinuose e far cadere ai suoi piedi ogni uomo che le passasse di fianco. E Blake, il tenente Blake, come adorava sentirsi chiamare. Un uomo di mezza età ma che si ostinava a comportarsi come un ragazzino, un ragazzino un pò arrogante ma comunque un ragazzino. Era molto difficile affezionarsi a lui e John e Antonella erano le uniche due persone che ci erano riuscite. Non si consideravano di certo fortunati, per questo.

-John, mi vuoi prestare attenzione?- ripetè Antonella, accomodandosi senza alcun invito sopra la scrivania di John. Lo provocava ormai da tanti anni, tutti all'interno del luogo sapevano della famosa cotta dell'ex modella per il nuovo criminologo arrivato da Washington. D'altronde, lei, era una donna molto bella, lunghi capelli neri che teneva sempre appuntati e rare volte li lasciava ricadere, come una cascata, sulla schiena. Occhi del medesimo colore dei capelli, contornati da grandi occhiali da vista, piccolo naso posto sulla sommità del viso e labbra carnose, a cuoricino. Quel giorno, come tutti gli altri, indossava un tailleur color nero corvino e una camicia perfettamente abbottonata, in alto a destra il distintivo dell' FBI che la caratterizzava. John era l'unico uomo che non le era mai caduto ai piedi. Nelle sere in cui lui e Blake si ubriacavano aveva confessato di provare attrazione solo per il fisico della seducente ragazza, senza sentimenti. Ma Blake era molto scettico su quest'ultima affermazione.

-John!- disse protraendo la "o" per pochi secondi -si si- disse John quando la modella lo riportò alla realtà -hai sentito del caso della "Beverly High School"?- disse la mora poggiando il fascicolo riguardante il caso sulla scrivania di John, già strabordante di casi irrisolti. - Due cadaveri, due diciottenni, donne, una trovata all'interno del bagno del terzo piano e la seconda trovata ai piedi degli scalini della scuola- disse John leggendo attentamente il fascicolo -vedo che sei molto informato- constatò Antonella -hanno chiamato la polizia da un'ora, Blake ci aspetta sul posto- detto questo Antonella prese la sua ampia giacca color mogano e la indossò, lanciando le chiavi della macchina a John che le afferrò saldamente. Uscirono sotto la neve di un freddo pomeriggio invernale. Milioni di luci adornavano il paesaggio e le persone circondavano i negozi, affrettandosi per prendere i regali da dare ai parenti da lì a poco. E mentre l'allegria e il clima festoso natalizio, che cercava di far dimenticare, almeno per poco, ogni pensiero ad ogni persona che si trovasse nei paraggi, attornava John e Antonella, loro stavano andando ad occuparsi dell'ennesimo decesso.

21 Novembre 2016
08:30
Beverly High School

LANA'S POV.
Dopo un'intera notte insonne mi ritrovai con delle occhiaie spaventose e completamente dolorante. Improvvisamente ricordavo di nuovo tutto, in modo nitido, non sembrava più un semplice sogno distorto e confuso, ora comprendevo tutto. E dovevo trovare Adam. Pensai che se anche a lui era capitato il mio stesso destino, l'unico posto in cui poteva essere in quel momento era la scuola. Mi preparai in fretta e furia, senza fare caso al mio abbigliamento o al mio aspetto generale. Dovevo sicuramente essere oscena ma poco importava in quel momento. -Lana, dove corri così di fretta?- urlò mia madre dalla cucina, vedendomi correre verso l'ingresso. -A scuola- non si era accorta della sera precedente. -È strano che tu sia già in piedi, ieri sera Adam ti ha riportata a casa verso le 03:00 di notte e ti ha dovuta riportare in camera tua in braccio, stavi già dormendo- ero un pò interdetta e mia madre se ne accorse ma cercai di sviare la situazione -Ah si, comunque sono qui e ora vado- dissi velocemente -eppure quando devi andare a scuola neanche le bombe ti possono svegliare ed è ancora presto, oggi è per caso un giorno speciale?- sorrise. Mi stava facendo spazientire, non avevo tempo. -C'è il compito di algebra con il professor Vaughn e sono in ritardo, sai come è fatto il prof- dissi cercando di mantenere la calma -bene, non vuoi neanche mangiare? Hai studiato?- continuò imperterrita -mamma vado, ciao- dissi con tono freddo sbattendo la porta. Corsi a prendere l'autobus che come sempre era in ritardo. Sbuffai rumorosamente e mi misi seduta sulla panchina del autobus per permettermi di riprendere fiato. -Buongiorno- una voce familiare mi colse alla sprovvista. Kayla. -Giorno- sospirai -Com'è andata a Beacon Hill?- Mable le aveva detto tutto e io non sapevo cosa risponderle, non mi avrebbe mai creduto. -Bene- dissi chiudendo gli occhi -tu mi nascondi qualcosa- disse con tono sospettoso. Grazie al cielo l'autobus arrivò tirandomi fuori da quella situazione. Il tragitto da casa mia fino alla Beverly High School era molto lungo, mezz'ora e a volte anche di più, date le numerose soste dell'autobus. Arrivai a scuola ancora intontita e lasciai Kayla nell'atrio a guardarmi esterefatta mentre correvo per i corridoi. Raggiunsi la palestra con il fiatone, avevo un aspetto orribile. Capelli tutti arruffati, occhiaie, tutto il trucco colato, i vestiti trasandati. Ero inguardabile. E Adam era lì, in tutta la sua perfezione, fresco e pettinato che si allacciava le scarpe su una panchina e, nel frattempo, era intento a bigellonare con i suoi amici. Scherzavano, ridevano e si divertivano, come se niente fosse mentre io nel frattempo stavo rischiando un collasso. Bene. Corsi verso di lui come una furia e quando mi vide arrivare improvvisamente il suo sorriso sornione si dissolse nel nulla. -Adam! Vuoi gentilmente spiegarmi di ieri sera? Che fine hai fatto? Cosa è successo? Sono svenuta? Mia madre ha detto che mi hai dovuta portare in braccio, Ma anche tu stavi male!- quasi urlavo, mentre gesticolavo in modo incomprensibile. Gli amici di Adam mi squadravano dall'alto al basso e ridevano sotto i baffi. Adam era impassibile. Mi osservava con un'espressione mista ad amarezza e rancore. -Si, si, Lana, seguimi per favore- mi prese da parte e mi portò lontano dai suoi amici per fare in modo di impedirmi qualche altra brutta figura e cercò di tranquillizzarmi. -Allora, ricordi?- dissi mentre salivo sul muretto che dava sul giardino della scuola. Adam mi raggiunse -si, ricordo, non perfettamente ma ricordo- disse -ascoltai ogni minima parola ma mentre lei continuava a parlare le voci si affievolivano, diventavano sempre più deboli finché non caddi a terra, senza vedere più nulla- disse come se riportare a galla quei ricordi comportassero uno sforzo immane per lui -passarono alcune ore e mi risvegliai più in là nella stessa stanza però vuota, tranne che in un angolo, in un angolo buio c'eri proprio tu, priva di sensi. Tremavi, eri infreddolita così ti ho stretta a me, con quelle poche forze che avevo, come se fossi la cosa più importante della mia vita e ho iniziato a correre fino a scappare da quella casa. Non credo che sia fuggita ma più che altro, che ci abbia lasciati andare- ascoltai le sue parole con profondo interesse e se, da prima, ero molto nervosa nei suoi confronti, una volta che raccontò la parte in cui mi ha salvata qualcosa si risvegliò in me e i miei occhi e i miei pensieri si addolcirono improvvisamente. -Grazie Adam- sussurrai fiebilmente -di niente- rispose rivelando un fantastico sorriso a trentadue denti. Ci abbracciammo e rimasimo così a lungo finché un urlo straziante ci colse alla sprovvista. Scesi giù dal muretto con un salto particolarmente agile, con Adam al mio seguito. Quell'urlo era familiare. Allison. Non appena entrammo a scuola fummo accolti da una confusione abnorme, chi piangeva, chi vomitava, chi urlava, il preside era nel pieno picco di un infarto, faceva su e giù per le scale, seguito da tutti i collaboratori scolastici per contattare tutte le autorità disponibili e vedere chi sarebbe arrivato prima. La tensione dentro me cresceva a dismisura, la paura era palpabile tra quelle quattro mura. Avevo paura che ad Allison fosse successo qualcosa e che fosse troppo tardi. Adam, notando il mio nervosismo, cercò di darsi da fare e iniziò a sgomitare tra la folla per farsi spazio mentre io lo seguivo. Dopo varie scale, confusione, paura e ansia, arrivammo davanti al bagno, il bagno del terzo piano. Davanti alla stanza incriminata troneggiavano diversi professori che cercavano in tutti i modi di calmare la folla, chiamare i genitori di chi si stava sentendo male e chi più ne ha, più ne metta. Riuscì ad intravedere il corpo di Allison. Privo di vita, brutalmente mutilato, era stata completamente spellata, le ossa erano in bello spettacolo e ciò rendeva abbastanza arduo il compito di riconoscerla eppure i suoi soffici tratti erano ancora evidenti. I suoi arti lontani dal busto, gli occhi completamente fuori dalle orbite, il suo corpo era nudo e ció permetteva a tutti i passanti di esporre ogni minima parte di se a chiunque passasse di lì. Cosa che so che lei avrebbe odiato. Era una morte così ingrata, così ingiusta, nessuno, nessuno al mondo si sarebbe mai meritato di vivere una cosa del genere. Lo spettacolo era raccapricciante. Come poteva essere crudele la vita, la morte, ma soprattutto,il tempo. Ne avevamo così poco e non era una nostra scelta. Il sangue aveva tinto di rosso ogni angolo, anche il più buio di quel piccolo bagno del terzo piano della scuola del Massachusetts.

SPAZIO AUTRICE:
La storia inizia a prendere forma, ci sono anche nuovi personaggi (che devo aggiungere nel cast ma non so quando. Che genio!) John mi ricorda troppo John Lowe di AHS (chi l'ha visto mi comprenda) spero che la storia vi stia piacendo. Nel prossimo capitolo (più o meno) capirete (più o meno) il senso di questo titolo. Però datemi un Oscar per la canzone in allegato. Fatemi sapere cosa ne pensate della storia tramite una stellina o un commento. Grazieeh.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 26, 2016 ⏰

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