Please let me go

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"Porca puttana porca puttana porca puttana " avevo il fiatone, ero allenata certo, ma rimaneva il problema delle gambe corte, arrivai alla porta a vetri del negozio e per un secondo vidi la mia immagine riflessa, per quanto volessi ignorarlo colsi nei miei occhi quel luccichio che avevo tanto cercato di reprimere, lo stesso sguardo del ragazzo dalla maglietta sporca di sangue. "smettila di farti le pare ed entra" deglutii ed aprii la porta sperando di non essere subito vista "DIN DLON DAN" sgranai gli occhi ,IL CAZZO DI CAMPANELLO , uno spostamento d'aria fece fluttuare appena le mie ciocche blu e sentii una bottiglia di jin vuota frantumarsi in mille pezzi alle mie spalle, in nemmeno un secondo il ragazzo mi era addosso, doveva aver visto come avevo ridotto i suoi amici "merda"ringhiai a denti stretti . Mi afferrò i capelli con una mano e mi sbattè violentemente a terra, percepii un intenso calore dietro la nuca e mi si annebbiò la vista, la stanza girava come una trottola, "tu non eri compresa nel pacchetto, ma dopo le puttanate che hai fatto stai pur certa che ci divertiremo anche con te"ringhiò divertito e mi sputò in faccia "dio che schifo" pensai ruotando la testa di lato presa dal disgusto, e fu li che la vidi, Susan era accasciata a terra dietro il bancone con gli occhi sbarrati di chi non vuole più saperne di vivere,le mani a coprire il viso e le orecchie come a scacciare un brutto sogno, le colava il sangue dal dal naso e dal labbro spaccato, la sua camicetta gialla era strappata in alcuni punti, "com'è possibile" pensai presa da un improvviso calore "come cazzo è possibile ridurre una ragazza così allegra a quello stato" strinsi i pugni fino a far divenire le nocche bianche ed al contempo rilassai il viso tramutandolo nell'espressione più innocua che riuscivo a trovare. Il ragazzo era ancora sopra di me ed i nostri visi erano vicini, gli sorrisi dolce e lui mi guardò confuso, mi avvicinai e fulminea gli scoccai un bacio a stampo ,"cos-", non gli permisi di reagire, alzai il bacino e buttai la gamba destra al suo collo, mi diedi la spinta con i gomiti e lo ribaltai, non ebbe nemmeno il tempo di cambiare espressione, lo sbattei violentemente a terra facendogli perdere i sensi. Mi alzai ansimando, il cuore che tambureggiava nel petto, mi volsi a guardare la ragazza dai capelli rossi, non si era mossa di un millimetro, "forza vieni con me" dissi afferrandole una mano "no..no ,no ,no, lasciami andare, ti prego ti prego" sussurrò piangendo, mi soffermai sul suo viso, i suoi occhi fissavano il vuoto, " ti prego basta, non farmi ancora male, basta " la sua voce incrinata lasciava trasparire tutto il terrore che si portava dentro, sbuffai "non rompere e smettila di piangere " la caricai in spalla e lei si mise ad urlare isterica graffiandomi la pelle "oh ma ce la fai a stare ferma" le ringhiai contro continuando a camminare. Uscita dal negozio mi diressi in strada evitando la via dove avevo lasciato i due tipi, salii la collina e mi infilai nel boschetto davanti a casa, la ragazza continuava ad urlare e scalciare "cristo santo chi me l'ha fatto fare " ruotai gli occhi al cielo esausta mentre per la millesima volta Susan mi graffiava il viso. Finalmente alla porta misi giù la rossa, tenendola per un braccio evitando così che scappasse, frugai nella tasca estraendone uno scintillante mazzo di chiavi, aprii la porta e mi fiondai dentro trascinando la ragazza che stava cercando di aggrapparsi alla porta, entrai in camera e la scaraventai sul mio letto chiudendo subito dopo la porta a chiave.

Peluche_Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora