Capitolo 1️⃣4️⃣

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Chissà Sascha cosa stava sognando...

06:30
'Buongiorno amore,pronto per partire?' Una voce angelica ma familiare, mi sveglió dal sonno, dai che partiamo, sei contento ora? Le tue ansie e preoccupazioni andranno a fanculo.
Godiamoci la vacanza!
'Mhmh' risposi con un mugolio di approvazione, stropicciandomi gli occhi.

Mi alzai, consumai il mio latte e caffè e mi fiondai a preparare la mia valigia.
'Sa, ora mi dici dove andiamo?' Dissi facendo il labbruccio.
'No amore! Lo vedrai scendendo dall'aereo' Mi rispose dall'altra stanza.

Avevamo il volo alle 7:00 e la mia valigia era un casino: presi l'intero armadio e lo misi direttamente dentro la valigia, ormai, piena di magliette a caso e pantaloni.

'Ste dobbiamo andare!'
'Arrivo, per una volta sono pronto in orario....'
'É vero! Mai successo...' Disse accennando una risata
Arrivammo all'ingresso dell'aeroporto, dove trovammo Giuseppe, Salvatore, Sbuci e Masarone a salutarci, due settimane, cavolo...

Abbracciai tutti, Surry per ultimo, allungai le mie braccia verso il suo collo, mi aspettavo un abbraccio, veloce, quasi strozzato, invece no.
Il cuore di ghiaccio del piccolo Salvatore, su sciolse, come il mio, quando pronunció 'Mi mancherai fratello..' proprio sul mio orecchio.

Mi staccai dall'abbraccio e gli schioccai un bacio sulla guancia.

Chiamarono il nostro volo, Sascha si giró verso di me e con un cenno della testa mi fece capire che era ora di andare.
'Ciao ragazzi, ci vediamo!' Urlai mentre correvo verso Sascha, già diretto verso il gate numero 2.

Mi girai un'ultima volta per salutare tutti e, sono sicuro di aver visto la mano di Giuseppe intrecciata con quella di Salvatore, mentre parlavano fissandosi negli occhi.

Coglione, ti sei sbagliato, di sicuro! Poi ti avrebbero detto se stavano insieme, no?

Passammo i controlli e ci dirigemmo verso il nostro aereo, diretto chissà dove in America.

'Pronto?' Mi chiese Sascha, continuando a fissare la scala dell'aereo.
'Non lo so. Credo di sì.' Feci una pausa.
'Sì, sono pronto.' Dissi accennando un movimento con il capo, per farmi coraggio.
'Andiamo!' Mi prese il polso, il modo diverso, dolce, leggero, sfiorando la mia pelle chiara.

Sascha's pov
Sfiorai la pelle candida del suo polso, afferrandolo leggermente.

Iniziai a correre verso la scala dell'aereo, sempre più veloce, sempre più impaziente di passare due settimane con lui. Finalmente soli,liberi.

Saliti sul veicolo, allacciammo le cinture dopo l'ordine dell'altoparlante.
Guardai di nuovo Stefano prima della partenza dell'aereo, devo dire che ha un bellissimo profilo...

In confronto al tuo naso alla Chiellini, tutto è meglio!

Zitta coscienza,per queste due settimane vai a fanculo, eh!

'Sascha.'
'Ste?'
'Mi ami?'
'Si, sono fottutamente innamorato di te.' Stefano diventó rosso sulle gote e abbassó lo sguardo... Sono stato troppo... Troppo, affrettato?
'Anche io. Come facevo senza di te,prima'
Mi avvicinai al suo collo, sfiorandolo con il naso e mordendo leggermente la clavicola, scoperta.

Emise un sospiro, e mi bació la testa, l'unica parte del mio corpo vicina alle sue labbra.

Il volo andó bene, nessun intoppo, nessuna preoccupazione,credo.

Allacciare le cinture, stiamo per avvicinarci all'atterraggio nell'aeroporto di New York

Una voce robotica riveló a Stefano la destinazione della famosa sorpresa.

Stefano's pov
Mi girai con un'espressione da ebete immensa.
Ero felice, innamorato, ero felicemente innamorato di Sascha, pensare che meno di un anno fa, non avrei mai pensato di fidanzarmi con lui.

Wow, Stefano... Che passi avanti!

Allacciare le cinture, ha inizio la fase di atterraggio per New York.

Allacciai la cintura, presi la mano di Sascha, intento a guardare fuori dal finestrino.

Mi misi a fissare il sedile davanti al mio, aspettando la fine di tutti questi scossoni.

La compagnia aerea Alitalia, vi ringrazia, buona permanenza.

Siamo arrivati.

Scendiamo dall'aereo e mi fiondo tra le braccia di Sascha.
'E un bacio non me lo dai?' Mi sussurra con la testa nell'incavo tra il mio collo e la spalla: un brivido.

Alzai la testa cercando il suo sguardo, ancora abbracciati, mi allungai verso le sue labbra: erano fredde e ruvide. La sua barba appena accennata mi solleticava il volto. Ma mi mancava tutto, tutto di lui.

Sascha'pov

Ci dirigemmo verso l'hotel con un taxi.
Era bello, l'hotel, alto, circa 10 piani, tutto in vetro.
Sascha diceva che era un grattacielo, secondo me no, era semplicemente un hotel uguale ad un grattacielo. Non un grattacielo.

All'interno la reception era una grande scrivania bianca, lucida.

'Salve! Ho prenotato a nome Burci.' (Sarebbe tutto in inglese, ma AMATEMI :3 non ho voglia... #lapigriziadiviola)
Una signora quasi scheletrica, con un naso piú pronunciato del mio (cavolo! Finalmente!) ci diede le chiavi della nostra stanza, per due settimane.

Entrammo nella grande stanza dalle pareti giallastre, i due letti erano situati ai bordi delle stanze,separati.

Buttai la valigia e la borsa a terra, camminai verso il letto e lo spinsi al centro della stanza,vuoto.

Stefano fece lo stesso, quanto lo amavo.
Unimmo i due letti, diventati una cosa sola.

Mi sembrava il momento giusto....

Only us -completata- (sequel on my profile)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora