- One-Shot 10 -

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In quel momento, niente poteva provocare Harry quanto un insulto, una frecciatina, una presa in giro da parte di Draco Malfoy. Ma quello che lo irritava di più erano i suoi sguardi.
Nei corridoi, durante le lezioni, mentre pranzava, gli capitava spesso di imbattersi in quegli occhi grigi. A volte erano beffardi, carichi di offese che in quel momento non venivano espresse a parole; altre volte, invece, erano misteriosi. Già, Harry non sapeva spiegarsi le emozioni che trasudavano da quello sguardo certe volte. Era sicuro che Malfoy volesse comunque prendersi gioco di lui, ma... In alcuni momenti non poi così tanto.
Quel giorno Harry correva a perdifiato verso l'aula di Pozioni in ritardo, come spesso gli capitava. Hermione era già nell'aula da chissà quanto tempo, e Ron era in infermeria dopo essersi beccato un bolide in testa mentre giocava a Quidditch.
Harry stava appena scendendo le scale diretto verso i sotterranei, quando udì dei passi dietro a sé, appartenenti a qualcuno che, evidentemente, era in ritardo come lui.
Rimase molto sorpreso quando scoprì che si trattava di Draco Malfoy. 
« Potter, non arriverai mai in tempo per una lezione, vero? »
« Malfoy, non ti ho mai visto arrivare in ritardo a Pozioni, cos'è? Vuoi mettere alla prova Piton che non toglie mai punti a Serpeverde? »
Come spesso accadeva, Malfoy si limitò a lanciargli uno di quelli sguardi carichi d'ira e poi  si avvicinò minacciosamente ad Harry, bloccandolo contro il muro con una mano e stringendo pericolosamente l'altra in un pugno.
Harry, bloccato in quel modo, non poteva arrivare alla bacchetta. Si preparò al pugno che certamente gli avrebbe assestato stringendo gli occhi, ma, quando si accorse che non arrivava niente, li aprì e guardò il suo "rivale" davanti a sé. Malfoy stava piangendo, guardava in basso singhiozzando silenziosamente, mentre alcune lacrime gli solcavano le pallide guance.
« Malfoy, ma che... »
« Potter » iniziò Draco, continuando a tenere lo sguardo basso. « Non voglio tirarti un pugno, non voglio farti del male. Non voglio neanche offenderti, prenderti in giro e quant'altro. È difficile per me usare questa copertura... Forse fingo di odiarti per non... » Sollevò lo sguardo cercando quello di Harry. « Per non ignorarti completamente »
Fu allora che Harry lo riconobbe.
Lo sguardo misterioso che non riusciva a spiegarsi, che Draco gli lanciava ogni tanto.
E non ci vollero altre parole, nessuno dei due ne ebbe più bisogno. Tutto fu chiaro.
Harry baciò le labbra di Draco, e solo allora si rese conto di quanto si fosse perso fino a quel momento.
Vide in Draco un ragazzo innocente, indifeso.
Così vicino a lui poté avvertire quanto fosse aumentato il battito del cuore di entrambi.
Quando si separò lentamente da Draco, ebbe il timore per un momento che l'altro avrebbe finto che niente di ciò fosse accaduto, ma Draco gli sfiorò appena le mani, come se temesse la stessa cosa di Harry.
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Bussarono timidamente alla porta dell'aula di Pozioni, ed entrarono quando una voce monocorde disse: « Avanti. »
« Potter, Malfoy » Disse Piton, scrutandoli torvo.
« In ritardo di... » Guardò l'orologio appeso al muro. « Venti mi-nu-ti. » Alzò un sopracciglio. « Potete... Giustificarvi? »
« Mi sono... Svegliato tardi » Mentì Harry.
« Potter, scusa alquanto ba-na-le, ma diamola per buona... Malfoy, suppongo che anche lei avrà la stessa scusa, giusto? »
Draco annuì velocemente, al culmine dell'imbarazzo.
« Per questa volta potete sedervi. Ma toglierò 20 punti a Grifondoro e 15 a Serpeverde per il vostro... Ritardo. »
Harry per una volta non badò all'ingiustizia di Piton nel togliere punti e si sedette velocemente nel posto accanto a Hermione, che lei gli aveva riservato.
E nessuno notò il sorrisetto impercettibile sul volto di Piton mentre segnava sul registro il ritardo dei suoi due alunni.

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