"Cosa significa vivere?
Essere libera,libera di realizzare i propri sogni,libera di sentirti forte e invulnerabile, libera di non doverti sottomettere a nessuno,libera di amare chi tu vuoi...io non sono niente di tutto questo,io non sono libera,io non ho sogni,non mi sento forte,sono schiava del mio ragazzo e ...non amo chi voglio,io non sono libera,io non vivo."Sono Igrid, Igrid Shunk,ho 20 anni e...vivo in un Inferno...
Questa é la storia della mia vita,vi racconterò cosa si prova a sentirsi prigioniera della persona che hai sempre creduto di amare,anche se non era così, cosa si prova a sentirsi sempre con le spalle a muro,con le mani legate,sentirsi in trappola,impedita nel poter vivere come tutte le altre ragazze. Spero rimarriate con me fino alla fine di questa storia...Avevo solo 9 anni quando mia madre decise di abbandonarmi a mio padre. Quando io nacqui,lei aveva solo 16 anni,si,era stata un'immatura a concedersi ad un ragazzo ad una così giovane età e io ne fui la conseguenza. Sarebbe stato troppo doloroso affrontare un aborto,nessuno dei due ebbe il coraggio di rimandarmi nel nulla,nonostante io fossi stata uno sbaglio,un imprevisto,qualcosa di...non calcolato. E così mi lasció crescere e germogliare come un piccolo seme, per nove mesi,all'interno del suo ventre materno. E quando finalmente i miei petali si aprirono,la rosa che ero sbocció,arrivai alla luce e per la prima volta,salutai con un dolce pianto i mei genitori. I primi 4 anni della mia vita non sono stati tanto male,anzi. Direi che ho sempre avuto tutto,affetto, amore, giocattoli,tutto ciò di cui una bambina aveva bisogno.
Con gli anni,i miei genitori si scocciarono di me. Nessuno dei due mi calcolava, nessuno se ne fregava quando ero malata, nessuno pensava a come potessi sentirmi,con la mancanza di affetto,che ormai non ricevevo più. Ero sola. Sembrava che mio padre e mia madre facessero a gara a chi mi avrebbe abbandonata per prima e sapete chi fu?
Mia madre.Flashback
"Mamma non mi lasciare,ti prego"
"Igrid torna in casa da tuo padre e smettila di fare i capircci"
"No,non puoi abbandonarmi così,come una busta dell'immondizia,non...non puoi essere così cattiva,non puoi odiarmi così tanto"
"Ti sbagli piccola Igrid,posso eccome."
"Mamma....io...io sono tua figlia,non,non puoi lasciarmi"
"Igrid,forse Non ti é chiara una cosa:io non ti voglio!" mi disse seria,scandendo quell'ultima frase,come se volesse farmela entrare ben in mente e bloccarla lì,nei miei pensieri,tra i ricordi della mia terribile infanzia.
"Io non ti voglio"mi spiazzó,rimasi,ferma,con le lacrime agli occhi e l'amarezza nel cuore, a guardarla,mentre la sua figura minuta s'allontanava sempre più da me,da quella che era sua figlia e da quella che sarebbe dovuta essere la persona più importante della sua vita,ma a quanto pare non contavo niente.
Fine flashback.E così fu,mi abbandonò. Ormai me ne sono fatta una ragione,ma ancora mi fa male. Impressa nella mente ho ancora quell'immagine di mia madre che pian piano si allontanava,mentre io ero per terra accovacciata,con gli occhi ricolmi di lacrime. E intanto speravo vivamente che quello fosse sono un incubo,che mi sarei presto svegliata e l'avrei ritrovata,ma non accadde...non la rividi mai più.
Mio padre non fu migliore di lei,infatti a stento riusciva a mantenermi. La mattina usciva presto per perdere tempo e la notte tornava verso le 3,quindi non lo vedevo mai. Non uno sguardo,non una parola,non una carezza. L'indifferenza,la cosa più brutta che potesse avere nei miei confronti. Uno schiaffo sarebbe stato meno doloroso.All'età di 16 anni,smisi di andare a scuola,mi trovai un lavoro come barista e mi trasferii in un appartamento che affittai. Non mi lamentavo,nonostante la mia vita fosse molto diversa da quelle delle altre normali ragazze che studiavano ancora. Tutto fu sconvolto quando iniziai a frequentare brutti giri,ragazzi che fumavano canne,si drogavano e andavano a puttane. Divennero la mia normalità anche se non lo erano e...anche le mie frequenti compagnie. Tra questi,uno mi colpì,un ragazzo di un anno più grande,dai bellissimi occhi color nocciola. Era carino e senza pensare all'enorme cazzata che stavo facendo mi ci fidanzai. Si chiamava Duncan e non era la persona che pensavo fosse. Divenne bipolare,molto violento,possessivo e....ossessivo anche. La domanda allora sale spontanea "se come dici é violento e ti tratta na merda perché non lo lasci?" e anche la risposta é prevedibile:non posso!
Flashback
"Io non voglio più stare con te,finiamola qui Duncan"dissi secca. Iniziai a fissarlo intensamente per trovare qualche reazione,emozione ma...niente,vuoto,il nulla. Mi aspettavo una scenata ma mi sbagliavo,l'aveva presa meglio di quanto pensassi,o almeno così credevo. Aveva un'espressione indecifrabile,non capii a cosa pensava fin quando non scoppiò in una fragorosa risata. Fu allora che vidi un lampo di rabbia oltrepassargli gli occhi. Era inquietante. Iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a me,mi prese per il collo e iniziò a stringere,quasi che non respiravo
"Ascoltami bene Igrid,tu non puoi lasciarmi. Sarò io a decidere quando troncare la nostra relazione ma tu no,Non puoi decidere perché tu non sei nulla."
"Io non ti voglio più Duncan,non ti voglio"dissi con un fil di voce.
"Non m'importa,io ti voglio,tu sei mia,sei di mia proprietà e non puoi lasciarmi. Non provare a ribellarti,perché sai bene cosa ti farei"
"E se mi ribellassi lo stesso?"gli chiesi sfidandolo, sicura di me,ma la mia voce tremante mi tradì.
"A quel punto prega Dio affinché ti salvi da me."quelle parole mi rimasero impresse nella mente,mentre dei brividi di terrore iniziarono a farsi strada nel mio corpo.
Fine flashback.È ormai da quattro anni che sono costretta a stare con lui,mi picchia,abusa del mio corpo,io non lo voglio più,ma non posso far niente. Il mio corpo é pieno di lividi e cicatrici,segni indelebili,ferite che non si sono mai rimarginate
Ho iniziato a frequentare box a 19 anni,ormai é da molto tempo che la pratico,Mi aiuta a sfogare la rabbia e la frustrazione. Ma sarà proprio la box a portarmi faccia a faccia con la persona che diventerà il mio vero amore. Un ragazzo d'oro,dolce e premuroso. L'unico che guardandomi negli occhi ha visto il dolore e l'amarezza di una vita intera fatta di sofferenza.
Faró di tutto per allontanarlo da me solo per il suo bene,perché Dancun gli farebbe del male ma....all'amore non c'é scampo.A.a.
Holaaa,che ne pensate del prologo?
Spero vi piaccia,mi raccomando lasciate un commentino e se vi va anche una stella,spero che continuiate a seguire la storia,ci spero davvero tanto.
Ci vediamo nel primo capitolo,by
By alessiamartina16
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Papercut:Amore Dietro I Guantoni.
RomanceDal Cap.(?) :disse con un sorriso inquietante. Annuii terrorizzata mentre lacrime silenziose mi uscirono in viso. lo supplicai. Mi chiamo Igrid Shunk e ho 20. A causa dell'assenza affettiva dei miei genitori,dai 16 anni ho iniziato a frequentare br...