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Mi alzai dal pavimento freddo,ancora tremante per la paura,e mi gettai subito nella doccia,l'unica cosa che era in grado di farmi dimenticare,anche solo per pochi minuti,tutte le sofferenze e le paure della mia insulsa e misera vita. Le goccioline calde scendevano lungo il mio corpo nudo,lentamente,come se il tempo le avesse fermate,lì,in bilico.

Uscendo,mi misi dei pantaloncini e una canotta e mi infilai nel letto,sotto la morsa delicata e possente delle coperte. E pensando a tutto quello che era stata la mia giornata,mi lasciai trasportare dal sonno e mi addormentai.

La mattina seguente,la mia sveglia suonó alle 7:00. Aprii gli occhi,mi alzai e diedi inizio ad una nuova orribile giornata.
Mi lavai,mi vestii con una maglietta con una manica larga che scopre la spalla e una tuta leggera nera e andai in cucina. Mi feci una tazza di caffè e iniziai a sorseggiarlo. Quando ebbi finito,mi preparai il mio solito borsone che mi porto per la box,me lo misi in spalla e uscii.
Mi chiusi la porta alle spalle e inalai quella dolce brezza che si respira a prima mattina,l'aria fresca e tiepida che ti sbatte in viso,il sole ancora calmo e leggero,le strade non troppo affollate...é l'orario che amo di più.
Dopo un paio di respiri,iniziai a camminare. Una volta arrivata alla palestra,salutai Gheven e Nash,due ragazzi fidanzati di 24 anni che controllano l'area box. Sono di una dolcezza incredibile. Mi fanno anche molta tenerezza devo dire,soprattutto quando vengono presi in giro per il fatto che sono gay,ma che problema c'é? Sono umani mica sono alieni.
-Ehilà.-mi salutò Gheven
-mattiniera la nostra Igrid-continuó Nash.
-giorno ragazzi-dissi con un sorriso.
Ormai li conoscevo da tanto tempo,visto che era da quasi due anni che praticavo questo sport.

Senza esitazione mi diressi verso la stanza da box. Un'enorme sala in cui ci sono cinque-sei sacchi. A quell'ora non c'erano molti ragazzi,quindi potevo starmene tranquilla.
Dopo aver riscaldato i muscoli,mi tolsi la maglietta,rimanendo con una fascia corta,raccolsi i capelli in una coda alta e mi misi i guantoni. Inziai a muovermi a  destra e a sinistra con agilità e presi a colpire il sacco,con calci e pugni. Più andavo avanti e più Mi sentivo bene:era una specie di droga per me,si perché la droga ti fa dimenticare tutto,non pensi a niente se non a fare quel che cazzo ti pare e ,anche se per poco tempo, riesci a scordare i pianti numerosi che la vita ti ha causato,liberi il dolore in una dipendenza da cui non riesci ad uscire,e per me la box é la stessa ed identica cosa. Non penso a niente,se non a colpire quel maledetto ma tanto amato sacco,mentre sento il sangue scorrermi dalle nocche,causando in me un mix di dolore e piacere. Perché é come se con quel sangue fuoriuscito,se ne andasse parte delle mie sofferenze,per farla semplice sarebbe un dolore che ne scaccia un altro,anche se é solo una stronzata,una mia stronzata,ma mi piace pensarla cosi.

Dopo una mezz'ora intera,mi sedetti sulla panchina e mi tolsi i guantoni. Vedevo le nocche che erano sull'orlo di sanguinare tanto avevo colpito forte,ma ormai ci ero abituata. Presi la bottiglia d'acqua dal borsone e feci qualche sorso. Mentre inspiravo ed espiravo lentamente per calmare il battito cardiaco,mi guardai intorno per vedere le prestazioni degli altri ragazzi. (Ebbene si,sono l'unica ragazza a fare box,e a dirla tutta ne sono contenta,non so perché).
Erano abbastanza bravi,un pó tutti anche se...mancava loro la grinta. Di tecnica andavano bene ma era la forza,l'energia,che non avevano. E questo ovviamente era un male,perché in uno sport corpo a corpo come la box,la grinta é la qualità principale che bisogna avere. Devi sentire il sangue scorrerti veloce nelle vene,unendosi all'adrenalina che pian piano inzia a farsi strada nel tuo corpo,la voglia e il desiderio di colpire quel fottuto sacco nero,di scaricare su di lui tutto il dolore che ti porti dentro,che col tempo non fa altro che distruggerti, diventa come un peso sul petto che a stento ti fa respirare. Ed io é da due anni che ho ripreso a respirare,di nuovo. Da quando ho iniziato box. Ovviamente la mia vita é sempre una fottuta merda,ma almeno ho qualche oretta di pace in questa stanza,tra queste quattro mura.

Papercut:Amore Dietro I Guantoni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora