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Erano le 21:30.
Sempre la stessa storia,sempre la stessa ed identica giornata che si ripete all'infinito,"amici"(per quanto dei ragazzi che si drogano possano essere definiti amici) lavoro,feste da alcool e sesso con Duncan.

Ero intenta a pulire il bancone del bar con uno straccio,sperando che a quell'ora non arrivasse più nessuno,ma il mio unico desiderio non venne esaudito;ecco la porta aprirsi.
-Ehilà bocconcino,ancora a lavoro?-
Trevor,il migliore amico di Duncan.
-Si,ma ci terrei a chiudere presto,sono stanca,quindi sbrigati ad ordinare quello che vuoi così me ne posso tornare a casa- dissi acida.
-Nervosetta eh? Che c'é? Non vedi l'ora di scopare con Duncan?- disse malizioso. Gli lanciai un'occhiata omicida,mentre per la testa mi ripetevo di star calma,di non farmi prendere dal nervosismo.
-sai bene come stanno le cose tra me e lui. Non lo voglio,non lo amo,e non voglio fare sesso con lui,ma sai che non posso lasciarlo se ci tengo a vivere.-risposi affranta.
-avanti stellina non fare quella faccetta triste,piuttosto...portami una vodka.-
-subito-mi avvicinai alla zona alcolici e gliene stappai una. La versai nel bicchiere e glielo portai al bancone.
-a te-dissi porgendoglielo.
-ci sarai stasera?-
-dove?-chiesi.
-al Justin's M. Ci sarà una festa da sballo-
-si certo,come no-dissi ironica-tanto fumo,tante canne,tanto alcool...-
-e soprattutto tante belle troiette-continuó lui con occhi maniacali.
-ecco,appunto. No,non verrò. Sono stanca e non mi va di uscire. Però sicuramente Duncan verrà per scoparsi qualche puttana.-
-ah beh,almeno qualcuno mi farà compagnia.-disse. Finì di bere la sua vodka e Posó il bicchiere sul bancone.
-ci sentiamo bocconcino-
-ehi aspetta. Non hai neanche pagato!
-dai,offrimela tu. Ti pago la prossima volta,promesso-
-e io dovrei fidarmi di te?-dissi incrociando le braccia al petto.
-ovvio che no...ma tu continua a sperare-e fece per andarsene,ma lo bloccai.
-Trevor?-
-Mh?-
-Vaffanculo!-dissi sorridente. Di rimando,mi mandò un occhiolino e andó via. Quello stronzo viene ogni sera a bere ma puntualmente non mi paga mai.

Per fortuna,dopo di lui non venne più nessuno. Chiusi la cassa,sistemai,presi la borsa e uscii.

Fuori il bar,trovai Duncan appoggiato con una gamba alla sua Nissan GT-R grigia.
-Ciao-dissi indifferente,senza degnarlo di uno sguardo.
-Igrid,non iniziare già ora a farmi arrabbiare eh!-disse con sguardo minaccioso,che mi fece rabbrividire. Contai fino a tre,deglutii e con una buona dose di coraggio mi avvicinai a lui.
Mi prese il sedere e iniziò a stringerlo mentre le sue labbra si appoggiarono sulle mie. Mi bació selvaggiamente e...provai un senso di disgusto. Puzzava di alcool in una maniera incredibile. Misi le mani sul suo petto e iniziai a spingere per tentare di allontanarlo da me. Quando finalmente ci riuscii,strusciai la mano davanti alla bocca per togliere quel saporaccio da voltastomaco.
-porca puttana Duncan,ma che cazzo,puzzi di fumo e whisky,ma che cazzo ti sei fatto!?-dissi schifata.
-perché,non ti piace?-chiese con un sorriso sfacciato.
-no,merda ma quante canne ti sei fatto?-
-uno,due,tre,...sette forse,insomma,tante.-
-Dio Santissimo che schifo. Vabbe cazzi tuoi,avanti accompagnami a casa.-
Entrammo in auto e mise in moto.
-vieni questa sera?-mi chiese.
-no,non mi va,sono stanca-
-e dai,se poi mi ubriaco chi mi accompagna a casa mia-
-non lo so e sinceramente non mi frega niente.-
-Igrid modera i termini-disse stringendo la presa sul volante,tanto da far diventare bianche le nocche. Quando faceva così mi terrorizzava,e non poco. In quattro anni di fidanzamento avevo capito di cosa lui fosse capace e fidatevi,potrebbe uccidermi in men che non si dica,senza pensarci due volte.

Una volta arrivati a casa mia,lo salutai e scesi dall'auto.
-ehi ehi,cosa hai intenzione di fare?-mi chiese mentre mi avvicinavo alla porta.
-di entrare in casa mia e andare a dormire-
-oh no no,piccola Igrid,prima della festa voglio divertirmi un po con te.
-Duncan ti prego oggi no,sono davvero stanca,facciamo domani.-
-Igrid,io ho detto che voglio scoparti,ora! Non domani,non dopo,ORA!-disse avanzando verso di me. Mi strattonó per il braccio e mi alzó il mento.
-Igrid é chiaro?-
-si-si. Ti prego l-lasciami mi stai facendo male-mi guardó minaccioso e lasciò la presa su di me. Tentai di riprendermi,mentre sentivo il corpo in adrenalina.
-Igrid cazzo prendi quelle fottute chiavi e apri questa maledetta porta!-mi urló contro.
Feci come mi aveva ordinato,presi il mazzo di chiavi e la infilai nella serratura con un po di difficoltà,mentre la mano tremava come se fossi una malata di Parkynson. Alla fine riuscii,Entrammo e la prima cosa che fece fu prendermi per i fianchi e portarmi in camera da letto. Mi sbatté contro il muro e prese a baciarmi in modo arrogante e selvaggio,forte. Afferrò i bordi della mia maglietta e me la sfiló velocemente. Mi sganció il reggiseno e lo buttò per terra. Iniziò a leccarmi su tutto il corpo mentre mi guardava come un maniaco. Prese il seno tra le sue mani e iniziò a stringerlo. Poi,prendendomi per la vita,mi buttò sul letto. Mi spoglió di tutto,lasciandomi completamente nuda. Dopo essersi svestito anche lui,si mise sopra di me e iniziò ad entrare con il.."coso" nella mia intimità. Non era delicato,per niente. Si muoveva con forza e decisione mentre le mie grida strozzate mi soffocavano. Faceva male,molto male. Con il poco fiato che mi rimaneva,imprecai.
-ti prego Duncan,m-mi..stai facendo male. S-smettila-lo supplicai,mentre sentivo che continuava ad entrare in me,quasi con violenza.
-Duncan basta!!-
-cazzo Igrid,mi hai rotto le palle!-urló,mi prese per le braccia e mi sbatté violentemente a terra,facendomi sbattere la testa. Si vestì in fretta e uscì sbattendo la porta. Niente di nuovo, é sempre così.
Ma questa volta mi ha fatto davvero male. Non lo voglio più, davvero,non lo voglio più.

Papercut:Amore Dietro I Guantoni.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora