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7:30 a.m.
La sveglia suonò, come ogni mattina.

Sentii una voce richiamarmi dal piano di sotto, sicuramente mia madre.

《Sofia, la colazione è pronta, scendi e vedi di fare presto se vuoi arrivare in tempo a scuola!》 urlò dalla cucina.

Come immaginavo.

《Si mamma, arrivo》dissi io. Con poca voglia mi alzai dal letto, spensi la sveglia e andai a fare colazione.

《Buongiorno amore》 disse mia madre, dandomi un bacio sulla fronte porgendomi una tazza di caffè.

《Buongiorno.》dissi freddamente.

《Qualcosa non va?》 Chiese preoccupata sedendosi vicino a me.

Ehi mamma, tu sì che capisci le cose al volo.
Comunque, non dissi niente, dopotutto erano le solite cose, oggi quella troia della professoressa ci avrebbe consegnato le verifiche e ovviamente, la mia sarebbe stata un fiasco, come al solito. Ma non era tanto il fatto di aver preso un brutto voto che mi preoccupava, avevo solo riscontrato un piccolo problema con un ragazzo appena arrivato a scuola.
Nonostante questo, sorrisi a mia madre e la rassicurai.

《No mamma, è tutto okay. Ora vado a prepararmi o farò tardi a scuola.》Mi limitai a dire e andai verso il bagno.

Entrata in bagno iniziai a togliermi il pigiama e decisi di farmi una doccia veloce. Mi insaponai e risciacquai il tutto uscendo dalla doccia. Dopodiché mi lavai i denti e andai a vestirmi.
Decisi di indossare una delle mie felpe preferite, bianca con disegnati i tatuaggi di Harry Styles, in quel periodo avevo tipo perso la testa per lui, dei jeans neri strappati e delle vans nere.
Per il trucco misi solo un po' di mascara e una linea sottile di eyeliner.
Andai a prendere lo zaino e il cellulare e mi avviai verso l'uscita.

《Ciao mamma, io vado!》 Dissi

《Ciao amore, cerca di non prendere un'ennesima nota ahah》ridacchiò

《Certo, ci proverò ahaha a dopo.》 E chiusi la porta alle mie spalle.

Prima di partire decisi di mettere le mie amete cuffie nelle orecchie e premere la riproduzione casuale che fece partire 'no control' dei ragazzi. Che la giornata abbia inizio.

Mi incamminai verso la fermata del bus ed una volta arrivato mi misi al mio solito posto, in fondo, isolata da tutti, con la musica nelle mie orecchie.

***

Appena entrai, vidi Clara aspettarmi in fondo la classe.
Clara è l'opposto di me: io bionda, lei mora, io occhi azzurri, lei occhi castani, io liscia, lei mossa. Io e lei ci conosciamo da quando andavamo all'asilo, è sempre stata come una sorella per me. Mi aveva sempre aiutato nei momenti difficili, eravamo sempre insieme e tutt'ora lo siamo.
È una delle poche ragazze della scuola con cui ho stretto amicizia e una delle poche che è rimasta dall'inizio del liceo.
Stiamo sempre in fondo all'aula. Ridiamo, scherziamo, prendiamo per il culo i prof. Uno dei suoi tanti difetti che mi fa innervosore è che spesso e volentieri, sputa le cicche a terra. È un vizio che proprio non riesce a togliere dalle medie. Io e lei prendiamo sempre a parole, non siamo quel tipo di persone che chiama la sua migliore amica "amore mio" "cuore" "vita mia"PER NIENTE. Anche se quando vuole sa essere un po' dolce. La nostra è un'amicizia strana, lo so.

Ancora con aria stanca mi avviai verso di lei, andai a sedermi e la salutai, abbracciandola.

《Sei giusto un po' stanca, eh...》 ridacchiò

La fulminai con un'occhiatacchia che stava a significare tipo "lasciami stare, oggi non è giornata". Ridacchiò ancora e poi come il suo solito sputò una cicca sul banco.
Ma che cazzo, nel cestino no eh?

《Ti voglio bene, lo sai HAHAHAHA》

Volevo ucciderla in quel momento, ma mi limitai a darle un leggero pugno sul braccio, dato che la professoressa era appena arrivata.

《Tranquilla ho ancora un pacco pieno di cicche da sputare sul banco》mimò con le labbra

《Provaci soltanto che ti meno》

《Provaci soltanto che ti meno, bla bla bla》

Alzai un po' seccata il mio tono di voce.

《CLARA TI AMMAZZO》urlai

Ovviamente, richiamai l'attenzione di quella zingara della professoressa, facendola incazzare.

《SOFIA A CLARA, VOLETE FINIRLA O VOLETE CONTINUARE FUORI?》urlò.

《Oh...ehm...Ci scusi prof.》 Sbuffai, lanciando un'ultima occhiata a Clara.
In quel momento avrei voluto strozzare sia lei che la professoressa, ma ebbi un po' di contegno.

Guardai un po' più avanti dove si trovava un gruppo di ragazzi che ridacchiava, tra cui il ragazzo nuovo della scuola che attirò la mia attenzione. Il giorno prima avevo provato a fare conoscenza, ma parlare con lui era praticamente impossibile. Era peggio di una ragazzina mestruata.
Giusto un po' più alto di me con ciuffo e occhi castani. Non era male, era carino. Non sapevo nemmeno come facesse di nome e cognome, finché la professoressa non lo richiamò.

《De Giglio, ora cominci anche tu con il tuo gruppetto a dar fastidio alla classe? Siediti vicino a Viscardi.》

Aspettate un attimo, cosa?

...

E niente, mi chiamo Alessia e dato che non so cosa fare scrivo una fanfiction su Alberico, o almeno ci provo.
Spero vi piaccia e alla prossima :D

-Als☆

18 || Alberico De GiglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora