Katia
Mi sveglio, stranamente piena di energie. Mi lavo e mi preparo, faccio tutto meccanicamente. Esco di casa e trovo in giardino Simon.
-Allora siamo pronti! Ci vediamo stasera- ci saluta sua madre con fare entusiasta (mica è lei ad andare a scuola).
Entro in auto. Non ho voglia di parlare. Oggi dovrò immettere il mio amico in 'quell'arena delle iene' che tutti chiamano semplicemente 'scuola'. Mia madre ferma la macchina e si ferma nel parcheggio. Scendo e vado in cortile.
-Simon, so che non conosci nessuno, ma se stai insieme a me ti farò conoscere un po' di gente- dico afferrandolo per un braccio e trascinandolo dietro di me. Non voglio che si perda proprio il primo giorno di scuola, non per colpa mia. Entro in classe e sento che tutte le persone stanno ci stanno guardando, ma lui le ignora, così io faccio come lui.
-Ciao tesoro!-. Rita appare da dietro un folto gruppetto di ragazzi, tra cui Giova. Si riavvia i suoi capelli biondi cenere e poi si presenta.
-Piacere Rita-
-Simon- dice con voce imbarazzata ma io non lo lascio finire e cerco di portarlo da Giovanni, ma Dani e Fede mi intercettano e mi si mettono davanti.
-Ciao io sono Daniela, ma tu puoi chiamarmi Dani- il tono dolce con cui lo dice mi fa venire su un conato di vomito. Sbatte le ciglia come un cerbiatto abbagliato dai fari di una macchina.
“Spero tanto che quella macchina l'arroti” penso acida.
Sento una mano posarsi sulla spalla e vedo Federico che mi mette il bracci intorno alle spalle. Con due dita prendo il suo indice e sposto la mano come se fosse un corpo alieno. Lo guardo pieno di disgusto, mentre lui mi fa un sorriso sfacciato che stenderebbe subito una ragazza sul colpo, ma non me. Anzi mi fa soltanto arrabbiare di più con lui.
-Federico- dice gelido al mio nuovo amico. Gli rivolgo uno sguardo velenoso. Perché fa così? I due si guardano in cagnesco e quando penso che sarebbe scoppiata una rissa, Simon parla con tono quasi felice
-Io sono Simon.- Lo trascino via da quelle faine e andiamo verso Giovanni. Li presento e sembrano andare subito d'accordo. La porte si richiude e tutti si affrettano a sedersi.
-Questa è la Donati, la prof di scienze- dico in un sussurro attenta a non farmi sentire da nessuno tranne che da Simon.
-Oggi è arrivato un nuovo studente dall'America. Simon Rose, alzati in piedi.- Si alza ed è evidente che è molto imbarazzato. Le guance e gli zigomi perfetti sono arrossate, gli occhi più azzurri di qualunque cielo estivo fissano con interesse le sue scarpe. Le spalle larghe sono tese, i muscoli in tensione. Un ciuffo gli ricade sugli occhi e ho la strana voglia di spostarlo per poter rivedere quel volto stupendo.
“VOLTO STUPENDO?! Ma cosa mi prende, sono impazzita? Dev'essere l'aria dell'inizio dell'estate”
La prof lo fa risedere e comincia a spiegarci della ricerca sulle meteore. Ci suggerisce di andare a vederle stasera e forma dei gruppi. Non volevo stare insieme a Simon, non perché non fosse simpatico o cose del genere, ma perché volevo parlare con Rita su quello che mi girava per la mente in questi giorni.
“Ti prego, tutti tranne lui, tutti ma non...”
- … Katia Loredano e Simon Rose- La prof scandisce quelle parole quasi sapesse cosa pensavo.
“Perfetto”. Sbuffo e rimango imbronciata per il resto della lezione. Appena usciti Simon propone di ritrovarci per la ricerca.
-Non ci ritroviamo e basta, la faccio io e metterò il tuo nome alla fine, funziona così.- -Ma io voglio aiutarti! Senti ci ritroviamo stasera verso le 18 in giardino e andiamo a vedere le meteore... C'è qualche posto qui dove possiamo vederle bene?- Sono sorpresa dalla sua scelta, di solito i ragazzi non si sporcherebbero le mani con queste cose.
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Salvami
Teen Fiction“E se anche fosse? Se anche io ti amassi? Tu non sapresti di certo salvarmi dalle braccia della morte.” Katia ha 16 anni e vede il mondo con occhi diversi. Non è il tipo di ragazza che sta tutto il giorno sui libri o sempre fuori con gli amici, non...