capitolo 3

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Sdraiata nel letto fisso l'anello meravigliata. Ho vissuto più ieri notte che in tutti i miei 17 anni di vita.
Mi torna in mente il ragazzo dai occhi ghiaccio...che strano, prima mi salva la vita e un attimo dopo sarebbe stato capace di togliermela.
Perché si è arrabiato in quel modo quando ha visto l'anello?

Chissà se lo rivedrò ancora, magari...ahh lasciamo stare, se mai dovessi rivederlo un giorno lo prenderei a calci in culo dalla spavento che mi ha fatto prendere.

Ancora scossa decido di andare a fare una passeggiata.
Il sole è caldissimo e io sono stanca morta, forse era meglio farmi una dormita..."Ai, attenta!" Vado involontariamente addosso ad una ragazza ed entranbe cadiamo a terra.
Mi alzo lentamente con il fondoschiena che pulsa...che male.
Ci sono fogli dappertutto che disastro! " Mi scusi sono davvero dispiaciuta, non era mia intenzione". " Tranquilla". Mi interrompe la ragazza.
Mi abbasso e l'aiuto a raccogliere i fogli che sono a terra, e, sempre involontariamente leggo il suo cognome...Rossetto.

Alzo immediatamente lo sguardo incredula " Erica, Erica Rossetto?" Lei alza il suo viso abbronzato e i suoi occhi scuri mi scrutano veloci, spalanca la bocca aprendosi poi in un sorriso dolce " Dea! Ma sei proprio tu, non ci posso credere!" Ci alziamo veloci e ci stringono in un forte abbraccio.

Io ed Erica ci conosciamo da una vita e siamo state migliori amiche per diversi anni, finché, un giorno si è dovuta trasferire e da li abbiamo perso i contatti, ma adesso rivederla e come se una parte di me si fosse riunita.
" Cosa ci fai qui?" Chiedo staccandomi, le lacrime minacciano di uscire dalla gioia " Mi sono trasferita da poco, non credevo abitassi ancora qui". Dice meravigliata. " Già". Mi dondolo sui talloni non sapendo cosa dire. " Ti va se ci scambiamo il numero di cellulare, così magari ci teniamo in contatto". Mi chiede timida.
Io contenta come quando avevo aperto il mio baratrolo di nutella da 5 kg accetto subito, salutandola e promettendogli che saremo andate a mangiarci un boccone fuori molto presto.

"Dea scendi che si cena!". Scendo di corsa le scale, sono letteralmente affamata e stanca due cose che non vanno per niente bene insieme, perché aggiunte al mio carattere mi fanno diventare abbastanza nervosa.
Arrivata in cucina vedo Tj e Jt abbufarsi di carne mentre mia madre sorseggia l'acqua.
"Ciao fratellona!" Mi salutano i miei piccoli fratellini  strappandomi mezzo sorriso.
" Oh! Insomma, quante volte ve lo detto che si dice Sorellona!" Li corregge velocemente mia mamma.
"Beh mamma, a noi piace così ".Tj è senza dubbio il più testardo di tutti qui dentro, e credetemi, per esserlo più di me ce ne vuole...
Mi accomodo sulla sedia, e, sentendomi osservata alzo lo sguardo verso mia madre, la quale, mi fissa dibbiosa. Oh cielo cosa avrà adesso! " Ti vedo stanca Dea, hai delle occhiaie che fanno paura".
Bhe mamma sai com'è, ho danzato con le fate fino alle 5 del mattino...No.
"Non ho dormito bene ieri notte sai, un incubo". Spiego mangiando tranquilla la mia cena, questa scusa ha sempre funzionato hehe.
"Ah si? E cosa hai sognato?"
Eddai..."Un...un mostro, voleva la mia nutella!" Dico dicendo la prima stronzata che mi viene in mente.
Mia madre annuisce senza più aggiungere altro immersa nei suoi pensieri.

Finita la cena sparecchio,Tj e Jt sono andati a dormire.

" Sai da quanto tempo è che mi dici di sognare un mostro che ti mangia la nutella? Da qtando avevi 10 anni".
"Già ". Rispondo non sapendo cosa dire. Mia madre prende il piatto e comincia a lavarlo "E sai cosa ho scoperto poi? Che era una bugia perché passavi le notti in bianco a mangiare il gelato di tuo padre e a guardare la tv".
Mi fermo di colpo. Mio padre è morto 5 anni fa in guerra, solitamente non lo nominano perché i ricordi fanno ancora male.
"Tesoro sai che io mi fido di te, va tutto bene?" Ah mamma, vorrei raccontarti tutto ma mi prenderesti solo per pazza. "Certo, sto bene davvero".
"Ok. Per qualunque cosa ricordati che ce sempre la tua mamma per te". Mi sorride dolcemente ricominciando a pulire.

Ormai è passata una settimana dell'ultima volta che ho visto il ragazzo, ho provato diverse volte ad uscire la notte sperando in qualcosa che non è mai sucesso, sto seriamente valutando l'idea che sia stato tutta una allucinazione.

Parte la sveglia del cellulare, la spengo subito per non svegliare i gemelli e mi alzo.
6:00 del mattino, non vivere in città significa alzarsi un ora prima per andare a scuola, ma ormai, ci sono abituata.
Dopo essermi fatta una doccia in tempo di record prendo dal mio armadio dei jeans a caso, infilo le mie converse bianche, e una maglietta a maniche lunghe abbinata. Mi guardo allo specchio e faccio una treccia (O una cosa simile) ai miei capelli indomabili, sorrido, pronta.

Corro come una dannata alla mia lezione di scultura e, quando scopro che il professore non è ancora arrivato mi tranquillizzo andando a sedermi nel mio posto. "Dea!" Alzo lo sguardo dal libro che stavo leggendo e una Erica sorridente mi saluta.
Si, Erica è in classe con me. Il destino a quanto pare vuole che le nostre vite si intreccino di nuovo.

"Silenzio!" Il professore entra e tutti tornano nel proprio posto.
"La scuola è già iniziata da diversi giorni ma ce un nuovo alunno che farà parte della vostra classe da ora in poi, prego entra..."

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