capitolo 6

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Non vado a scuola da 2 giorni ormai. Quel giorno al bosco dallo scoinvolgimento mi ero persa, e camminando per ore sotto la pioggia mi sono presa la febbre. (Scherzo, con la scusa della pioggia mi sono finta ammalata) giudicate pure se volete, dite pure che sono una cattiva persona perché mia madre si dispera credendo che potrei morire da un momento al altro.
Ma io non ho proprio voglia di incontrarlo. Purtroppo sono il tipo di persona capace di portare in servo rancore molto allungo, e anche se è una parte di me che odio, non posso farci niente.

Mi alzo dal letto, senza azzardarmi a fare il minimo rumore, mia madre ha messo almeno 5 coperte sul letto ed io sto muorendo di caldo. Tolgo la maglietta sudata e la metto nella biancheria sporca ritornando nel mio bollente ed infernale lettuccio.
La porta si apre di colpo spaventandomi, la donna con i capelli da pazza e le occhiaie da spaventa passeri mi fissa solpresa, poi sollevata ed infine arrabiata...Mio Dio, accetto la sfida.
" Dea Grey! Si può sapere perché cazzo non sei a letto!" Urla a squarciagola mia madre lanciandomi addosso una lampada, che schivo per culo.
Ma che caspiterina di schizzi ha?
" Stai cercando di uccider..." sto per urlagli contro quando abbasando lo sguardo mi accorgo che ha il coltello del pollo alla mano destra, quindi intelligentemente, mi zittisco correndo verso il letto.
"Ho bevuto un po d'acqua mammina dolce ". Rispondo cercando ruffianamente di restare viva, non ho idea di cosa gli prende, è eccessivamente preoccupata da quando gli ho detto che avevo la febbre...
"Scusami amore, e che sono molto preoccupata, non hai mai avuto la febbre." Ahh perché ho detto una cazzata del genere? perché sono una tonta totale! Anzi no, è tutta colpa di Ervin! Si, se non mi avesse messo in imbarazzo a quest'ora sarei a scuola ad ascoltare la mia lezione di antologia...maledetto.
Sorrido, o almeno ci provo, mi sento stupida, perché in questo momento ho paura di mia madre, perciò sono e mi sento stupida.
"Tutto bene tesoro?sembra ti faccia male il volto..." mi chiede incuriosita, e allora in quel istante cerco di essere il più seria possibile " no no anzi, mi sento pronta per andare a scuola" affermo cercando di essere convincente.
"Si vedrà". Risponde baciandomi la fronte ed uscendo dalla stanza.
Si vedrà un corno, non voglio stare a casa da sola con una sottospecie di nevrotica pazza.

Guardo fuori dalla finestra. Ahh che peccato, non ho più visto niente di speciale o nuovo da quella notte con le fate, apparte Ervin certo, lui è qualcosa di nuovo, e di speciale. Io provo con tutta me stessa a cercare di capirlo, ma non ci riesco.
Mi salva, e l'attimo dopo sarebbe capace di uccidermi, fa lo stronzo maleducato e poi? Mi chiede come sto....boh.
Qualcuno si muove giù nel cortile svegliandomi dai miei pensieri, guardo più attentamente ma si è nascosto tra gli alberi.
Incuriosita decido di scendere a vedere, ma mi torna in mente la mamma pazza superprotettiva che fa da guardia. Cerco di pensare come distrarla quando una lampadina sopra la mia testa si accende, letteralmente, guardo verso la porta e Jt e Tj sono immobili a fissarmi, perfetto.
"Ciao amorini che ne dite di aiutare la vostra sorellona?" Chiedo dolcemente hihihi è fatta! I gemelli si guardano come se con uno sguardo senza parole fossero capaci di intendersi, tornano a guardare me facendomi cenno di no col capo. Sarà più dura di quel che sembra scendere al cortile mannaggia.
"Vi compro tante caramelle da star male!" Dico sperando di convincerli disperata, mi guardano complici, con una luce furba negli occhi acconsentono, sorrido, è fatta.

"Venite immediatamente qui!!!!!!" Urla come una dannata mia mamma cercando di prendere i gemelli che corrono come fulmini con il dolce in mano, poverina.
La trattero bene domani.
Piano senza fare rumore raggiungo la porta di entrata e svelta esco in cortile.
L'aria è piacevolmente fresca,  strane ma stimolanti sensazioni mi investono compiacendo il mio essere. Sono le stesse sensazioni che ho provato prima di aver visto le fate, deve essere l'effetto del anello.

Sono 5 minuti che cerco ma non ce niente.
Uffa, ma te pare? Sbatto spazientita il tallone sull'erba, quando improvvisamente scivolo sporcandomi tutto il fondoschiena di fango. Decido di  respirare profondamente, mi sento stranamente incazzata, bestemmio in tutte le lingue del mondo, ma che periodo di merda è questo? Caro Dio, non ho idea di cosa tu abbia capito, ma ho detto: accetto la sfida non la sfiga!
Mi alzo da terra piuttosto goffa quando alle mie spalle sento una risata, chiudo gli occhi, sta'notte cometto un omicidio.

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