capitolo 2

160 9 2
                                    

Meravigliose creature splendenti danzano e cantano in cerchio, non ci posso credere, sono fate!
Piccole, aggraziate e femminili con splendide ali colorate e morbide. Ballano con una delicatezza assurda e il loro canto e meraviglioso e triste al tempo stesso. Il dubbio che mia madre a cena mi abbia dato funghi allucinogeni mi spaventa, ma ormai posso solo che goderne di questa stupenda illusione. Una fatina si blocca, girandosi poi nella mia direzione studiandomi attentamente. Mi invita con la mano a danzare con loro, ed io rassicurando me stessa di essere fatta, mi unisco a queste splendide creature spensierata e felice.

Saranno all'incirca 5 minuti che danzo con le fate quando all'improvviso mi sento tirare per un braccio, vengo invasa da un buonissimo profumo di latte e menta. Mi guardo in torno ma non vedo nessuno, anche le fate ora non ci sono più.

"Sono qui, umana". Mi giro di scatto nella direzione della maestosa voce maschile, e vedo in lontananza seduto sul tronco un ragazzo, dal fisico alto e snello ma possente al tempo stesso.
Non distinguendo bene i lineamenti del suo viso
mi concentro sui suoi occhi che mi fissano attenti e curiosi, ne rimango incantata.  Brillano nel buio della notte sprigionando un leggero ma ben visibile luccichio color anice; essi emettono un incredibile soggezione, ma comunque non riesco a distogliere lo sguardo.

Dopo un istante che sembrava infinito il ragazzo alza un sopracciglia aspettandosi chiaramente che io dica qualcosa, così con voce tremolante chiedo: "Chi sei tu? E perché non mi hai lasciata danzare con le fate? " ( ammetto che è davvero strano dirlo)
Il ragazzo ride fragorosamente, è ufficiale mi sta prendendo in giro.

Sto iniziando ad innervosirmi valutando seriamente l'opzione di prenderlo a calci in culo mettendo in pratica i miei 5 anni di arti marziali, ma come si permette?

"Cosa c'è di tanto divertente?" Ringhio visibilmente nervosa con i pugni serrati lungo i fianchi, lui mi fissa e con tono serio dice: "ma quale scema metterebbe una maglietta del genere?"
"Io!" Sbotto.
Il ragazzo continua a guardarmi, il suo sguardo malizioso intensifica il colore degli occhi, e in un attimo me lo ritrovo a pochi centimetri da me.

Il cuore sta cominciando a palpitante forte, sento le mie guance andare a fuoco, e il suo profumo di menta latte mi manda in uno stato di estasi. Ma cosa sta succedendo?

Si avvicina ancora di più, tanto da sentire sull'orecchio il suo fiato caldo e lento, Dio che sensazioni!

D'un tratto mi sento affermare il viso da una grande mano calda, quasi bollente, due occhi freddi come il ghiaccio mi fissano pericolosi, e tutte quelle strane sensazioni piacevoli stanno sparendo dando spazio alla paura.
" Come fai ad avere quell'anello? A chi l' hai preso?!" La voce che fino a poco fa era pura melodia adesso è  fredda e minacciosa.
"L' ho trovato..." cerco di dire "mentre facevo la strada per tornare a casa".

Mi fissa immobile come per accertarsi che stessi dicendo la verità, poi mi lascia il viso sbuffando girandomi le spalle. Che modi sono questi? Se me lo chiedeva con gentilezza gli avrei risposto comunque...maleducato!

"Non hai risposto alla mia domanda! Perché non mi hai lasciato finir di danzare?"

Il ragazzo rimane girato di spalle.

"Sai quant'è che danzi?" Chiede.

" 5 minuti..." rispondo convinta.

" Sono le 5 del mattino, sono all'incirca 5 ore che balli come una vecchia pazza. Un umano non deve mai entrare dentro ad un cerchio fatato almeno che non  voglia passarci lì il resto della propria vita, e morire."

Abasso lo sguardo pietrificata, 5 ore? Possibile? Sono volate! Ancora incredula alzo lo sguardo.
"Come ti chiami?" Il ragazzo si gira ma non riesco a vederlo bene, con occhi dubbiosi mi guarda "E a te che importa?". Risponde antipatico.
"Bhe grazie...mi hai salvato la vita, te ne sono grata".
Il ragazzo sembra colto di sorpresa e risponde con un addio prima di scomparire nel buio.

Zaffiro bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora