Erano stati attimo di dolore e sollievo insieme. Zayn stringeva forte la cornetta, sperando di non intingere il suo discorso nell'ansia. Doveva abbandonare quella coda già bruciacchiata a cui si era aggrappato per troppo tempo. L'orgoglio era diventato solo un altro sostantivo a colorare il proprio vocabolario.
Scandeva le parole come un passo di marcia, cadenzato e calcolato. Forse si era immaginato fare quel discorso innumerevoli volte, come se ogni qualvolta sbattesse le palpebre se ne creasse una parte, pronta ad essere annunciata.
Dall'altra parte del ricevitore, il gruppo, che si trovava nel parco come da abitudine, assorbiva ogni frase. Ogni passo verso la meta del perdono corrispondeva ad un frammento di cuore che librava dell'aria londinese. Erano in collegamento via vivavoce, ma nessuno si era espresso. Le parole di scusa avevano trafitto le corde vocali dei componenti della compagna come delle lame. Avevano atteso che il discorso intriseco di scuse sfumasse e non si sentisse altro che il suo respiro. Avevano fatto un cenno, gli uni agli altri, decidendo tacitamente cosa fare. La decisione non era tra le più difficile da fare, ma forse una che avrebbe comportato più sacrificio. Presero una stradina per uscire da quel verde ubicato nel cemento.
Zayn non aveva sentito ribattute ed era capitombolato dalla collinetta delle sue speranze. Non aveva aspettative, ma sentiva di aver agito, come poche occasioni nella vita, per se stesso. Aveva mandato a fare in culo l'imbarazzo a braccetto con la codardia, Travis ed i suoi genitori, troppo assenti per comprendere lo stato delle cose, il fumo e la droga.
Aveva metaforicamente sbattuto di casa ogni vizio, abitudine cattiva e capriccio. Forse era maturato, o forse stava costruendo un po' di amor proprio.
Il silenzio si faceva assordante, da un orecchio un fischio rimpiazzava il perdono che non si era mai sentito dire. Sperava che anche le orecchie di Abbey, avessero assistito, perchè non avrebbe avuto la forza di mettersi a nudo con lei da solo; sarebbe stato darle tutto, e dopo la svista al cuore non poteva rischiare di perdere o farsi portare via altro.
La meditazione lo aveva aiutato ad accettarlo ed a farsene una ragione. Le troie di Travis sbiadirono nella sua mente del tutto. I loro corpi non erano fonti di riverenza, ma nausea completa, come un'ubriacatura digerita male.
Lo schermo del telefono rimaneva nero, dopo la telefonata interrotta senza segnali da parte degli altri, aveva ricevuto solo la notifica del credito residuo. Le tacchette erano piene, quindi la linea non poteva essere caduta. Le mani gli tremavano, e non volle capire se so trattasse di un attacco di panico. Ci aveva provato, si era vestito di umiltà, ed ora era impotente di fronte ad un dannato ordigno elettronico. Peccato che la bomba la sentisse nel suo cervello e all'altezza del diaframma.
Aveva il fiatone già da qualche minuto e se prima era causato dall'adrenalina, ora pareva che i polmoni avessero indetto uno sciopero per privarlo anche dell'ultima cosa che funzionava della sua vita.
Si sedette per terra, con la schiena contro il letto e si cullò cercando di riprodurre le premure di una mamma, ma al posto che anestetizzare le sue ferite, faceva montare la rabbia di essere ancora, irrimediabilmente solo. Nella casa vigeva l'unico rumore dall'esterno delle automobili, prese dalla frenesia della routine. Stava per accasciarsi sulla moquette, quando...
Un trillo prese il controllo su tutto. Era il campanello della porta. Si riscosse, anche se non del tutto. Una porta veniva aperta.
Zayn pensò che finire in mani di ladri non sarebbe stato un brutto modo per andarsene e tornò con la testa sugli arti superiori incrociati. Probabilmente si sarebbe fossilizzato lì, se non fosse stato per le due forti braccia di Liam. Si irrigidì immediatamente, ma riconosciuta la fragranza, lasciò che il suo stesso relitto venisse portato a riva.
Selena ed Emma copiarono insieme a Harry le mosse dell'amico. Louis rimase a guardare con visibile emozione.
"Andiamo! Non fare il duro" ruppe la quiete Emma.
Tutti si riunirono, allora. Avevano tanto da dirsi, ma il primo ostacolo era stato saltato.
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What you deserve | Zayn Malik
Fanfic'Io non sono quello che meriti.' 'Si che lo sei.' 'No, io sono quello che vorresti meritare. Ma tu puoi di più. ' Idea by @sorridimizayn Written by @brickei