La drogah

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"MARIA"
Urlò suo padre.
"Portami una birra puttana"
"Ok"
Disse scazzata Maria.

Piantala piantala.

Respirava forte sopra il tetto di casa sua e di un altro centinaio di clandestini.
Nonostante la sua età giovane, conosceva molto. Aveva vissuto ingiustizie, soprusi, violenza...tanta violenza insensata. Ma vedeva tutto questo come normale, così quotidiano che quegli orrori non li avrebbe chiamate ingiustizie, violenze, ma solo: Roberto che picchiava la neosposa perché non le stava bene che lui avesse un altra;
Simona che si prostituiva per potersi permettere l'erba per la sorella maggiore e le sue amichette;
Diego che uccideva e torturava tutti i gatti del quartiere perché turbato dal'aver assistito allo stupro della madre, roba di cent'anni fa e Maria non capiva proprio perché, molto probabilmente, diventerà un serial killer.

Scialla.
Succede.
È così e basta.
Chi si ferma è perduto e blah blah blah.

Lei pensava pensava, vedeva, scopava, sentiva. Ma non capiva la differenza tra giusto e sbagliato.
E viveva così, tra una canna e l'altra insieme a il Diego gatticida e Azul.
Gesùbambinoinbiciclatta! era troppo bono.

Nero nero ma nero nero nero che mamma mia se si vestiva scuro di notte nei vicoli bui non lo avrebbero mai trovato.

E dire che il suo nome significava azzurro.
"Un Lol assurdo"
Diceva sempre Maria.

Era francese come tutti ma i suoi erano del Congo o giù di lì.

"Basta prendermi per il culo stronzi, ci vi mettete anche voi e che cazzo"
Lo sbagliava sempre.
"È vi ci...non ci vi"
Disse apatico Diego sotto il cappuccio della felpa grigia.
"Ma sta zitto stupratore di gatti"
"Zoofilo"
"Cos Maria?"
.
.
.
Avvolte le venivano in testa parole strane che non aveva mai sentito né ne conosceva il significato.
.
.
.
"Boh è la droga che parla non io"
"Tu e quel Diego siete dei tossici dimmerda"
Lui era un uomo che non si piegava alla dipendenza, a Maria sembrava forte, muscoloso la eccitava...ma in realtà la sua era solo paura di perdere quel poco di controllo che aveva della sua vita.
"Ma se ce l'hai venduta tu sta roba"
"Io la vendo, non la uso"
Un modo in più per cercare controllo.

Qualche ora et la droga dopo...

Restarono sul tetto fino all'alba, meno male che Azul restò li con loro, se no si sarebbero buttati di sotto con una facilità assurda, Diego urlava ogni tanto e si strappava i capelli qualche volta, mentre Maria cercava disperatamente di entrare nei jeans di Azul...ma forse questo l'avrebbe fatto anche da "sobria"....che poi cosa volesse dire....non lo ha mai scoperto.
Lui invece, beh dire che se ne approfittò non so se sia giusto o sbagliato, infondo lei se ne moriva e a lui non faceva poi tutta questa differenza.
Quindi forse è lei che se ne approfittò....boh

Chi si faceva troppe domande lì era fottuto.
Preferivano tutti starsene zitti e seguire il più forte o semplicemente la corrente.

Diego a guardarli incominciare un amplesso sul tetto vomitò e se ne andò un po' per il trauma e la scena rivissuta e per l'invidia, a lui Maria non era affatto indifferente, ma non aveva speranze, sia perché anche un uomo poteva constatare la "figaggine" emanata da quel bel ragazzo africano, e lui in confronto era una merdina schiacciata, sia anche perché era ovviamente terrorizzato dal sesso.
Scese le scale a fatica ma ci riuscì solo fino al terzo piano, si sdraiò sul pianerottolo e dormì profondamente.


Maria restò in cinta, ma non se ne accorse in tempo e non poté eseguire il terzo aborto.
A malapena si ricordò di chi fosse.

E Azul venne coinvolto in una rissa, e un coltello a serramanico lo uccise di colpo ripetuto più volte sulla trachea, come leoni.
Non si seppe esattamente il perché, i motivi principali erano o la rivendicazione del territorio per il contrabbando oppure l'odio razziale o vendette varie. Non era un tipo molto amato.

Comunque lei quel bambino cazzo quanto non lo voleva e così lo diede a Diego, che ormai le faceva da zerbino sperando che adesso senza Azul lei potesse amarlo.
Ma come detto lei non capiva e non sapeva nulla.

Continuò a sopravvivere fino al' overdose, dopo tre anni dalla morte del padre del suo bambino.... strano perché lei non ha mai sentito veramente di avere ne un marito ne un figlio.
Diego si disperò e come faceva sempre se la prese con qualcosa che non poteva difendersi.

Maria Rosario Escoalbar morì senza effige nel 3/10/2063











Nacque quello stesso giorno Hatori Jingi.
La sua prima reincarnazione maschile.




Angeli Demoni & Giacobina TordemontiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora