-Epilogo.

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Vent'anni dopo.

Finalmente sto ritornando nella mia bella Roma.

Era vent'anni che non ritornavo.

Dalla mia partenza.

Avrebbe fatto troppo male, ho perso tutti i contatti, non mi sono più sentita con nessuno.

In America ho iniziato una nuova vita.

"Mamma, quanto manca?" Mi chiede Giulia.

"Stiamo arrivando amore."

---

Siamo a Roma da due giorni, e dopo aver sistemato casa, decido di far fare un giro alle mie figlie.

Fargli vedere la mia scuola, i miei luoghi..

"Sofia! Quanto mi dirai con chi messaggi tutto il giorno?"

"Con un tipo.."

"Un bel tipo?"

"Sì mamma!"

"Nome?"

"Marco.."

"È italiano quindi?"

"È romano mamma, oggi mi vedo con lui!"

"Il cognome si può sapere?"

"Non per adesso."

Lascio Sofia davanti la piazzetta dove stavo sempre io..
Che bei ricordi!

Decido di prendere un caffè in un nuovo bar.

Se è proprio nuovo non so, almeno vent'anni fa non c'era!

"Cosa ordina signora?"

"La signora prende un caffè macchiato con una leggera spolverata di cacao superiormente!"

Mi giro sentendo una voce roca accanto a me.

Sono incredula.

Lo riconoscerei ancora fra mille, il suo profumo, i suoi capelli, i suoi modi di fare..

"Ciao Melissa.."

"Andrea.. Ricordi ancora il mio caffè!"

"Te lo preparavo sempre.."

Sorrido al pensiero di noi due insieme.

"Già.."

"Ti va di sederci?"

Annuisce e ci sediamo.

"Allora, come va, Prete?"

"Bene, ne sono passati di anni.."

"Tu sei sempre lo stesso.."

"Tu sei sempre così bella.."

Abbasso lo sguardo un po' imbarazzata per un complimento che vent'anni fa avrei ritenuto normale, giornaliero. Che paradosso la vita!

"Tu che mi racconti?" Mi chiede sorseggiando il suo caffè.

"Non so da dove iniziare.." Rido pensando a come sia cambiata la mia vita. Dopo quel maledetto giorno di vent'anni fa.

"Sei tornata a Roma!"

"Sì, mi sono trasferita da due giorni. Volevo far conoscere alla mia famiglia la mia terra."

"La tua famiglia.." Sussurra.

"Già.. Ho sposato Cameron dieci anni fa dopo due anni di fidanzamento. È italiano, ma ha un nome inglese per scelta della madre che è americana. Anche lui come me si è trasferito nell'adolescenza. E abbiamo due figlie. Tu?"

"Anch'io ho sposato Lucrezia dieci anni fa dopo due anni di fidanzamento, e abbiamo due figli."

"Che casualità!" Rido.

"Ami davvero Cameron?"

Quella domanda mi sorprese parecchio.

"Sì, lo amo.."

Annuì, poi scese un silenzio imbarazzante. Così decisi di prendere parola.

"Ma il primo amore.. Il primo amore è unico! Non si scorda mai.."

Andrea sorrise.

"Già, io non l'ho mai scordato."

Sorrise ampiamente.

"Tu ami davvero Lucrezia?" Chiedo istintivamente, senza pensarci.

Ma non me ne pentii.

"La amo, la amo veramente. Ma m'innamorai di lei dopo davvero molto anni. Pensavo sempre a te. Non ho mai avuto nessun'altra prima di lei. Davvero, io la amo, ma mai quanto ho amato te te."

"Ti ho pensato tanto, Andrea. Davvero tanto. Il primo anno è stato il più tragico. Stavo davvero male.." Sento gli occhi pizzicare, al ricordo di quei tempi, ma rifaccio subito dentro le lacrime.

"Per me è durato di più. Mi sono messo con Lucrezia sette anni dopo!"

Non risposi. Mi dispiaceva davvero tanto. Per entrambi.

"È un po' tutto così imbarazzante, vero?"

Annuisco.

"Andrea, se c'è una cosa che non ti ho mai detto è grazie. Perché nessuno si salva da solo."

Mi stringe istintivamente la mano.

"Quando ho detto che una parte di me ti amerà sempre, dicevo sul serio."

Ci guardiamo negli occhi, commossi, nostalgici, felici di aver vissuto parte della nostra vita insieme.

"E la tua carriera? Non è più continuata?"

Che imbarazzo! La poteva evitare!

"Ho smesso da quando mi sono messa con te, tu mi hai cambiata Andrea.." Rispondo imbarazzatissima.

Ed è vero, mi ha cambiata.
Mi ha reso una persona migliore.

"Mamma!" L'arrivo di Sofia distrae i miei pensieri.

La vedo avvicinarsi con un ragazzo.

Ha anche lui un ciuffo castano sparato in testa, è bello da morire e sembra avere più o meno la sua età.
Andrea lo saluta ed io stento a capire.

"Ecco mamma, lui è Marco. Marco Prete!"

Sgrano gli occhi e guardo Andrea, che è stupito quanto me.

"Ma che vi prende? E soprattutto, che ci fate insieme?" Chiede Sofia.

Marco si accomoda vicino ad Andrea.

"Ha gli stessi occhi di sua madre, lo stesso sguardo, lo stesso sorriso. Lo stesso modo di gesticolare, di parlare. Si attorciglia continuamente i capelli biondi fra le dita e si morde il labbro inferiore quanto è particolarmente nervosa. E ti dico una cosa figlio mio: se ha lo stesso cuore di su madre allora sei fregato. Ma fregato bene. E allora amala sempre, non lasciarla andare mai via anche quando è davanti la porta di casa con le valigie in mano pronta a partire. Amala sempre, perché è impossibile smettere di amarla." 

Una lacrima scese dal mio volto.

L'ultima che buttai per lui.

-The contrast of Sex.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora