Forza Interiore

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Ehy ciao a tutte!! Per prima cosa voglio scusarmi per l'imperdonabile ritardo.. Poi volevo assolutissimamente ringraziarvi tutte!!!! In mollte state leggendo la mia ff e lo trovo straordinario! Davvero e poi i vostri commenti! Adoro leggerli, non mi sarei mai aspettata che questa ff riscuotesse successo anche perchè l'ho iniziata in un momento di noia, così, giusto per occupare del tempo e non avrei MAI pensato potesse piacere ed ora invece sono così contenta!!

SE AL PROSSIMO CAPITOLO AVRO' PIU' DI 25 VOTI E PIU' DI 5 COMMENTI AGGIORNERO' OGNI GIORNO! I PROMISE!!! ;))

.."SEI MIA" quelle erano state le ultime parole che aveva detto, quelle che continuavano a ripetersi nella mia mente non del tutto lucida. Sospirai e per la prima volta dopo dieci minuti di viaggio il silenzio straziante che si era creato nella machina venne spezzato.

-dove mi stai portando?- domandai con voce atona, volevo sembrare il più distaccata possibile, volevo credesse che non avevo paura anche se in realtà temevo il peggio. Stavo ancora aspettando una sua risposta, continuavo a guardare il suo profilo, sembrava una scultura, oltre al battito delle ciglia e il muoversi del suo petto non accennava a nessun movimento. Continuavo a fissarlo in attesa di una risposta che molto probabilmente lui non aveva voglia di darmi, guardava fisso davanti a se ignorandomi del tutto -ripeto,dove mi stai portando?- chiesi di nuovo cercando di non far trapelare il nervosismo che nel frattempo si stava impadronendo del mio corpo. Neanche quella volta avrei ricevuto una risposta, potevo dedurlo dal fatto che lui continuasse a guidare senza rivolgermi ne una parola ne uno sguardo.

Sentivo il nervoso farsi spazio dentro di me, non capivo cosa diavolo voleva. Prima mi costringeva ad andare con lui e dopo neanche mi diceva dove cazzo mi stava portando?! "pazzoide, schizzofrenico e bipolare!" lo insultai mentalmente e stanca di tutto quel silenzio che ormai mi perforava i timpani, chiusi gli occhi e  sbottai in un urlo isterico - specie di pazzoide psicotico e bipolare dimmi dove cazzo mi stai portando e smettila d'ignorarmi come se non esistessi! Prima mi costringi a venire in macchina con te, e come se non bastasse neanche mi parli, poi quando ti chiedo dove mi stai portando fai anche finta di non sentirmi! ma dimmelo se tu sei normale o no! Ah no, scusa! Sono proprio una stupida! Come posso definire normale un criminale, assassino e stupratore, un malato mentale del cazzo !- finii la frase e cercai di riprendere un ritmo normale per il mio cuore che ora pompava sangue in modo un po troppo veloce.

La macchina si era fermata, nell'aria erano udubili solo i nostri respiri.

Aprii gli occhi e incrociai i suoi pieni di rabbia. Il color miele che li caratterizzava era sparito, aveva gli occhi neri e vitrei, le narici dilatate per via del respiro pesante e agitato.

 Era arrabbiato e anche molto, non ci voleva un buon osservatore per dedurlo.

In quel momento maledii la mia stupida boccaccia e sperai di poter tornare indietro nel tempo e risolvere le cose, starmene zitta e buona sul sedile ed ammirare il paesaggio al di là  del finestrino, ma sapevo che ormai il danno era fatto.

Cominciai a prepararmi al peggio, sapevo che non me l'avrebbe fatta passare liscia.

Mi morsi il labbro inferiore non sapendo cosa fare o cosa dire, lui spostò lo sguardò da me chiudendo gli occhi e stringendo le mani sul volante con una stretta ferrea, tanto forte da far colorare le sue nocche di bianco.

Quella scena mi fece venire i brividi, quel ragazzo mi spaventava più di ogni altra cosa, lo odiavo, lo odiavo con tutta me stessa. Era solo uno schifoso criminale..

- Scendi dalla macchina - ad iterrompere i miei pensieri fu la sua voce brusca, che risuonò prepotente nella vettura in cui ci trovavamo.

Sgranai gli occhi ed automaticamente diedi un'occhiata in giro per vedere dove eravamo, e l'unica cosa che fui in grado di vedere fu il buio che ci circondava.

- Cosa? stai scherzando spero! Non so neanche dove diavolo sono! - Dissi con una voce stridula e agitata, stavo entrando nel panico più totale.

Emanò un respiro per cercare di trattenere la calma e puntò di nuovo i suoi occhi scuri e vitrei su di me.

- HO. DETTO. SCENDI. DALLA. MACCHINA.- scandì ogni parola come se stesse parlando con un pappagallo parlante al quale doveva insegnare una nuova parola.

Decisi che sarebbe stato inutile continuare a controbbattere, così presi un respiro profondo ed aprii lo sportello che prontamente lui aveva sbloccato.

- Io sono scesa dalla macchina, ma ricordati che tu sei solo un povero pazzo e uno schifoso criminale! Vai al diavolo!- Quasi urlai prima di chiudere la portiera con tutta la mia forza che avevo.

La macchinà partì sfrecciando all'istante, la guardavo mentre spariva nel buio e quando finalmente se ne andò mi lasciai cadere a terra al centro di quell'enorme strada deserta.

Mi rannicchiai su me stessa combattendo contro la voglia di piangere, mi diedi forza dicendo che la vecchia Megan lo avrebbe fatto, la piccola e innocente Reed avrebbe fatto esattamente così, sarebbe scoppiata a piangere chiedendo a Dio il motivo di tutte quelle brutte cose che le stavano accadendo, ma la piccola e innocente Reed era stata portata via dallo stesso ragazzo che ora l'aveva abbandonata in mezzo al nulla. Ormai c'era solo Megan Reed, non ero più innocente ma ero più forte e potevo farcela perchè quella stessa notte, la notte in cui tutto ebbe inizio io giurai a me stessa che quel ragazzo non mi avrebbe fatta sprofondare nell'inferno di un mondo fatto di pianti ed ero decisa ad onorare quella promessa.

Mi rialzai dall'asfalto, mi tolsi i tacchi un po troppo alti e cominciai a camminare dritta verso la direzione che almaneno in teoria mi avrebbe riportata a casa.

CHIEDO SCUSA PER EVENTUALI ERRORI

-SARA-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2013 ⏰

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