1. Opening Ceremony

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L'atmosfera che circondava lo stadio Maracanà era magica: si percepiva la trepidazione e l'emozione della gente del posto che era accorsa ad assistere alla cerimonia d'apertura.

Per Harry, ragazzo di soli 22 anni, tutta quella maestosità era qualcosa di straordinario: mai aveva visto una tale partecipazione da parte del pubblico. Di solito alle sue gare c'erano sì e no un centinaio di spettatori - più che altro parenti degli atleti. Qua, invece, c'erano quasi 80mila persone pronte ad applaudire ad ogni nazionale che si apprestava a sfilare nello stadio.

Stava ormai per arrivare il turno della Gran Bretagna ed Harry stava fremendo. Diede una rapida occhiata al loro portabandiera, il famoso tuffatore Louis Tomlinson - ragazzo prodigio che a soli 16 anni era stato convocato alla sua prima Olimpiade e che aveva subito vinto addirittura due medaglie d'oro. Ora di anni ne aveva 24 ed era alla sua terza partecipazione, motivo per cui la delegazione nazionale aveva deciso di dar lui l'onere e l'onore di portare la bandiera durante la cerimonia d'apertura.

Non sembra agitato, constatò Harry, che da sempre aveva un debole per quel bellissimo e talentuoso ragazzo. 

Non solo gli piaceva il suo stile nel tuffarsi in acqua, ma anche il fatto che avesse un carattere, al contrario di Harry, estremamente estroverso: ogni volta che vinceva una gara, Tomlinson era solito festeggiare in modo stravagante. 

La prima volta che ottenne il primo posto, per esempio, salì sulla gradinata e diede un bacio appassionato ad un ragazzo che poi si scoprì essere il suo fidanzato, un nuotatore italiano. Louis Tomlinson era stato infatti il primo atleta inglese ad aver fatto coming out... e in che modo lo aveva confessato! Con una naturalezza che Harry invidiava tantissimo. 

Non che quest'ultimo fosse gay: si considerava piuttosto bisessuale e ne era convinto, ma quando lo aveva detto a sua madre la reazione ottenuta non fu delle migliori.

"Ma ne sei sicuro? Sia le donne che gli uomini? Forse è solo una fase, tesoro. Ma non è che è un modo carino per dirmi che sei completamente gay?"

Sbuffò. Odiava ricordare quelle parole che segnavano la completa diffidenza che sua madre aveva dimostrato nei suoi confronti: certo che era sicuro, no, non era una fase e , gli piacevano sia i maschi che le femmine e non poteva farci niente.

Perso nei suoi pensieri, si rese conto solo dopo un po' che era rimasto a guardare incantato Tomlinson e che anche l'altro ragazzo lo stava adesso fissando a sua volta. Fece un sorriso imbarazzato e salutò con un cenno della testa il tuffatore, che ricambiò lanciandogli un'occhiata divertita. Harry spostò velocemente lo sguardo altrove cercando di sembrare disinvolto, ma dentro di sé voleva solo sprofondare dalla vergogna. 

Non era un tipo sfacciato, tutt'altro.

Finalmente lo speaker annunciò il nome 'Great Britain' e gli atleti entrarono in pista per sfilare e farsi applaudire dal pubblico brasiliano. Tutti i britannici si godettero fino in fondo quelle attenzioni e quella sensazione di benessere e felicità generale, senza però rompere troppo le righe.

La nazionale non è particolarmente vivace, pensò tra sé e sé Harry che, nonostante il suo carattere introverso, avrebbe voluto esultare e fare lo stupido davanti alle telecamere. D'altronde quella era un'occasione speciale che poteva capitare a pochissime persone e, a pensarci meglio, poteva anche essere la sua ultima volta. E probabilmente il fatto che, prima dell'inizio della cerimonia, avesse festeggiato con molti drink insieme ad alcuni amici, aveva contribuito a questo suo insolito desiderio.

Non fece però in tempo a pensare a nient'altro perché, all'improvviso, Louis Tomlinson da serio e professionale che era, diventò il solito asino che tutto il mondo conosceva: mise l'asta della bandiera tra le gambe e poi cominciò a cavalcarla come se fosse stata una scopa volante. 

Il tuffatore cominciò a correre con la bandiera messa in quel modo tra i vari atleti britannici, per dare loro una scossa e farli divertire e, inevitabilmente, ottenne il risultato sperato. Tutti, compresi gli spettatori, cominciarono a ridere e ad applaudire, saltando e ballando al ritmo della musica che risuonava nello stadio. 

Harry rimase per mezzo secondo esterrefatto dal gesto di Tomlinson, ma poi ammirò ancora una volta il suo coraggio. Avrebbe tanto voluto conoscere una persona con un tale entusiasmo e con quella straordinaria capacità di coinvolgere la gente, era attratto dalle personalità opposte alla sua. 

E poi era come se gli avesse letto nel pensiero: finalmente la nazionale britannica aveva ritrovato la carica. Ormai con l'alcool in circolo nel sangue, anche il timido e giovane atleta si lasciò andare e ballò fino alla fine del percorso, cantando e salutando le telecamere. Era felice. E, quando un'ora dopo vide il braciere olimpico innalzarsi e splendere nel cielo notturno, lo diventò ancora di più: le sue prime Olimpiadi erano ufficialmente cominciate.

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