1. 'Avrei potuto guardarlo per tutta la vita, senza stancarmi mai'

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Mi legai i capelli nel mio solito chignon disordinato, presi le ultime cose e uscii.

Nell'attesa alla fermata dell'autobus, mi accesi una sigaretta, mentre mi accordavo con un paio di amiche sul luogo dell'incontro.

Fra un tiro e l'altro, guardavo il cielo, perfettamente blu e limpido in quella meravigliosa giornata di sole.

Non impiegai molto a raggiungere la casa di Nicolò: circa dieci minuti di autobus.

Davanti al cancello trovai Ross e Milena che mi aspettavano.

Mi salutarono e mi rivolsero un sorriso d'incoraggiamento in risposta al mio sguardo carico d'ansia.

Io e Nico avevamo ricominciato a vederci da poco, sempre in amicizia, dalla sera del mio diciottesimo.

Certo il nostro rapporto andava a gonfie vele, tutto era perfetto e io ero finalmente felice come non lo ero da tempo. Però non nego ci fosse sempre un po' di ansia prima di vederlo.

Ci andavo con i piedi di piombo, ovviamente: avevo paura di fare qualche passo falso che potesse compromettere tutto nuovamente.

Percorremmo il cortile fino al suo appartamento. Lo trovammo appoggiato allo stipite della porta, con indosso solo dei pantaloni della tuta neri. Teneva le mani in tasca, i capelli neri legati nel suo solito codino e un sorriso mozzafiato gli increspava le labbra.

Mi fermai. In quel momento tutto quello che c'era intorno a me e a lui, sparì. Non vedevo altro che lui.

Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso e in parte non volevo perché volevo imprimermi nella mente ogni particolare in modo da non dimenticare nulla di lui.

Milena mi diede un pizzicotto e io mi ripresi immediatamente, fulminandola subito dopo con lo sguardo.

Le altre due mi precedettero, lo salutarono ed entrarono in casa. Io lo raggiunsi, con un sorriso da ebete stampato in faccia, lo abbracciai e feci per baciarlo sulla guancia; lui però mi prese il mento fra le dita e mi baciò a stampo sulle labbra, indugiando qualche secondo. Gli sorrisi e, con il suo braccio intorno alle mie spalle entrammo in casa.

Milena e Ross erano tutte prese a coccolare il cane e non appena il cucciolo mi vide, mi corse incontro, leccandomi tutta la faccia. In sottofondo sentivo Nico che rideva di gusto.

Mi sedetti sul divano, mentre il cane tornava a farsi coccolare dalle altre due ospiti.

Nico si sedette accanto a me, avvolgendomi le spalle con un braccio, in modo da farmi appoggiare la testa sul suo petto.

Accese la tv e non appena sintonizzò su Alta Infedeltà, tutti ci concentrammo sul programma.

Trascorremmo così gran parte del pomeriggio, fino a quando mi sciolsi dall'abbraccio e mi alzai, diretta in cucina.

"Dove vai?" mi chiese guardandomi con perplessità.

"A fumare una paglia, vieni?"

Mentre si alzava, scoccai un'occhiata a Milena che capì subito che volevo stare un po' sola con lui.

Presi le sigarette dallo zaino che avevo lasciato in entrata e uscii con lui sul balcone della cucina.

Mi appoggiai alla ringhiera e mi accesi la sigaretta. Nic m'imitò.

Si avvicinò a me e lasciò un bacio sulla mia spalla, lasciata scoperta dalla canottiera.

Rimanemmo in silenzio a guardare il parco che si estendeva sotto di noi, l'unico rumore che potevo sentire chiaramente era quello dei nostri sospiri quando buttavamo fuori il fumo.

Tratto da una storia più o meno veraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora