4. 'Non eravamo solo amici, eravamo qualcosa di più, sentivo che era così'

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"Forza Ali sbrigati che perdiamo il treno!"

Stavamo correndo lungo la stazione, alla ricerca del binario del treno che dovevamo prendere.

Destinazione: La Thuile, in Valle D'Aosta.

Quando finalmente riuscimmo a trovare il binario, salimmo sul treno e poco dopo partì.

Per un po' guardai il panorama scorrere veloce sotto i miei occhi, ma poi sentii le palpebre farsi sempre più pesanti.

"Vuoi dormire?" Mi chiese Nico, vedendo che mi stavo accoccolando su di lui.

"Sì... sto morendo di sonno, tu no?"

"No."

Mi mise un braccio intorno alle spalle  io mi addormentai profondamente.

Dopo un tempo che non riuscii a decifrare, sentii la sua mano scuotermi leggermente e le sue labbra che mi lasciavano una serie di baci sulla tempia.

Aprii gli occhi e alzai lo sguardo verso di lui.

"Mm a che punto siamo?"

"Cinque minuti e dobbiamo cambiare treno."

Mi alzai e mi stiracchiai.

Quando raggiungemmo la stazione, raccogliemmo le nostre cose e andammo a prendere da mangiare, poi ci incamminammo verso il binario del nuovo treno.

Durante l'attesa, ci sedemmo su una panchina e io mi accesi una sigaretta. Nico fece lo stesso.
Faceva un po' più freddo rispetto a Milano, ma per fortuna il tempo ancora reggeva.

Guardai il cielo limpido, con qualche nuvola disseminata qua e là.

Un senso di positività mi percorse tutto il corpo. Era la prima volta che andavo fuori città con lui. Certo, un po' di ansia c'era, perché in fondo erano quattro giorni di completa autonomia, però entrambi sentivamo il bisogno di cambiare aria.

Dopo un tempo che mi sembrò interminabile, il treno arrivò e noi salimmo, prendendo posto.

Quando partì, tirai fuori il mio libro e iniziai la lettura, con il braccio di Nico intorno alle spalle.

Immersa completamente nella lettura del mio libro, non mi accorsi nemmeno quando arrivammo alla stazione di La Thuile.

Uscimmo dalla stazione e il panorama che mi si parò davanti mi lasciò senza fiato.

"Wow."

Le montagne intorno a me erano di un verde molto acceso, con qualche spruzzata di neve qua e là.

Lungo le fiancate delle montagne intravedevo dei vari gruppi di casette e sotto di me si estendeva il piccolo paesino di La Thuile.

L'hotel era magnifico e ne ebbi la conferma quando entrammo nella hall: tutto era super ordinato, pulito e moderno con uno stile molto semplice che però faceva la sua scena.

Andammo alla reception e ci accolse un ragazzo biondo, occhi azzurri, molto alto e palestrato, che mi rivolse un sorriso mozzafiato.

"Buongiorno. Avete prenotato?"
"Sì, a nome Benedetti."

"Sei maggiorenne?"

"Sì." Gli porsi il documento di identità.

Effettuò il check-in e una volta completato il tutto, mi consegnò la chiave e prendemmo i nostri bagagli.

Mentre camminavo in direzione dell'ascensore sentii la mano di Nico infilarsi nella tasca posteriore dei miei jeans.

"La smetti di marcare il territorio?" Risi e scossi la testa.

Tratto da una storia più o meno veraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora