5. 'Tu mi hai bruciato il cuore'

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"Potrei farci l'abitudine." Nico entrò in cucina, con solo dei pantaloni della tuta indosso, mentre io stavo preparando il caffè.

"A cosa?"

"A svegliarmi e a trovarti in cucina che prepari la colazione."

Mi raggiunse e mi baciò dolcemente a stampo.

Io stavo versando il caffè nelle due tazze, quando lui mi posò entrambe le mani sui fianchi e iniziò a baciarmi il collo.

Un brivido mi percorse la schiena e rischiai di rovesciare il caffè sul piano della cucina.

"Nico..."

"Mm?" continuava a lasciare dei baci umidi sul collo.

"Il caffè l'ho preparato per berlo, non per rovesciarlo."

Si staccò immediatamente, ma continuavo a sentire il suo respiro sulla mia pelle.

"Scusami, non ho saputo resistere."

Mi voltai e avvolsi le braccia intorno al suo collo.

E lo baciai.

"Buongiorno." Sussurrai a contatto con le sue labbra.

"Buongiorno anche a te tesoro."

Sorrise, e io mi sentii traboccante di felicità.

Dopo la nostra vacanzina a La Thuile avevamo lasciato che le cose facessero il loro corso, ma dopo quasi sei mesi, eravamo ormai coppia fissa.

Il mio cuore si era ricomposto completamente, pezzo dopo pezzo ed ero finalmente felice.

Avevo finito l'anno scolastico senza debiti, lui aveva passato la maturità con un inaspettato novanta, i suoi genitori erano partiti per due settimane e quindi avevamo la casa tutta per noi.

Sotto un certo punto di vista era strano vivere insieme, ma piano piano mi stavo abituano a quella quotidianità.

Ci sedemmo al tavolo e sorseggiammo i nostri caffè in silenzio, guardandoci intensamente negli occhi.

Quando finimmo, ci alzammo e uscimmo sul balcone a fumare una sigaretta.

Il sole illuminava i nostri visi e un debole venticello ci scompigliava i capelli.

La mattinata era tranquilla e il silenzio regnava sovrano, fatta eccezione per qualche auto di passaggio in lontananza.

Mentre sistemavo le cose della colazione, Nico iniziò a tirare su una canna per ciascuno.

Ad un certo punto si alzò e mi abbracciò da dietro.

"Ti fai un bagno con me?" mi sussurrò all'orecchio.

Sorrisi e annuii, poi lo presi per mano e lo condussi in bagno.

Aprii il getto dell'acqua e lasciai che la vasca si riempisse.

Presi il volto di Nico fra le mani e unii le mie labbra alle sue.

Lui fece scendere le manie le posò sui miei fianchi, prendendo poi entrambi i lembi della maglietta che indossavo, iniziando poi a sfilarla.

La buttò sul pavimento e io, senza smettere di baciarlo, sfiorai il bordo dei suoi pantaloni. Lui trasalì e forzando le mie labbra, fece scontrare le nostre lingue.

Ad un tratto si staccò dal bacio e appoggiò la fronte alla mia, guardandomi intensamente negli occhi.

"Ti amo." Mi disse, mentre tentava di regolare il respiro.

Tratto da una storia più o meno veraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora